Secondo Byron Wien, strategist della banca d’affari Morgan Stanley, per molto tempo il mercato si e’ orientato, erroneamente, verso le societa’ a larga capitalizzazione. “Una delle ragioni per cui le large-cap sono divenute cosi’ sopravvalutate e’ che i fondi pensioni hanno privilegiato questo tipo di investimento azionario. Il sistema si e’, cosi’, autoalimentato”.
Mentre lo S&P 500 e’ in notevole affanno quest’anno, lo S&P mid-cap e’ in rialzo del 6% e lo S&P small-cap e’ cresciuto del 9%. Per questo motivo Wien continua a preferire le societa’ a media e piccola capitalizzazione.
Anche all’interno dello S&P500, la dimensione e’ un fattore discriminante per la performance. Le 100 societa’ a piu’ alta capitalizzazione (la prima e’ General Electric, la centesima e’ Safeway) hanno perso il 5,9% (quotazioni riferite a giovedi’ 11 aprile) mentre le ultime 100 hanno guadagnato il 5% dall’inizio dell’anno.
La cattiva performance delle large-cap relativamente alle societa’ a piu’ bassa capitalizzazione sembra proseguire una tendenza gia’ evidenziata l’anno scorso, come si vede nella tabella riportata qui sotto.
PICCOLO E’ MEGLIO |
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POSIZIONE IN CLASSIFICA IN BASE AL VALORE DI MERCATO |
2001 | 2002 |
1-100 | -15,5% | -5,9% |
101-200 | -16,1 | -1,5 |
201-300 | -5,6 | 3,4 |
301-400 | 11,5 | 3,2 |
401-500 | 29,2 | 5,0 |
S&P500 | -13,1 | -3,9 |
Fonte: Morgan Stanley |
Dopo aver brillato alla fine degli anni Novanta, le azioni delle societa’ ad alta capitalizzazione hanno continuato a perdere smalto dai massimi registrati nel 2000.
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