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Piaga Piigs: l’Europa valuta il buyback dei bond

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Buyback (ovvero riacquisti) dei bond dei Piigs. E’ questa, secondo il Wall Street Journal, la potenziale soluzione per risolvere l’annosa questione dei debiti europei, che i vari governi del Vecchio Continente starebbero valutando. Una soluzione che, ovviamente, andrebbe a sommarsi ad altri piani che l’Ue ha intenzione di mettere in atto per porre fine alla crisi di fiducia dell’euro.

Ecco i dettagli su come il buyback si concretizzerebbe: alla Grecia e agli paesi Piigs, dunque Italia, Irlanda, Spagna e Portogallo, verrebbe data la possibilità di prendere a prestito i finanziamenti contenuti nel Fondo “salva-stati”: tali finanziamenti verrebbero poi utilizzati per riacquistare i propri bond a prezzi più bassi o dagli investitori, dunque sul mercato, o dalla Banca centrale europea (che ha già acquistato tali titoli di stato).

In una intervista a Class Cnbc Maila Bozzetto, di www.imad2.it (società di consulenza) fa notare tuttavia che l’applicazione di tale strategia presenta alcune difficoltà operative. Poniamo in effetti che alla Grecia venga data la possibilità di riacquistare sul mercato i suoi titoli di debito a un valore più basso rispetto a quello nominale; ora, la manovra non piacerebbe assolutamente alle banche maggiormente esposte su tali bond, ovvero alle banche francesi e tedesche, in quanto esse si troverebbero con titoli in portafoglio con un valore inferiore rispetto a quello che i bond avevano al momento di acquisto; di conseguenza, dovrebbero imputare a bilancio una svalutazione.

Detto questo, secondo alcuni funzionari europei, queste operazioni di buyback del debito dovrebbero essere un modo “elegante” per permettere ai membri più deboli dell’Ue di mettere un riparo ai loro disastrati conti pubblici. L’interrogativo sorge comunque spontaneo: cosa riceverebbero in cambio i paesi più forti dell’Europa, soprattutto la Germania, che appare spesso esasperata dalla questione Piigs?

Le fonti sentite dal Wall Street Journal, sottolineando che i paesi maggiormente indebitati dovrebbero dare dimostrazione della loro effettiva intenzione di diventare attori più solidi nello scenario europeo. Precisamente, Berlino desidera che i membri dell’Eurozona, così come altre nazioni dell’Ue che non utilizzano l’euro, firmino un programma per aumentare il proprio livello di competitività. Tra le altre idee, la Germania vuole dai paesi in maggior difficoltà un aumento dell’età pensionabile, l’addio a politiche che correlano i salari e le pensioni all’inflazione, e l’adozione di leggi o anche di emendamenti costituzionali che permettano budget bilanciati. Altro aspetto fondamentale per la Germania è armonizzare i vari sistemi fiscali europei.

Attesa, a questo punto, per l’evoluzione delle varie proposte che i leader europei stanno considerando per mettere la parola fine alla piaga Piigs. Sicuramente, la proposta del buyback del debito, se concretizzata, libererebbe la Banca centrale europea da un bel po’ di oneri. Permettendo al Fondo salva-stati di finanziare l’acquisto dei buyback dei bond, la Bce libererebbe di fatto i bond dal suo bilancio e di recuperare la sua indipendenza dai problemi che affliggono i governi nazionali.