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PIAZZA AFFARI CHIUDE IN ROSSO SU USA E ALLEANZA

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Piazza Affari ha chiuso, come il resto d’Europa, con una forte correzione che però non preoccupa gli operatori che, anzi, si aspettavano un riassestamento dei corsi azionari dopo un periodo di generale recupero.

Il mercato italiano, in ribasso sin dalla mattina anche sulla scia delle massicce vendite che hanno colpito Alleanza Assicurazione, e’ peggiorato ancora dopo la partenza dei mercati USA con pressioni ribassiste anche sui TMT (telefonici, media e tecnologici).

“I mercati hanno chiuso in modo molto pesante – commenta a WallStreetItalia Marina Martini, trader di Paribas – ma non è certo preoccupante. I cali sono arrivati sulla scia del ribasso delle borse americane, ampliando il rosso determinato dalle vendite su Alleanza”.

A fine seduta il Mibtel ha chiuso in calo del 2,16% a 27.994 punti, il Mib30 del 2,45% a 39.885 punti, il Midex dell’1,43% a 31.506 punti, il Numtel del 2,84% a 3.691 punti.

Titolo principe della giornata è stato Alleanza Assicurazioni (-15,24% a €12,3), al centro di vendite molto consistenti provenienti anche dall’estero dopo le informazioni poco chiare che sono giunte a proposito dei suoi conti. E’ stato scambiato oltre il 10% del capitale e il titolo ha perso circa 3.000 miliardi di lire di capitalizzazione.

La società, nel corso della seduta, ha chiarito i dubbi sorti dopo l’incontro con gli analisti di ieri sera, ma il mercato non ha modificato il suo giudizio. “Alleanza ha pagato la sfiducia del mercato – aggiunge Martini – e soprattutto la sfiducia dei fondi” che hanno venduto in massa, dopo le nuove valutazioni che circolano sul titolo. (Vedi anche Piazza Affari: Alleanza non convince il mercato e anche Alleanza nega irregolarità nei propri conti e anche Piazza Affari: confusione totale su Alleanza e anche Piazza Affari: Alleanza deprime il comparto e anche Piazza Affari: Alleanza sospesa al ribasso e anche Alleanza: il comunicato stampa)

Il crollo del titolo finanziario ha trascinato a ruota anche gli altri assicurativi e quelli del risparmio gestito. Perdite maggiori per Mediolanum (-5,12% a €13,630) e Ras (-5,5% a €14,2).

Il settore che ha perso di più in Europa è stato quello energetico e anche in Italia le vendite hanno colpito duro. Eni (-5,14% a €7,27) è stato il titolo piu’ scambiato della seduta e ha chiuso in forte calo sulla scia della riduzione del prezzo del petrolio. Il ridimensionamento del greggio ha origine dalla notizia dell’aumento delle scorte in America. (Vedi Piazza Affari: ENI perde quota su scia petrolio)

In calo anche i telefonici. Olivetti (-2,72% a €2,505) in particolare ha tentato di arrivare alla resistenza di €2,60, ma non ce l’ha fatta per poi cedere decisamente tra alti scambi; in calo anche Telecom Italia (-2,61% a €12,250) nel giorno in cui l’assemblea straordinaria degli azionisti ha varato l’operazione di conversione dei titoli di risparmio in ordinari. A Torino, al momento della votazione, era rappresentato il 61,23% delle azioni ordinarie e l’operazione è stata approvata con il voto favorevole espresso dal 94,16% dei presenti.

Le vendite negli USA, e soprattutto con il Nasdaq in negativo dopo il rialzo di ieri, ha condizionato un titolo particolarmente sensibile come STMicroelectronics (-2,65% a €44,8).
(Vedi Piazza Affari: STM cede ai ribassi dietro Nasdaq e anche Piazza Affari: STM perde terreno)

Anche gli editoriali hanno chiuso in perdita, con Mediaset (-3,05% a €12,6) che ha concentrato su di se’ le attenzioni dopo i forti rialzi delle ultime settimane. Di questi tempi nelle sale operative il titolo viene definito “un titolo elettorale”, perché soggetto ad eventuali decisioni che potrebbero scaturire in tema di conflitto di interessi, qualora il centro-destra, con Silvio Berlusconi, dovesse vincere le elezioni politiche della prossima settimana. L’operatore di una Sim straniera che preferisce non essere citato si aspetta “qualche annuncio di vendita per la giornata di domani, quando Berlusconi sarà ospite al Maurizio Costanzo Show”.

Alla fine ha ceduto anche Seat Pagine Gialle (-0,8% a €1,233), acquistata nella prima fase della seduta dopo l’operazione sul 60% di Cipi, leader nell’oggettistica aziendale.

Si è difeso meglio di altri Pirelli (-0,17% a €3,620), che oggi ha presentato il suo Pirelli Labs, ramo tecnologico del gruppo.

Per restare nel settore industriale, ha chiuso debole anche Fiat (-0,72% a €26,150), al centro delle voci sull’imminente acquisizione del rimanente 50% nella francese IrisBus che produce autobus nel gruppo Renault.

Al Nuovo Mercato, si aspettavano faville da Tiscali (-3,55% a €15,09), che ieri aveva infranto la resistenza di €16; oggi invece è stato al centro delle vendite arrivando sino alla soglia dei €15.