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PETROLIO: MEETING IN VISTA, MA IL PROBLEMA RESTA

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L’Arabia Saudita, principale Paese esportatore di petrolio, farà il possibile per stabilizzare il prezzo del greggio, nonostante sia convinta che il rialzo è determinato da ragioni geopolitiche, speculative e macroeconomiche. Lo riferisce l’agenzia stampa di Stato.

“L’Arabia Saudita è estremamente interessata alla stabilizzazione del petrolio sui mercati mondiali perché ciò protegge gli interessi dei produttori e dei consumatori e la crescita economica, soprattutto dei Paesi in via di sviluppo”, ha riportato l’agenzia stampa. “L’Arabia Saudita, in quanto principale Paese esportatore di petrolio, non si risparmierà ogni sforzo per raggiungere questo obiettivo. La sua politica monetaria infatti mira a proteggere e rafforzare la collaborazione e il dialogo tra i Paesi produttori e consumatori di petrolio”.

Come prova dell’impegno annunciato, Riyad ha citato il vertice da lei organizzato tra le nazioni produttrici e consumatrici di petrolio in programma domenica 22 giugno. Questo però non cambia la convinzione che i prezzi del petrolio siano determinati da “fattori di mercato come la fornitura e la domanda, dai livelli delle scorte nei Paesi consumatori e dall’effetto dell’instabilità politica e della speculazione sui mercati”.

Produttori e consumatori si accusano reciprocamente del rally dell’oro nero, che ha acceso proteste in tutto il mondo e minacciato la crescita economica. In un anno il prezzo del greggio è più che raddoppiato arrivando a quasi 140 dollari al barile.