Il ribasso che non ti aspetti. Piazza Affari ha sofferto una giornata di vendite massiccie su tutti i settori.
L’ottimismo che è arrivato in apertura, dopo la decisione della Federal Reserve di tagliare di 50 punti base il costo del denaro negli Usa, si è esaurito in poco tempo.
Piazza Affari, a metà mattinata, ha girato in negativo e non è più riuscita a risalire.
La mazzata finale agli investitori è arrivata da Francoforte, con la Borsa che ha risentito pesantemente della decisione della Bce, la Banca centrale europea di lasciare invariati i tassi d’interesse in Zona Euro, per paura di innescare una incontrollata spinta inflazionistica, sulla scia di quanto fatto dalla Banca d’Inghilterra.
A dimostrazione che i timori di Duisemberg sono fondati è arrivato il dato relativo ai prezzi al consumo in Germania, mai così alti negli ultimi sei mesi.
I timori registratisi a metà giornata di un’apertura in calo di Usa si sono materializzati alle 15:30. Wall Street ha iniziato in rosso, appesantita dalle vendite sui tecnologici e dal dato macroeconomico negativo relativo alla produttività nel terzo trimestre.
Migliori delle attese invece i sussidi di discoccupazione.
La decisione della Fed ha spinto il mercato dei bonds, mentre sono in molti a scommettere che questo momento di debolezza rappresenti una occasioni d’ingresso.
Dal canto suo Piazza Affari ha cercato di difendere l’importante supporto posto a 24.000 senza riuscirvi. Lo scenario adesso, stando all’analisi tecnica, potrebbe tornare ad essere ribassista. Staremo a vedere.
Il Mibtel è sceso a 17.525 punti (-2,52%)
Il Mib30 è scivolato a quota 23.756 punti (-2,79%).
Il Midex ha perso il 2,76% a 21.507 punti.
Il Numtel ha chiuso a 1.270 punti (-3,93%).
Bancari e risparmio gestito sono stati i settori maggiormente penalizzati dalle vendite.
Il titolo è stato IntesaBci, ma hanno chiuso pesantissime anche Capitalia, Bnl, Mps e Fineco. Danni contenuti per Unicredito, che si è dimostrato ancora una volta il migliore del settore.
In ribasso tutti gli assicurativi, con Ras in particolare evidenza in negativo.
Contrastati i telefonici. Perdite dell’1% per Telecom Italia, è salita Tim, alla luce dei risultati trimestrali comunicati in queste ore, in calo invece Pirelli, Olivetti e il media Seat Pagine Gialle.
In calo anche Stmicroelectronics, che ha trascinato giù anche la controllante Finmeccanica.
In forte ribasso Fiat dopo che l’incontro tra il governo e le parti sociali si è risolto in un nulla di fatto.
Hanno perso terreno anche titoli tradizionalmente più difensivi, come Autostrade.
Sul Midex sono cadute Autogrill, Bulgari dopo il downgrade di Morgan Stanley sul lusso in Europa. Ha tenuto Tod’s e Italcementi.
Sul Nuovo Mercato il migliore è stato Cdc. Tiscali ha ceduto quasi l’8%.
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