Vira al rialzo il petrolio, come il resto delle commodities, che traggono spunto dal recupero del cambio euro/dollaro in scia all’accordo sulla Grecia raggiunto in sede europea.
L’ottimismo caratterizza stamattina il sentiment dei mercati, che la scorsa settimana era stato depresso dai timori di default del Paese ellenico. Così, il petrolio guadagna 33 cents a 85,25 dollari al barile, poco sotto i massimi raggiunti in Asia nella notte a 85,60 USD/B.
Protagonista anche l’oro: c’è chi avrebbe scommesso che il metallo prezioso avrebbe arrestato la sua corsa dopo l’approvazione del piano di aiuti dell’eurozona alla Grecia. Ma così non è stato, almeno per il momento.
Il valore dell’oro, dopo aver toccato venerdì scorso i massimi da dicembre scorso a 1.165,80 dollari l’oncia, ha continuato a mostrarsi forte infatti anche nelle primissime battute della nuova settimana, passando di mano a 1.170 dollari l’oncia.
Molti analisti sono convinti che il prezzo del metallo prezioso salirà ancora a causa degli enormi deficit pubblici dei Paesi ed indipendentemente dal corso del biglietto verde.