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PIAZZA AFFARI CHIUDE IN RIALZO SENZA SLANCIO

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Piazza Affari ha chiuso la seduta con gli indici in positivo, ad esclusione del Midex, ma con la sensazione di un nulla di fatto.

“Si vive alla giornata ma senza idee e senza convinzione – commenta a WallStreetItalia un trader di una Sim italiana che preferisce rimanere anonimo – Anche il rialzo di oggi è venuto senza volumi e di fatto continua a non succedere niente, se non il movimento dei portafogli degli operatori che un giorno vanno su un titolo e il giorno dopo su un altro”.

“La sensazione è che i mercati abbiano raggiunto la pace dei sensi – aggiunge l’operatore – e che davanti a noi ci siano ancora un paio di mesi grigi. Tutto quello che viene di questi tempi muove poco il mercato, come le stesse notizie USA di oggi che non hanno un particolare impatto”.

Il denaro quest’oggi ha interessato principalmente le utility e i bancari e alcuni assicurativi.

Il Mibtel si è fermato a +0,85% a 28.249 punti, il Mib30 +1,08% a 40.220 punti, il Midex -0,32% a 31.941 punti, il Numtel +0,55% a 3.643 punti.

Come sulle altre piazze europee, il comparto delle utility è stato al centro degli acquisti: Aem (+2,01%+ a €2,84), Acea (+1,71% a €10,22), Enel (+2,86% a €3,7) hanno chiuso tutte in rialzo.

In grande spolvero Seat Pagine Gialle (+1,36% a €1,189) che resta volatile e rappresenta sempre una buona occasione speculativa per gli investitori. (Vedi Piazza Affari: Seat pronto a ripartire)

Seduta di relativa calma sul titolo Montedison (+0,99% a €2,950) mentre si accende la bagarre per l’ingresso della francese Edf con il 20%. Oggi il consiglio dei ministri si riunisce per congelare la partecipazione francese. Su questo, il governo e il Polo sono d’accordo cosi’ come gran parte degli industriali italiani. (Vedi Piazza Affari: upgrading e downgrading).

Contrastati i telefonici, con Olivetti (+1,11% a €2,470) a guidare il comparto. Il titolo è stato spinto dalla notizia che il fondo di investimenti americano Capital Group ha il 2,86% del capitale, essendo così il quarto azionista dopo Bell, Olivetti International e Generali. In calo TIM (-0,25% a €7,480) sulla scia del downgrade di questa mattina (Vedi Piazza Affari: upgrading e downgrading/3)

Tra gli industriali ha perso terreno Pirelli (-0,84% a €3,660). Il titolo soffre per la notizia che nella guerra per accaparrarsi le forniture di pneumatici della casa automobilistica americana Ford sono entrati anche altri competitori.

In lettera STMicroelectronics (-0,49% a €46,8) che ha invertito la rotta dopo la partenza dei mercati americani e delle incertezze del Nasdaq.

Sul Nuovo Mercato Eplanet (-5,57% a €20,7) ha chiuso in ribasso. Evidentemente il mercato non ha gradito il permanere dell’incertezza sull’ingresso di un nuovo socio che dovrebbe portare capitali freschi nella società.

Tra le small cap ancora movimento su Credem (-0,91% a €3,6) sulle voci speculative di una possibile cessione da parte della famiglia Maramotti, “ma anche – commenta a WallStreetItalia Diego Mihalich di Gestnord – perché a questi prezzi il titolo è interessante anche per i buoni fondamentali”.

Sorprende anche la reazione della Popolare di Milano (+5,02% a €4,79) che dopo le perdite dei giorni scorsi oggi ha chiuso in netto recupero. Le tensioni sul titolo sono arrivate con la partenza dell’aumento di capitale per finanziare l’acquisto della popolare di Legnano. Gli investitori vedono un’alta volatilità sino al 31 di questo mese.