Il prezzo del greggio e’ in calo per il secondo giorno consecutivo, dopo che la Russia ha dichiarato che non accogliera’ le richieste dell’OPEC in merito al taglio della produzione petrolifera.
La Russia venerdi’ ha infatti dichiarato che quest’anno tagliera’ la produzione di petrolio di 50.000 barili al giorno, un quarto di quanto sperato dall’ Organization of Petroleum Exporting Countries (OPEC).
La decisione ha sconfortato il presidente dell’OPEC Chekib Khalil che, sabato, ha dichiarato che i prezzi “crolleranno” senza dubbio se i produttori dei Paesi non-OPEC non scenderanno in aiuto del greggio.
E sconforto, a quanto pare, e’ arrivato sul mercato che anelava un taglio piu’ ampio da parte del secondo produttore di petrolio al mondo, soprattutto dopo le offerte di riduzione sostanziale della Norvegia e del Messico.
A influire sul sentiment dei mercati, anche il disappunto dell’Arabia Saudita, che, secondo quanto riferice un funzionario saudita, nel weekend avrebbe definito l’offerta della Russia “troppo piccola”. Il Paese spera comunque che la Russia riveda ancora una volta la sua decisione.
“L’ultima decisione della Russia di ridurre la produzione e le esportazioni di 50.000 barili al giorno ha causato una forte delusione sui mercati e sebbene si tratti di un taglio piu’ ampio di quanto precedentemente offerto (30.000 barili al giorno) e’ ancora troppo poco” ha dichiarato Ibrahim al-Muhanna, consigliere del ministro dell’Energia Ali al-Naimi.