Società

Petrolio in frenata, a NY è ai minimi in due mesi

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CAMBI E COMMODITIES

Sul mercato dei cambi, lo yen recupera stamane alcune delle perdite registrate ieri dopo il taglio di rating del Giappone operato da S&P’s; l’euro invece scivola dai massimi bimestrali sulla scia di qualche presa di profitto. Il recente rally dell’euro, meno di tre settimane fa ai minimi da quattro mesi, ha suggerito a diversi operatori che la valuta unica fosse pronta per qualche presa di beneficio; un numero crescente di commentianti-inflazionistici provenienti dai diversi esponenti della Bce tuttavia sembrano dare al momento un sostengo stabile alla valuta unica.

Sul fronte delle commodities, greggio in frenata, con quotazioni sui minimi da due mesi a New York in zona USD85,50 al barile, dopo i debolidati di ieri negli Stati Uniti, in particolare le richieste di sussidi di disoccupazione. A pesare sui prezzi anche le dichiarazioni del numero uno della Kuwait Petroleum Corp che in un’intervista ha spiegato che l’Opec deve alzare la produzione per evitare che gli alti prezzi petroliferi possano compromettere la ripresa globale.

BORSE EUROPEE

Sembra prevalere la cautela in attesa dei numeri sul Pil Usa per il quarto trimestre. L’importante dato americano, in agenda per le 14:30 italiane, sarà seguito attentamente per le indicazioni che potrà fornire sul ritmo della ripresa della più grande economia mondiale all’indomani di alcuni contrastanti segnali macro.

Ad alimentare la tensione tra gli operatori una nota di Moody’s, secondo cui la mancanza di un’azione di contenimento sul disavanzo di bilancio da parte del governo americano aumenta le possibilità che il rating AAA degli Stati Uniti venga messo sotto outlook negativo. Tal dichiarazioni arrivano poche ore dopo il taglio da parte di S&P’s del rating giapponese e dal monito del Fondo Monetario Internazionale sul deficit crescente in entrambi i paesi.

PIAZZA AFFARI

Attenzione rivolta questa mattina a Fiat Industrial alla luce del calo di ieri del 4,5% sulla scia dei conti del 4Q10, che hanno evidenziato numericontrastanti rispetto alle previsioni. La società ribadisce che il gruppo è aperto a ipotesi di fusione o acquisizione, ma raffredda le attese su un’Ipo Ferrari. Occhi puntati anche su Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni dopo la notizia che Fausto Marchionni si è dimesso dalle cariche di AD di Fonsai e di presidente e AD di Milano Ass. Il suo ruolo di AD verrà presodal direttore generale Emanuele Erbetta, mentre per la carica di presidente di Milano Ass. verrà proposto Angelo Casò. Fonsai ha approvato il nuovo budget 2011, modificato rispetto al piano 2009-2011. Il risultato netto dovrebbe superare i EUR50,0 mln, mentre la raccolta premicomplessiva è vista a EUR12,5 mld. Milano Assicurazioni vede una raccolta premi a EUR3,6 mld.

Saras (EUR1,833): non ha ricevuto da Gazprom Neft comunicazioni suun possibile interesse del gruppo russo per alcuni dei suoi asset, come affermato da indiscrezioni stampa.

Gazprom Neft dal canto suo ha dichiarato di avere colloqui in corso su forniture per la raffineria di Sarrochma non punta all’acquisto di asset.Hera (EUR1,678): il 2010 si è chiuso in modo positivo ed in linea con le attese, ha detto Tomaso Tommasi di Vignano aggiungendo che al consiglio sarà proposta una cedola di EUR0,09 per azione rispetto agli EUR0,08 distribuiti lo scorso anno.

Isagro (EUR3,60): ha accettato l’offerta vincolante presentata da unamultinazionale straniera per l’acquisto della partecipazione in SipcamIsagro Brasil per EUR35,0 mln.

MACROECONOMIA

Sul fronte macro sono oggi in arrivo la fiducia dei consumatori in Italia, la massa monetaria M3 in Eurozona, e negli Stati Uniti la lettura preliminare del Pil per il quarto trimestre 2010 (atteso un rialzo del 3,5%) e l’indice di fiducia della Michigan University.

Il Giappone è entrato lo scorso dicembre nel suo ventiduesimo mese consecutivo di deflazione: l’indice Cpi ha mostrato una contrazione dello 0,4% su anno dopo il -0,5% di novembre (le attese erano per un -0,5%). Sempre dal Giappone, il tasso di disoccupazione scende in dicembre al4,9% dal 5,1%; nello stesso mese la spesa delle famiglie fa segnare una riduzione del 3,3% su anno (a fronte di stime per un calo solo dello 0,7%), mentre le vendite al dettaglio si riducono inaspettatamente del 2% (era atteso un +0,5%). Intanto il governo nipponico ribadisce la volontà di procedere con le riforme fiscali nel tentativo di mettere sotto controllo il debito del paese, alla luce anche del taglio di rating da parte di S&P ieri.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Avvio in rialzo per l’obbligazionario europeo. Il mercato italiano è impegnato oggi nella terza seduta d’asta della settimana, dedicata ai titoli a medio lungo offerti per oltre 8 mld. In particolare sono offerti 2,75-3,5 mld di Btp a 3 anni, 2,5-3,25 mld di Btp a 10 anni e 1-1,5 mld di Ccteu a sette anni. Ieri il mercato non ha visto le solite pressioni pre-asta e lo spread con la Germania si è mantenuto ai minimi di seduta. I dealer si aspettano una buona domanda.

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