(Teleborsa) – Il peggioramento repentino di Wall Street dopo un accenno di avvio positivo si ripercuote negativamente sulla borsa milanese e sul resto dei listini del Vecchio Continente, che si rimangiano i guadagni messi a segno nel corso delle contrattazioni. L’esito incerto del G20 ha finito per porre tra gli investitori una domanda importante: le misure per tagliare il deficit statali rimetterenno in sesto le finanze del paesi per ripartire alla grande, o finiranno per bloccare del tutto la già zoppicante ripresa globale? Non hanno poi molto aiutato i due dati macro USA diffusi prima dell’avvio, che hanno evidenziato la frenata dell’indice Fed di Chicago sull’attività nazionale, l’aumento minore delle attese dei redditi personali ed un aumento della spesa per consumi oltre il consensus. In arrivo alle 18.00 l’indice Fed Chicago Midwest, anche se le attese sono già tutte per i numeri sul mercato del lavoro a stelle e strisce previsti nel fine settimana. Sul valutario anche l’euro lima qualche posizione nei confronti del dollaro con il cross a 1,2327 usd, mentre tra le commodities l’oro nero scivola a 77,81 dollari al barile. A poco più di mezz’ora dall’avvio di Wall Street il Ftse All-Share cede lo 0,30%, il Ftse Mib lo 0,42%. Tiene meglio il Ftse Mid Cap che si colloca sulla parità. Sul paniere principale sempre in forte rialzo Exor su un rimbalzo atteso dopo le recenti perdite, e Geox galvanizzata dalle parole del fondatore Mario Moretti Polegato, che intende aprire 30 negozi entro il 2010. Buone le prospettive per la fine dell’anno, con gli ordini in crescita del 19% per l’autunno-inverno. Tengono le banche grazie all’esito conciliante del G20 in materia di tassazione sugli istituti. Sempre in pole il Banco Popolare dopo l’avvio della copertura a buy da parte di Societe Generale, con prezzo obiettivo a 5,9 euro. In controtrend Intesa Sanpaolo e Unicredit che peggiorano nel corso della giornata.