
La disputa diplomatica tra Qatar e paesi vicini sta provocando dei grossi problemi logistici al commercio di petrolio. L’avvertimento viene dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, che oggi ha diffuso il suo ultimo rapporto sul mercato della materia prima.
L’AIE (EIA nella sigla anglofona) ha sottolineato che la contesa politica non ha ancora deteriorato i livelli dell’offerta di petrolio, ma è diventata un grosso problema operativo per chi fa affari con il greggio del Qatar, sia esso grezzo, condensato, oppure gas naturale LNG.
“Il Qatar pompa oltre 600 mila barili al giorno di petrolio ed esporta di circa 500 mila barili al giorno, quasi esclusivamente in Asia – spiega l”AIE – Chi acquista spesso carica i barili sulle navi cargo nei porti del Golfo e lo fa su petroliere enormi per ridurre i costi di spedizione”.
Il cumulo delle merci non consegnate a causa delle tensioni politiche rischia di provocare squilibri al mercato. Il greggio del Qatar si può caricare solo in Iran, Iraq, Oman e Kuwait, paese che peraltro sta cercando, con il placet dell’Italia e degli altri governi europei, di fare da paciere tra le parti in conflitto.
Sette paesi del Medioriente e della regione del Golfo, compresi colossi come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, hanno interrotto qualsiasi rapporto diplomatico con il piccolo ma ricco stato del Qatar, accusato di finanziare gruppi terroristi come Hamas e i Fratelli Musulmani. L’Iran e la Turchia si sono schierati dalla parte del regno qatariota, il quale nega le accuse.
“Abu Dhabi ha imposto un divieto alle petroliere che fanno affari commerciali con il Qatar nei porti degli Emirati e questo potrebbe causare un accumulo dei carichi merci e un aumento dei costi di consegna”, si legge nel report.