(WSI)-Tassi di interesse: in area Euro ieri i tassi di mercato governativi hanno registrato un calo del tratto a due anni, poco variati invece i tassi sul tratto a dieci anni. Sul comparto swap non si sono avuti movimenti di rilievo. In calo i tassi sul monetario, mentre sui periferici ieri si è registrato un allargamento dei differenziali, movimento che sta continuando anche in mattinata.
Il presidente dell’Eurogruppo, Junker, in seguito alla riunione di ieri ha dichiarato che i ministri hanno discusso metodi per rafforzare il meccanismo permanente di stabilità finanziaria (Esm) che dovrebbe avere una capacità effettiva di 500 Mld€. Lo stesso presidente ha aggiunto: “se non c’è un accordo su tutto, non c’è un accordo su nulla”.
Il mese di marzo sarà caratterizzato da una denso calendario di incontri: 11 marzo (capi di stato), 14 marzo (ministri finanziari) ed infine 24-25 marzo (ministri finanziari). In merito alla sostituzione di Weber alla Bundesbank il quotidiano tedesco Bild ha riportato che la Merkel nei prossimi giorni nominerà Weidmann come sostituto. Ieri è stato raggiunto un accordo sul nome di Praet (attuale membro della banca centrale belga) come successore di Tumpel-Gugerell, membro Bce che si ritirerà a maggio.
In mattinata sono stati pubblicati i dati preliminari del Pil del quarto trimestre di Francia e Germania. In entrambi i paesi il dato è risultato inferiore al consensus di Bloomberg. Tuttavia in Germania il Pil è cresciuto del 4% a/a dal 3,9% del quarto trimestre, evidenziando come la prima economia dell’area continui a registrare buoni tassi di crescita. In Spagna invece è stata confermata a gennaio un’accelerazione dell’inflazione armonizzata al 3% a/a dal 2,9% di dicembre.
Negli Usa la settimana si è aperta con tassi di mercato governativi in lieve rialzo sulla parte a due anni ed in calo sulla parte a lunga. Sul fronte azionario, la borse hanno proseguito il rally anche se con guadagni modesti. L’indice S&P 500 ha infatti chiuso in lieve rialzo (+0,24%) guidato principalmente dagli energetici e dai titoli legati alle materie prime, in una giornata caratterizzata da volumi molto bassi sul Nyse.
Obama ha presentato ieri una legge finanziaria da 3.730 Mld$ per il 2012 che, come già preannunciato, ha l’obiettivo di ridurre il deficit di circa $1.100 miliardi in 10 anni, portandolo dal livello record di 1.600 Mld$ (10,9% del Pil) dell’attuale anno fiscale, al 7% del Pil nel 2012. Le stime di crescita del Pil ipotizzate nella proposta di legge sono pari a 2,7% e 3,6% rispettivamente per il 2011 ed il 2012. Il presidente della Fed di New York, Dudley, ha espresso parole a difese del QE2. A detta di Dudley, infatti, il QE2 è stato più “utile” che “dannoso”.
Il governatore, ha però confermato l’idea di Bernanke che la crescita risulta ancora troppo modesta per riuscire a ridurre l’elevato livello di disoccupazione. Dal punto di visto macro, la giornata odierna prevede un ricco calendario, tra cui in particolare la pubblicazione delle vendite al dettaglio di gennaio e l’indice NAHB di fiducia dei costruttori.
Valute: euro in deprezzamento verso dollaro nella giornata di ieri con il cross che si è spinto fino a quota 1,343, che risulta essere oggi il principale supporto. Il cross in mattinata si è però riportato sopra quota 1,35 favorito dal rimbalzo dei listini azionari europei dopo l’esito della riunione dell’Eurogruppo di ieri. La prima resistenza si colloca a 1,3570, successiva a 1,3620.
Yen in deprezzamento durante la notte nonostante le migliori indicazioni in arrivo dal punto di vista macro. La banca centrale (BoJ) ha infatti rivisto al rialzo la propria valutazione sull’economia nipponica per la prima volta in 9 mesi. Ha inoltre lasciato invariato il tasso di riferimento nel range 0-0,1% con decisione unanime. Lo yen verso dollaro si colloca in prossimità della resistenza 83,70, al di sopra del quale il livello importante successivo è collocato a 84,40. Verso euro restano validi i livelli citati ieri: la resistenza si colloca a 114, il supporto in area 111. Apprezzamento dello yuan cinese vs dollaro dopo il dato sull’inflazione di gennaio attestatosi per il quarto mese oltre il target del governo, sebbene sia risultato inferiore al consenso.
Materie Prime: nel comparto energia prosegue l’andamento divergente tra Brent (+2,1%) e greggio Wti (-0,9%) con lo spread salito al nuovo livello record oltre i 18$/barile a causa dell’elevato livello delle scorte Usa presso Cushing. Giornata positiva per i metalli industriali guidati dal piombo (+2,9%). Nuovo record al Lme per il rame (+2,1%). Tra i preziosi lieve rialzo per l’oro (+0,3%), più marcato per l’argento (+1,8%). Tra gli agricoli prese di profitto sul cotone (-2,1%), sui massimi da 14 anni il caffè (+2,7%).
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