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PIAZZA AFFARI ARCHIVIA UNA GIORNATA APATICA

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Piazza Affari ha archiviato una giornata apatica, senza spunti e completamente a ruota del Nasdaq. Quello dei telefonici è stato il comparto in grande sofferenza, ma anche gli altri non sono riusciti a trovare la forza per uscire dal coro. Hanno tenuto gli energetici e le utilities.

Il Mibtel ha chiuso con un ribasso dello 0,71%; il Mib30 ha perso lo 0,78%; il Midex ha terminato a –0,24% e il Nuovo Mercato a –2,72%. Segno negativo per il Fib30, -1,09% a quota 47.410. La Borsa italiana resta comunque la migliore in ambito europeo, dove le perdite quest’oggi sono state più pesanti delle nostre.

“Il problema è che non riusciamo a sganciarci dall’America – commenta a Wallstreetitalia Piero Rasini, trader di Banca Popolare di Vicenza – e credo che fino a quando gli USA non avranno un presidente non partirà il mini-rally di fine anno”.

Rasini è convinto che il mercato salirà a dicembre, così da chiudere con una crescita del Mibtel pari al 16-17% dall’inizio dell’anno. Ora siamo al 13%. Per il Mib30 prevede di arrivare intorno a quota 50.000 contro i circa 48.000 attuali.

Il consiglio del trader, in vista della possibile ripresa del mercato, è di comprare i telefonici. In particolare Tim (-1,62% a 9,24 euro), che “offre un rischio più contenuto”. Telecom Italia ha chiuso con un ribasso del 2,15% a 13,39 euro.

Tra i finanziari, uno dei titoli che hanno perso di più è Mediolanum. Su prese di profitto il titolo ha lasciato il 5,6% a 14,79 euro. Sopra le righe anche la performance di Fideuram, -4,98% a 15,98 euro.

Tra gli industriali, Fiat ha chiuso a –0,35% a 28,7 euro. Il titolo ha risentito della cessione di alcune attività della controllata Magneti Marelli alla giapponese Denso.

Tra i titoli che sono andati meglio sul Midex Bulgari si distingue con una chiusura a +0,82% a 14,7 euro. Interessanti i volumi per le azioni della griffe romana che sono viste in ottica difensiva.

Hdp ha chiuso a –3,07% a 1,39 euro. Con Milano Centrale e i Fondi immobiliari di Morgan Stanley Dean Witter la holding di Maurizio Romiti ha siglato un accordo finalizzato all’acquisto e alla valorizzazione del portafoglio immobiliare di proprietà del gruppo Rcs, che ha un valore complessivo di 326 miliardi di lire.

Buona la performance di Marzotto, +1,65% a 12,75 euro. Il titolo è stato spinto da un’intervista apparsa oggi sulla stampa internazionale in cui il vicepresidente di Hugo Boss Bruno Salzer ha dichiarato che la società tedesca controllata da Marzotto intende battere Ermenegildo Zegna, abbigliamento maschile di alta gamma, sul territorio spagnolo nel 2001.

Acsm ha ripiegato in chiusura a –0,56% a 5,14 euro. Oggi è stata presentata l’offerta al pubblico della seconda tranche di azioni della multiutility di Como che prevede di incassare circa 90 miliardi di lire. L’opv del 24% del capitale della società partirà domani e si chiuderà il primo dicembre.

Tra gli assicurativi, Generali ha chiuso in rialzo dello 0,41% a 42,1 euro. Oggi Rasfin ha assegnato alla compagnia di Trieste un rating ‘Add’ e un target sul prezzo in zona 44 euro.

Tra gli energetici, Eni ha chiuso a +1,32% a 7,15 euro. L’amministratore delegato Vittorio Mincato ha escluso “nel modo più assoluto che ci siano colloqui” per un accordo con la società texana Enron o con la spagnola Repsol. Secondo Rasini “Eni gode fondamentalmente dell’alto prezzo del greggio, arrivato intorno ai $35 a barile”.

Tra i titoli immobiliari, Immobiliare Metanopoli ha chiuso in rialzo del 5,38% a 2,84 euro. I titoli della societa’ del Gruppo Eni sono rimbalzati sulle voci di un imminente accordo per la cessione del patrimonio immobiliare del gruppo.

Tra i bancari, che hanno chiuso in ordine sparso e senza una direzione univoca, Banca Intesa ha segnato un rialzo dello 0,78% a 5,05 euro.

Sul Nuovo Mercato, i cui titoli hanno chiuso tutti in perdita, la matricola Fidia ha lasciato sul terreno il 5,33% a 13,3 euro, al di sotto dei 14 euro del prezzo del collocamento.