Economia

Per i fondi hedge e’ giunta l’ora di vendere le banche d’affari

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Londra – Avevamo ricevuto dei segnali già dallo scorso fine settimana, quando uno degli hedge fund più grandi di Londra, Lansdowne Partners, aveva deciso di liberarsi di tutto l’investimento in Goldman Sachs, una delle banche di investimento più grandi al mondo.

Una mossa molto importante se si pensa che Lansdowne Partners era uno dei 20 azionisti più importanti, con un investimento da $850 milioni, circa l’1% dell’istituto. Bisogna riflettere, visto che non si tratta di una mossa di un investitore qualsiasi, ma di uno con una profonda conoscenza della società e del mercato.

Sicuramente non un buon periodo per la banca americana, che ha visto i titoli toccare i minimi da due anni a inizio mese, a $125,5, un calo del 19% da inizio anno, con gli utili che puntualmente non sono riusciti a raggiungere le stime, a $1,09 miliardi nel secondo trimestre del 2011, rispetto a $2,7 miliardi nel periodo gennaio-marzo.

E se Goldman ha sofferto, non si pensi che si tratti di un caso isolato. Grandi banche come Ubs, Deutsche Bank, e Barclays, tutte hanno registrato un calo dei profitti. Ancora, Credit Suisse e Morgan Stanley stanno studiando una serie di licenziamenti per contenere i costi.

Se in precedenza il settore poteva essere rivitalizzato da governi che pompavano miliardi per salvare gli istituti in difficoltà e banche centrali che intervenivano con diverse forme di quantitative easing, ora ci sarebbero tre grossi problemi da affrontare, secondo l’editoriale di Matthew Lynn.

Primo, il mercato dei capitali sembra fermo, con poche Ipo e attività di fusioni e acquisizioni, attività molto profittevoli per questi istituti.

Secondo, se in precedenza l’obiettivo dei vari governi era ridare forza a banche in fin di vita, ora si cerca di ridurre il rischio introducendo misure sempre più restrittive.

Terzo, siamo entrati nell’era del de-leveraging, in cui i mercati sviluppati non hanno altra scelta che iniziare a ripagare il debito accumulato.