(Teleborsa) – Piazza Affari accelera sui minimi nel pomeriggio, confermandosi il peggior mercato nel contesto della Zona Euro. Le banche e gli assicurativi continuano a tenere sotto pressione il Listino di Milano, in un contesto che appare contraddistinto da una certa cautela. Le scadenze tecniche disturbano i mercati, che mantengono una certa erraticità. L’accordo raggiunto dalla UE sulla stabilità finanziaria non aiuta i mercati, nonostante i Ministri dell’Unione abbiano approvato la creazione di un meccanismo permanente per la stabilità finanziaria ed il raddoppio del capitale della BCE., Sullo sfondo restano infatti i timori per la crisi del debito europea, dopo che Moody’s ha tagliato il rating dell’Irlanda e messo in review quello della Grecia. L’IFO passa in secondo piano, nonostante abbia confermato un miglioramento della situazione economica della Zona Euro e della Germania. L’indicatore si è infatti attestato a 109,9 punti dai 109,3 punti del mese precedente, superando il consensus di 109,1 punti. Wall Street resta preda dell’incertezza, in attesa della pubblicazione di un’altro importante dato economico americano, il leading indicator. L’euro resta debole, a 1,3224 USD (-0,11%), mentre il petrolio scambia sugli 88 dollari al barile. L’indice FTSE IT All-Share si porta sui minimi intraday e cede l’1,21%, mentre l’indice FTSE MIB flette dell’1,32%. Banche ed assicurazioni in apnea. Il settore finanziario prosegue così la pessima performance tracciata negli ultimi due giorni, risentendo delle incertezze sulla situazione finanziaria e sulla solidità del settore creditizio. Fra i peggiori Intesa Sanpaolo e Banco Popolare, seguiti da Mediolanum e Unicredit. Fa eccezione Azimut che tiene stretti discreti guadagni, giustificati da molti con un rimbalzo tecnico. A due velocità il comparto media con Mediaset e Mondadori che appaiono piuttosto sacrificate. Meglio Telecom Italia Media, che aveva tentato un recupero sopra la parità, dopo l’annuncio di una revisione del contratto di concessione pubblicitaria con Cairo. Resta a galla RCS Mediagroup, premiata da un Piano strategico triennale ambizioso ed al passo con i tempi. Corre Prysmian dopo la conferma del proseguimento dei colloqui fra la società olandese su cui ha lanciato un’OPA, Draka, e la cinese Xianmao. Accqua a fuoco fra i petroliferi, che vedono Saipem confermare la leadership, grazie all’aggiudicazione di nuovi contratti onshore per 1,2 mld di dollari. Bene anche Tenaris, mentre resta nelle retrovie Eni. Fiat ed Exor restano guardinghe, in attesa dei dettagli dello scorporo dell’auto. Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo di Fiat a 19,5 euro da 17 euro, indicando un maggiore rischio/rendimento per gli azionisti nell’auto. Gli analisti hanno assegnato un valore a Fiat Auto di 10,5 euro e di 9 euro a Fiat Industrial.