Ali Rodriguez, segretario generale dell’Opec, incontrerà molto presto il primo ministro russo Mikhail Kasyanov e gli esponenti delle maggiori compagnie petrolifere dell’ex Unione Sovietica (probabilmente tra il 3 e il 5 marzo prossimi, in occasione della già programmata visita a Mosca).
La notizia segue quella secondo cui, due importanti società russe, la OAO Lukoil e la OAO Rosneft, sarebbero intenzionate ad aumentare le esportazioni di greggio.
Per Rodriguez l’obiettivo dell’OPEC è di evitare distorsioni sul mercato e raggiungere un coordinamento tra i produttori, in modo che non ci sia una sovrapproduzione di petrolio.
Questo nell’interesse non solo degli aderenti all’Opec, ma anche, e soprattutto, dei paesi non-Opec, che mediamente hanno dei costi di produzione più alti.
Un caduta del prezzo dell’oro nero reprimerebbe le economie di tutti i paesi, i cui bilanci dipendono in larga parte dalla preziosa materia prima.
Per quanto riguarda la volontà della Russia, che, in passato si è detta più volte intenzionata a incrementare la propria quota di mercato, Rodriguez ha detto che il problema non sussiste nel lungo periodo, stimando una domanda in forte crescita da quì al 2020.
Ma nel breve, invece, “con una domanda ancora debole, è necessario un coordinamento tra tutti i paesi produttori”.
In attesa dell’apertura del Nymex (che ieri è rimasto chiuso in occasione della festività del President’s day), il contratto future di aprile sul Brent segna un modesto guadagno, +0,35%, a $20,40, dopo aver lasciato sul terreno oltre il 2,5% nella seduta di ieri.