Società

Per questi 4 paesi la crisi 2012 è più forte della grande recessione 2009

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

New York – Crisi del debito in Europa, rallentamento della crescita economica a livello globale e problemi politici all’interno di singoli paesi. Per alcuni Stati la variazione del Pil 2012 sarà addirittura inferiore rispetto a quella registrata nel 2009, al culmine dell’ultima grande crisi dei mercati.

Nessuna sorpresa che in cima a questa lista ci sia la Grecia, contrariamente a quanto avvenuto per altri paesi, a seguito della recessione 2009 non è riuscita a riprendere il passo, con una variazione del Pil -5,4% nel 2011 e attese per -5,2% nel 2012 (stime Ocse).

Nella lista rientra poi un altro dei PIIGS, il Portogallo, dopo -2% nella fase più profonda della recessione, dovrebbe cedere -3% quest’anno. Implementate una serie di riforme per ristabilire le fondamenta di crescita, ma il tutto richiederà ancora del tempo, considerando che il tasso di disoccupazione supera il 15% e le entrate fiscali sono in calo.

Ma si tratta di una crisi globale. L’India è diventato il primo paese del gruppo BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) con merito di credito a “junk”, ovvero spazzatura. Anche durante gli anni difficili del 2008 e 2009 la crescita economica era rimasta sulle due cifre. Ormai le ultime stime per l’anno in corso parlano di +6,8%, e i numeri ufficiali potrebbero essere addirittura inferiori, con crisi politica, alti tassi di interesse e inflazione eccessiva.

La Cina non è esclusa. Dopo +9,2% nel 2009, le stime 2012 sono ancorate nell’intervallo tra +7,5% e +8,0%. Gran parte del calo qui è “controllato”, con le autorità che hanno introdotto diverse misure restrittive per contrastare l’inflazione e la possibile formazione di una bolla nel mercato immobiliare. In qualche modo sta pagando ora quanto non fatto in precedenza durante la crisi finanziaria. Intervenuta con vari stimoli per sostenere elevati livelli di crescita, ora si trova costretta a intervenire in senso opposto per evitare che la situazione sfugga di mano.