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Petrolio, oro, borse e cambi: i livelli tecnici da tenere d’occhio

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Legnano– Data la mancanza di spunti macroeconomici in arrivo dal mercato, onde evitare di annoiare i nostri lettori con i soliti temi ampiamente discussi durante le ultime settimane, preferiamo dare più spazio ai punti tecnici di alcuni strumenti finanziari che in fasi di mercato delicate come quelle che stiamo vivendo, possono risultare molto utili al fine dell’interpretazione delle future mosse di investimento.

Partiamo dal WTI, che dopo aver sfiorato la costruzione di un doppio massimo in area 106 alto, ora scambia intorno ai 105 dollari al barile. Non possiamo escludere una correzione intorno a 103.50 prima di poter assistere ad un nuovo tentativo di attacco di area 107.00, così come sul brent è possibile ipotizzare un ritorno sopra 112.00, che potrebbe fungere da supporto per vedere le quotazioni nuovamente al test di 120.00.

L’oro, dopo aver sfiorato quota 1450.00 dollari/oncia (per la precisione il maggior prezzo offerto è stato 1448.05) si trova ora in prossimità di un delicato livello di supporto, passante proprio in area 1420.00, dove si concentrano una serie di massimi precedenti che hanno ben funzionato come punti di resistenza nel recente passato e che ora potrebbero agire da supporto per vedere i prezzi salire nuovamente.

Molto simile la situazione sull’argento, che vede in 36.50 un possibile supporto.

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Dando un veloce sguardo anche agli indici di borsa americani, vediamo come le configurazioni grafiche siano molto simili tra di loro, e tutto ci suggerisce la possibilità che se l’appetito per il rischio dovesse continuare a mantenersi su buoni livelli, nonostante la crisi libica, di vedere un tentativo di raggiungimento di 1325.00 sullo S&P500, 2350 sul Nasdaq e di 12300 per il Dow Jones.

Il Nikkei, dopo lo scivolone post tragedia si è riportato in area 9500 e per far si che la ripresa non perda forza, occorre mantenersi sopra 9350.

Dal punto di vista dei dati macro, oggi sarà una giornata tranquilla, con la pubblicazione di qualche rilevazione sull’immobiliare americano (che però crediamo non porti movimenti sul mercato in quanto la situazione pare già scontata) e su entrate e spese personali, anch’essi non in grado di muovere il mercato attualmente.

Passando ai cambi, la situazione sull’eurodollaro non sembra particolarmente variata nel complesso. Certo abbiamo avuto, sul finire di settimana scorsa, una continuazione della correzione ribassista iniziata giovedì, ma questo non ha è stato per il momento sufficiente a cambiare i livelli chiave.

Contiua a tenere duro infatti la trendline positiva con origine a gennario e sino a che 1.3990 dovesse tenere ci aspettiamo che la direzione continui a risultare favorevole alla moneta unica. Per di più la zona appena indicata coincide con il precedente punto di rottura rialzista e con il transito della media veloce su un grafico giornaliero (21 periodi esponenziale), assicurando un’importanza ancora maggiore all’area sotto osservazione. Va da sé che una rottura ribassista di questo livello potrebbe far accelerare l’inversione successivamente al doppio massimo, in zona 1.4250, osservabile perfettamente su un grafico giornaliero.

Il cambio UsdJpy, dopo qualche giorno di tranquillità ha mostrato nuovamente segni vitali andando a rompere, venerdì, la parte alta di quel canale ristretto mantenuto fra 81.25 e 80.65. Questo pone i prezzi di fronte al prossimo e più importante livello di prova: è da giorni infatti che sosteniamo quanto 82 figura sia il livello in grado di variare lo scenario così immutato ultimamente sul cambio. Il fatto interessante è che questo livello sembra poter coincidere, nei tempi, con l’eventuale rottura o meno dell’importante area di supporto del cambio eurodollaro. Questo non fa che rendere ancora più interessante un’eventuale rottura.

Il livello di equilibrio del cambio EurJpy non si sposta da qualche giorno a questa parte. Questo semplifica il nostro compito di individuazione di livelli interessanti, dato che proprio il più importante livello di resistenza si trova a una trentina di punti di distanza dai prezzi attuali, 115.30. Il supporto invece si trova poco al di sopra di 114 ed è suggerito dalla coincidenza di minimi precedenti.

Diamo ora uno sguardo alla sterlina, incominciando dal cable che ha mostrato una decisa continuazione del percorso ribassista iniziato successivamente al raggiungimento di 1.64, all’inizio di settimana scorsa. Su questi livelli non abbiamo difficoltà ad individuare qualcosa di utile per una giornata di trading: ci troviamo infatti ad una manciata di punti dal più importante livello di supporto degli ultimi mesi, 1.5980, con la consapevolezza che un ulteriore test e successivo rimbalzo potrebbe essere davvero troppo anche per questo livello così rispettato. Osserviamo con attenzione quindi questo supporto, che potrebbe fornire l’occasione di una strategia di breakout sul medio-lungo periodo davvero interessante.

Vediamo ora il cambio EurGbp, dove continuiamo a considerare di qrande utilità la linea di tendenza in atto da più di un mese. Questa fornisce un supporto interessante poco al di sotto di 0.87 figura. 0.8810 invece è la resistenza che trae origine del passato (su un grafico giornaliero è sufficiente osservare il 4 novembre scorso) e che blocca per il momento la moneta unica dall’apprezzarsi oltre.

Terminiamo con un aggiornamento sul franco svizzero, in correzione per la ripresa di dollari ed euro.

Il cambio UsdChf ha riportato una buona dose di positività sul mercato, dovuta al superamento venerdì del massimo di riferimento di 0.92. Questo di fatto interrompe il percorso ribassista in atto da settimane e indica come primo livello obiettivo un livello distante una figura, 0.9320.

Anche il cambio EurChf sembra poter essere vicino nuovamente ad un percorso di risalita, essendo riuscito nell’impresa di interrompere la tendenza ribassista in atto da più di un mese. Per le prossime ore sembra possibile il raggiungimento della resistenza intermedia a 1.3020-40.

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