LEGNANO – Quello che sta succedendo sui mercati ci conferma che gli investitori si stanno muovendo utilizzando delle logiche di breve termine. E’ importante seguire giorno per giorno tutte le evoluzioni cui assistiamo e cercare di individuare tutte le correlazioni tra i diversi mercati che vanno a crearsi e distruggersi, ultimamente molto velocemente.
Ricorderete come, sullo scoppio della crisi mediorientale, l’avversione al rischio l’aveva fatta da padrona ed aveva mostrato diversi gradi di forza. Ora ci troviamo di fronte ad una situazione di potenziale cambiamento, i cui effetti non sono ancora chiari.
Vediamo infatti le borse salire insieme ai rendimenti degli obbligazionari, le commodities in fase correttiva di trends rialzisti ancora validi e dollari americani salire, anziché scendere, contro tutte le maggiori divise contro cui è quotato, tranne contro la Nuova Zelanda che dovrebbe tagliare i tassi di interesse dal 3% al 2.88% in nottata.
L’appetito per il rischio che piano piano ha fatto vedere qualche movimento positivo, avrebbe potuto far scendere i dollari che invece, a nostro parere, riflettono la situazione di nervosismo che gli operatori stanno vivendo a causa dei prezzi delle commoDities che, pur essendo in correzione, rimangono ancora alti e preoccupanti.
Il WTI scambia ora sotto quota 105 dollari al barile, dopo aver toccato un massimo relativo a 106.98. Non possiamo escludere come la fase correttiva possa arrivare a far toccare dei livelli interessanti, al cospetto dei quali dovremo essere bravi a capire se entrare long, per cavalcare un ulteriore apprezzamento del greggio, oppure se non farci ingannare da quello che potrebbe essere l’inizio di un’inversione di medio periodo.
Tre punti da seguire: 102.90, primo livello di supporto, 100 figura, il livello principe in quanto anche fortissima soglia psicologica ed infine l’area intorno a 98.50, dove abbiamo assistito a forti congestioni. In caso di superamento di questi tre livelli si aprirebbero scenari più ambiziosi. Più profonda la correzione del brent che da 118.50 è arrivato a 112.30, avvicinandosi sempre di più a 110.00. 108.60 l’altro supporto da tenere in considerazione.
Passiamo ora all’analisi tecnica osservando come l’euro, anche ieri, abbia mancato l’attacco definitivo oltre 1.40, ritracciando quasi 200 punti dal picco di massimo visto lunedì. Per quanto riguarda la tendenza in salita del cambio sembra che, per il momento, la linea di supporto allo scenario si trovi ancora a distanza di sicurezza (una figura esatta dai prezzi attuali, 1.38).
Ciò che è emerso nel frattempo è la coincidenza del minimo toccato ieri a 1.3865, con il picco di massimo di un mese fa esatto, aggiungendo quindi un eventuale livello di supporto a quello dinamico e più imporntante sopra descritto che, anche per le prossime giornate, coinciderà quasi perfettamente con la media di breve (21 periodi) osservando un grafico con candele giornaliere.
Movimento favorevole al biglietto verde anche sul cambio UsdJpy. In questo caso siamo riusciti finalmente a oltrepassare il particolare canale laterale ed a mostrare gli obiettivi posti sul picco di volatilità della settimana scorsa, coincidenti con la pubblicazione del dato sui NFP. Quindi 83 figura, nonostante sia già stato raggiunto, rimane il nostro “ago della bilancia” per valutare quale tendenza assumerà il cambio da qui alle prossime ore. Un’ulteriore salita oltre il massimo appena visto avrebbe nel breve un primo obiettivo posto a 83.50 e troverebbe il più ambizioso prossimo a 84 figura, livello dove ricordiamo, sono state infrante a metà febbraio le speranze di un’uscita da questa situazione laterale che dura da alcuni mesi.
Il grande controbilanciamento dei due cambi appena visti ha fatto si che il cambio EurJpy rimanesse piuttosto stabile. Per le prossime ore continuiamo a tenere controllato il livello di resistenza di 115.30 e l’area di supporto compresa fra 114.60 (doppio minimo su candele giornaliere) e 114.75.
È continuato oltre la flessione del cable, andando oltre il supporto di breve osservato ieri mattina a 1.6180 e aggiungendo qualche tassello in più ad una idea di inversione più profonda di quella sino ad ora mostrata, innescatasi successivamente al test perfetto del doppio massimo a 1.6345. Il livello obiettivo di 1.60, che rappresenta il punto chiave di conferma si avvicina sempre più ogni giorno che passa.
Osserviamo ancora la sterlina, ma nei confornti dello yen, dove abbiamo potuto riconoscere dai giorni scorsi un interessantissimo livello di supporto, 133. Esattamente su questo livello si sono concentrati i tentativi di ripresa dello yen, andati poi falliti in ogni occasione con almeno 50 punti di storno. Questo genere di movimento, racchiuso in una sorta di canale laterale facilita il nostro compito di trovare un livello di resistenza interessante, che quindi gravita intorno a 134 figura.
Il dollaro ha avuto la forza di oltrepassare il livello di resistenza di 0.9320 nei confornti del franco. Il primo obiettivo a 0.9420 appare quindi raggiungibile già nelle prossime ore.
Il movimento contrario al franco è stato osservato anche all’interno del cambio EurChf. La risalita del cambio, come già visto i giorni scorsi, è subordinata alla rottura del precedente livello di resistenza a 1.3030.
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