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PETROLIO: L’OPEC RISCHIA DI PERDERE POSIZIONI

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L’OPEC (Organization of Petroleum Exporting Countries) potrebbe aver compiuto l’ultimo passo falso, letale per la sua posizione nel mercato globale del petrolio.

L’OPEC ha aumentato i tagli alla produzione di petrolio all’inizio di questo mese e questa mossa, secondo l’IEA, l’Agenzia Internazionele dell’Energia (International Energy Agency), potrebbe essere stata il colpo di grazia per l’organizzazione gia’ in crisi.

Il supervisore sull’energia, che ha base a Parigi e che venerdi’ ha pubblicato la relazione mensile sul mercato petrolifero, ha dichiarato che la presa dell’OPEC sul mercato si e’ allentata e che la quota di mercato nel mondo e’ scesa a meno del 32% (nella produzione e rifornimento di petrolio), il livello piu’ basso dalla meta’ degli anni ’80.

Con produttori non-OPEC come il Brasile, la Russia e il Canada che prevedono di aumentare la produzione di piu’ di 800.000 barili al giorno nel 2002, l’OPEC potrebbe “avere grandi difficolta’ ad aumentare le sue quote di mercato”, anche se l’economia globale ha iniziato a risalire la china.

“La domanda globale dovrebbe crescere soltando di 600.000 barili al giorno nel 2002. E questo non e’ abbastanza per assorbire la crescita della produzione dei paesi non OPEC”, ha scritto l’IEA.

OPEC, guidato dall’Arabia Saudita, il produttore piu’ grande del cartello, a dicembre ha aderito a tagliare la produzione di 1,5 milioni di barili al giorno per i prossimi sei mesi in risposta dello scivolone del prezzo del petrolio che e’ sceso dai $30 al barile prima dell’11 settembre a meno di $20 al barile.

Guidando i produttori non-OPEC, la Norvegia, la Russia, l’Oman e l’Angola hanno anch’essi aderito a diminuire la loro produzione, decidendo un taglio di 462.500 barili al giorno, ma alcuni analisti dubitano che l’accordo venga rispettato, in particolare dalla Russia, dove si stanno rapidamente espandendo molte societa’ petrolifere.

L’IEA ha detto che il taglio dell’OPEC ha piazzato nuovamente gli Stati Uniti al top del cartello dei produttori di petrolio, una posizione che per un certo periodo aveva ceduto all’Arabia Saudita.

I tagli alla produzione inizialmente hanno avuto gli effetti desiderati alzando i prezzi del petrolio di $3-$4 al barile. Ma scarse scorte e il numero delle domande hanno fatto scendere nelle ultime due settimane il prezzo di riferimento per il Brent per le consegne di marzo a $18,67 nelle contrattazioni iniziali di venerdi’.