Philip Morris incassa una importante vittoria contro l’Unione Europea: un giudice federale di New York ha dichiarato martedì che la denuncia presentata dalla Commissione Europea e da dieci stati membri dell’Ue (fra i quali l’Italia) per ottenere un maxi-risarcimento per i danni finanziari subiti a causa del presunto ruolo di due multinazionali Usa nel contrabbando di sigarette “e’ irrecevibile”, cioè non ha fondamento.
Philip Morris ha detto che “il magistrato della corte distrettuale di Brooklyn, Nicholas Garaufis, ha respinto l’azione legale dell’Ue”, rifacendosi ad un precedente di una sentenza pronunciata in un caso analogo lo scorso autunno fra il Canada e la RJ Reynolds.
La base della pronuncia è la cosiddetta revenue rule, il principio secondo il quale “governi ed amministrazioni straniere non possono ricorrere a tribunali USA per far applicare le proprie leggi fiscali ed esigere imposte non raccolte”.
La commissione europea non ha replicato finora, ma secondo fonti comunitarie “l’opinione del giudice Usa lascia la porta aperta alla prosecuzione dell’azione giudiziaria”. Infatti rimane pendente, davanti al giudice Garafis, la possibilità che l’UE torni alla carica sull’accusa di riciclaggio di denaro sporco a carico delle multinazionali.