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PETROLIO: PER ABN AMRO PRESTO A $30

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Kriss Tremaine, trader che opera sul mercato del petrolio per conto di ABN Amro, ritiene che, se le tensioni in Medio Oriente dovessero proseguire, il prezzo del petrolio tornerà a $30 al barile.

Nella regione viene prodotto un terzo del petrolio mondiale.

Al momento non sembrano ci siano spiragli per una tregua: il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, ha dichiarato che l’offensiva andrà avanti, respingendo le rischieste americane di un ritiro dai Territori occupati.

Intanto la Libia rilancia la proposta di un embargo agli Stati Uniti e a tutti i Paesi che sostengono Israele nel conflitto armato, ipotesi originariamente formulata dall’Iraq e successivamente sostenuta con forza dall’Ayatollah Ali Khamenei, il supremo leader religioso dell’Iran.

Tutti e tre i paesi sono concordi nel ritenere indispensabile un’adesione unitaria all’iniziativa da parte di tutti i paesi Islamici.
L’idea dell’embargo era stata bocciata nei giorni scorsi dall’Arabia Saudita e dal Kuwait.

Come se non bastasse, in Venezuela, quarto esportatore mondiale e, soprattutto, primo fornitore di oro nero degli Stati Uniti, i lavoratori petroliferi hanno dichiarato sciopero.

Il future di giugno sul Brent (il petrolio di riferimento per due paesi su tre nel mondo) ha raggiunto i $26,76 al barile, in rialzo del 4,90%.

Di contro scendono i mercati finanziari: tutte in rosso le borse europee, così come i futures su Nadsaq, Dow Jones e S&P 500.