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PIAZZA AFFARI CHIUDE DEBOLE CON BANCARI SCATENATI

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Piazza Affari ha chiuso con tutti gli indici in ribasso: il Mibtel ha terminato a –0,61%. Il Mib30 –0,56%. Il Midex –0,57%. Il Numtel –3,77%. Il tema dominante della seduta ha riguardato i titoli bancari: nel Mib30 quasi tutti i segni positivi si sono appaiati ai valori del credito.

“Non si capisce cosa esattamente stia guardando il mercato – afferma l’operatore di una primaria Sim – da una parte probabilmente sta aspettando un nuovo taglio dei tassi, magari lo 0,50%, da parte della Federal Reserve americana a fine gennaio; dall’altra attende di vedere quando il Nasdaq ripartirà verso quota 3.000. Per ora però, almeno per quanto riguarda l’Europa in generale e l’Italia in particolare, non ci sarebbero motivi specifici per andare giù”.

Ecco una carrellata sui titoli che più hanno movimentato la seduta odierna.

Nel comparto dei bancari San Paolo Imi è stato il miglior titolo (+4,20% a 18,99 euro). Ma tutto il settore è salito; molto bene il risparmio gestito, con Fideuram (+2,23% a 14,20 euro); bene Bipop (+2,23% a 6,60 euro).

Gran movimento sulla galassia di Mps /+0,58% a 4,70 euro) sulla scia delle voci che scommettono su un’imminente razionalizzazione del gruppo. Non a caso ha preso il volo Banca Toscana (+7,72% a 4,30 euro), che i rumors vogliono prossima a una fusione con Banca Agricola Mantovana.

Sempre tra i bancari, in calo Banca Intesa (-1,19% a 5,17 euro), il cui Consiglio di amministrazione si riunirà il 15 gennaio.

Nel comparto degli industriali si è distinta Pirelli (+4,17% a 3,85 euro). “Non c’è nulla di particolarmente nuovo – riferisce l’operatore di mercato – salvo il fatto che sono tornate a intensificarsi le attese per una acquisizione del gruppo, dotato in questa fase di forte liquidità”.

Sempre tra gli industriali Fiat (+0,19% a 26,05 euro) è tornata in positivo.

Nel comparto degli energetici, bene Eni (+3,37% a 6,88 euro), grazie anche alle sue caratteristiche di titolo difensivo. Si avvantaggia anche sulle prospettive di una contrazione della produzione del greggio, che dovrebbe essere decisa in sede Opec il prossimo 17 gennaio.

Nel comparto delle utilities, oggi è stata una giornata molto pesante per Aem in calo di oltre il 12% e sospesa per eccesso di ribasso. Pesa il downgrading di Goldman Sachs. Nel settore soffrono anche Enel (-3,90% a 3,92 euro) e Edison (-4,42% a 10,26 euro). “Si teme una riduzione negli utili di queste società”, ha detto l’operatore.

Nel comparto dei telefonici, segni opposti per Tim (-1,98% a 8,41 euro) e Telecom Italia (+0,73% a 12,33 euro).

Nel comparto del Nuovo Mercato Tiscali (-0,90% a 13,50 euro) si è ripresa dal fondo dove era caduta in seguito all’annuncio dell’operazione sulla francese Liberty Surf. Sull’acquisto gli analisti non sono negativi; ha favorito il titolo nell’ultimo scorcio di seduta anche la dichiarazione del numero uno della società Renato Soru, per il quale nel 2001 i ricavi arriveranno a un miliardo di euro.