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PIAZZA AFFARI CHIUDE DEBOLE IN ATTESA FED

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Piazza Affari ha chiuso in ribasso una seduta dagli scambi bassi e senza spunti, se non l’attesa per la decisione di questa sera della Federal Reserve sulla politica monetaria statunitense.

Nelle sale operative italiane, cosi’ come nel resto d’Europa e negli USA l’argomento principale è stato l’entità di un eventuale taglio. (Vedi anche Wall Street teme un modesto taglio dei tassi).

Alle 20:15 ora italiana sarà infatti reso noto se le autorità monetarie americane avranno o no abbassato i tassi di interesse USA e, nel caso, di quanto: dello 0,50%, come spera il mercato, o dello 0,25%, come molti cominciano a temere?

In ogni caso gli analisti sono concordi nel ritenere che questo, se ci sarà, sarà l’ultimo ritocco al ribasso dei tassi per molto tempo a venire, dopo una serie di riduzioni decise per accompagnare la fine della bolla speculativa e per sostenere la crescita dell’economia.

“La seduta è stata piatta e con pochi scambi e nessuno spunto particolare, dopo una vigilia in controcorrente sull’effetto elezioni – commenta a WallStreetItalia Roberto Santagostino, responsabile della sala operativa di SimCasse – Il mercato è in attesa delle mosse di Alan Greenspan e dell’entità del taglio. Ma in ogni caso gli effetti economici si avranno non prima di sei mesi”.

Il Mibtel ha lasciato sul terreno lo 0,56% a 27.995 punti, il Mib30 lo 0,75% a 39.899 punti, mentre il Midex è salito marginalmente dello 0,26% a 31.554 e il Numtel ha chiuso piatto a 3.592 punti.

Uno dei titoli sotto i riflettori è stato Mediaset (-3,85% a €11,7). Sulle azioni del Biscione ha pesato la fine dell’effetto-elezioni e i timori per l’aumento dei costi. (Vedi Piazza Affari: editoria, Mondadori unico rialzo)

Impregilo (-1,25% a €0,67), titolo che ieri aveva goduto con un forte rialzo dell’effetto-elezioni sulle attese di un risvegliarsi delle grandi opere infrastrutturali, oggi è arretrato per prese di beneficio. Secondo alcuni analisti vale la pena uscire dal titolo e investire in altri, sempre nel settore delle costruzioni. Il titolo ha conosciuto fortissimi scambi superiori ai 15 milioni di azioni.
(Vedi Piazza Affari: cosa aspettarsi oggi)

Tra gli editoriali, il rimbalzo de L’Espresso (+0,67% a €5,39) è rientrato nel pomeriggio, dopo le forti perdite delle ultime sedute.

In ribasso anche Seat Pagine Gialle (-2,72% a €1,215) specialmente dopo la riduzione del target price da parte di Ubm.
(Vedi Piazza Affari: upgrading e downgrading e Piazza Affari: editoria, Mondadori unico rialzo)

Sul fronte bancario e del risparmio gestito in particolare, malgrado scambi discreti e un forte rialzo sino al pomeriggio, Bipop Carire (-0,86% a €5,05) ha chiuso in calo. Il guadagno della mattina era legato ai risultati trimestrali presentati oggi e al giudizio degli analisti.
(Vedi Bipop Carire: per gli analisti è hold)

Tra i telefonici positivo TIM (+0,99% a €7,64) e in rosso gli altri titoli della scuderia Colaninno. Olivetti (-0,9% a €2,325) ha chiuso in rosso dopo i dati trimestrali che evidenziano un peggioramento sul fronte dei costi. Al contrario, il buon andamento di TIM è in linea con i risultati trimestrali.
(Vedi Piazza Affari: telefonici, Olivetti cresce)

Sul Nuovo Mercato, ha guadagnato Tiscali (+0,97% a €14,81) sulla scia dei risultati trimestrali e dei rumor che riguardano nuove possibili operazioni. La società, ha detto nel pomeriggio il patron Renato Soru, continua a porsi quale obiettivo il raggiungimento di un margine operativo lordo (Ebitda) positivo nel quarto trimestre del 2001.
(Vedi anche Piazza Affari: Tiscali sale su rating Abn Amro e Utili: Tiscali riduce le perdite nel 1° trimestre e sezione RUMORS che si trova sul menu in cima alla pagina).

Forte calo per Montedison (-7,11% a €3,280) che è stato in assoluto il titolo peggiore tra le Blue Chip: “Il titolo è stato fortemente ridimensionato – aggiunge Santagostino – sulle ipotesi che tutto sia finito, anche se c’è chi attende un’eventuale assemblea straordinaria”.

Il mercato italiano oggi è stato in parte disturbato dalla notizia che Morgan Stanley ha deciso di sottopesare i mercati europei e di sovrapesare, invece, quelli inglese e statunitense. La banca d’affari americana però non ha specificato ne’ i comparti ne’ i tempi in cui dovrebbe avvenire questo disimpegno. “Stiamo parlando di cifre consistenti nell’ordine dei $7 miliardi secondo quanto appreso – commenta Santagostino – e non sappiamo come interpretare e che valore dare alla notizia, perché non sappiamo su quali settori e in quali tempi”.