A metà seduta Piazza Affari ha gli indici in ribasso dopo il passaggio in territorio negativo avvenuto dopo poco più di un’ora dall’avvio.
Il mercato si conferma debole, al pari delle altre borse europee, a causa delle notizie sul fronte di guerra e dell’acuirsi delle tensioni in Asia, dove sembra farsi più ruvido il rapporto tra il Giappone e la Corea del Nord.
Ma le preoccupazioni degli investitori prescindono le tensioni geopolitiche. La Banca mondiale vede la crescita globale a rischio e, per gli Usa, lo spettro della recessione.
Il petrolio questa mattina ha avuto picchi al rialzo; l’euro si è ancora apprezzato sul dollaro; i future sugli indici Usa preannunciano per Wall Street una partenza difficile.
Sul Mib30 i titoli in positivo sono appena una manciata, ma su tutti si distingue Capitalia.
La banca ha chiuso il 2002 con una perdita netta consolidata di €287 milioni, in miglioramento rispetto a un rosso di €358 milioni registrato nel 2001.
Secondo quanto diffuso dal gruppo creditizio, il Tier 1 ratio, vale a dire il più importante indicatore della solidità patrimoniale, è salito al 6,2% dal 5,3% di fine 2001.
Il comparto vede in positivo, tra i titoli quotati sul Mib30, anche Mps e Popolare Verona e Novara. In ribasso, invece. Unicredito.
I segni più si notano accanto ad altri titoli, quali Enel, Telecom Italia anche nella versione risparmio, Parmalat e Saipem.
Il che non significa che il comparto energetico sia positivo.
La casa madre Eni è in fase riflessiva a dispetto delle tensioni sul prezzo del greggio non solo per la guerra ma anche per il blocco del 40% della produzione di petrolio nigeriana. La Nigeria produce il 6% del petrolio esportabile in tutto il mondo. E’ il quarto esportatore di petrolio negli Stati Uniti.
Il titolo che perde di più fra le trenta blue chip è Fiat: sta soffrendo in modo particolare all’indomani della notizia che non ci sarà dividendo nel 2002.
In arretramento il settore dei media, sia sul Mib30 con Mediaset sia sul Midex.
Tra i titoli a media capitalizzazione è pesante Alitalia, ma del resto tutto il comparto aereo è sotto pressione. E non si parla solo dell’Italia, dove, a parte la compagnia di bandiera nazionale, c’è Gandalf sospesa per eccesso di ribasso segnando un teorico €0,0010, ma si parla di una situazione a livello internazionale, come dimostrano Air France e l’australiana Qantas, che oggi ha lanciato un warning.
Perono quota, sempre sul Midex, pure Benetton e i titoli del lusso, come Bulgari
E Tod’s.
Sul Numtel deciso ribasso per Tiscali; negativa, tra gli altri titoli, anche e.Biscom.
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