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PIAZZA AFFARI ARCHIVIA UNA SEDUTA BUIA

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Piazza Affari ha chiuso l’ennesima giornata di ribasso, archiviando anche l’importante scadenza tecnica delle “tre streghe”, cioè la scadenza di opzioni, future e premi su indici e titoli.

Il mercato ha risentito di questa scadenza sia a livello di volumi che di direzione, ma ha anche accusato il colpo degli ultimi profit warning in America e dei dati macro-economici USA che sembrano confermare un rallentamento economico con un peggioramento dell’inflazione-core.

Il Mibtel ha chiuso con un ribasso dell’1,81%, vicino al delicato supporto di 30.000 punti a quota 30.222. Il Mib30 ha segnato –2,10%, il Midex –0,95%. Negativo il Nuovo Mercato che ha lasciato sul tappeto il 3,19%.

“Ad influire negativamente – aggiunge Donatella Principe, analista di banca Popolare di Vicenza – c’è stato anche l’allarme della Banca d’Inghilterra per quanto riguarda l’esposizione degli istituti di credito sulle società di telecomunicazioni; questo ha avuto un effetto negativo su ambedue i comparti”.

Tra i principali titoli in movimento oggi sulla Borsa italiana:

Nel settore delle telecomunicazioni. Olivetti ha perso il 5,23% a 2,99 euro con 146 milioni di azioni scambiate nella seduta. Nel pomeriggio si è fatta sentire la voce a proposito dell’ingresso di un Fondo USA che avrebbe comprato il 3% del capitale. Seat (+4,77% a 2,35 euro) è stata la regina della giornata, ma secondo l’analista si tratta esclusivamente di un rimbalzo tecnico. Sul titolo si addensano gli interrogativi sull’operazione con Tmc, all’esame dell’Antitrust.

Nel settore dei media. Mediaset ha chiuso con un calo del 2,28% a 12,99 euro. Secondo un operatore il titolo avrebbe potuto chiudere peggio dopo il downgrade di JP Morgan e la riduzione del target price da 19 a 12,5 euro da parte di Ubs Warburg.

Nel settore degli industriali. Fiat è debole e risente del rallentamento delle immatricolazioni di auto in Europa nel mese di novembre. Cede anche Finmeccanica, sulla scia della controllata StMicroelectronics: un titolo, questo, che secondo l’analista di Popolare Vicenza “che ha comunque ottimi fondamentali e ampi margini di risalita”.

Nel settore degli energetici. Eni ha chiuso in rosso dopo che per tutta la settimana quasi da sola è riuscita a sostenere il listino salvandolo da cadute peggiori. “Ora subisce l’eccesso di pressione”, spiega Donatella Principe. Va giù anche Aem sulla scia della controllata (attarverso Metroweb e Fastweb) eBiscom; il titolo soffre anche per l’allungamento dei tempi per l’assegnazione di Elettrogen.

Nel settore degli assicurativi. Ras lascia il 3,61% a 14,51 euro in un settore che sta soffrendo di profit taking. Il titolo resta comunque il best performer dell’anno con un rialzo di circa il 90% da gennaio scorso. In forte calo anche il risparmio gestito, con Fideuram in calo del 3,99% a 14,3 euro.

Nel settore dei bancari. C’è allarme nel settore del credito dopo gli avvertimenti degli ultimi giorni. Bnl tutto sommato ha tenuto (-0,35% a 3,39) di fronte a un mercato critico sull’eventuale operazione con Banca Cardine. Bipop è stata la peggiore del settore.

Nel settore del Nuovo Mercato. eBiscom e Tiscali hanno segnato i loro minimi storici rispettivamente a 101 e 23,5 euro. Sulla società di Renato Soru in particolare si concentrano i timori di riuscita del piano industriale.