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Perugia come Cortina e Milano: uno su tre non fa lo scontrino

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Roma – Se c’e’ un effetto positivo che ha avuto il governo Monti, e questo e’ inengabile, e’ l’aver reso gli italiani piu’ consapevoli di uno dei malanni in cui versa il paese Italia: l’evasione fiscale. Si spera, tuttavia, che i controlli degli ultimi giorni non rimangano un caso isolato, circoscritto a un periodo in cui lo stato ha bisogno disperato di fare cassa. Anche perche’ sul mercato primario delle aste, a questi tassi di interesse (sopra il 6% sulla consegna a dieci anni) rischia di non riuscire a finanziare l’enorme quantita’ di debito in scadenza (400 miliardi circa nel 2012).

Ieri si e’ svolto l’ennesiumo blitz della guardia di finanza: ad essere interessata e’ stata Perugia e parte del territorio provinciale. Ebbene, l’operazione ha messo in luce una situazione che per molti cittadini del capoluogo umbro probabilmente pareva scontata: il 30% delle attività controllate non rilasciava scontrino fiscale per i servizi più disparati, dal caffè mattutino, al tatuaggio, alla messa in piega dal parrucchiere. Sara’ capitato a tutti di andare al ristorante o dal meccanico e vedersi proposto un prezzo di favore, in cambio di un “piccolo” sgarro alle regole. A giudicare dai numeri, se tutti dichiarassero i propri incassi, anche il piu’ piccolo dei commercianti, l’Italia sarebbe un paese molto piu’ ricco. Ecco perche’ questa omerta’ di stampo mafioso deve finire.

La cifra emersa dai controlli della Finanza ha del clamorosi. Come e peggio di Cortina e Milano. Da essa emerge chiaramente come il malcostume nazionale sia ben radicato anche nella provincia di Perugia. Sono state disposte sanzioni pecuniarie a 18 attività sulle 60 controllate, il tutto nel solco della nuova lotta all’evasione promossa – e promessa – da Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Da giugno sara’ operativo il nuovo redditometro e sara’ possibile mettere a confronto le spese effettuate con il reddito dichiarato. Per combattere proprio quell’evasione quotidiana delle piccole imprese attive nel settore dei servizi.

C’è da scommettere che, da domani, l’emissione di scontrini e fatture risulterà incrementata del 50%, come avvenuto in altre occasioni (Cortina e Milano docent). La domanda pero’ sorge spontana”: quanto durerà ancora questo slancio di “onestà fiscale” e di controlli a tappeto?

Per molti dei locali multati dalla Guardia di Finanza si tratta della terza violazione, il che significa che un’ulteriore infrazione comporterà la sospensione dell’attività da un minimo di tre giorni ad un massimo di un mese, come previsto dal decreto inserito nella Finanziaria del 2007.