Economia

Pensioni Istat: trattamenti pensionistici e beneficiari nel 2008 (2)

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(Teleborsa) – Spostando l’attenzione sui pensionati, si osserva che nel 2008 il numero dei titolari di prestazioni pensionistiche è di quasi 16,8 milioni, dato pressoché invariato rispetto al 2007 (+0,04%), con un numero di pensioni procapite pari a 1,4. È quanto emerge dalle rilevazioni annuali sui trattamenti pensionistici e sui loro beneficiari condotte dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, in collaborazione con l’Istituto nazionale di statistica. Sebbene la quota di donne sia più della metà gli uomini percepiscono il oltre la metà dei redditi pensionistici, a causa del maggiore importo medio dei trattamenti percepiti (17.137 euro rispetto agli 11.906 euro medi delle donne). La distribuzione dei pensionati per numero di prestazioni ricevute (Figura 3) mostra che il 67,6% percepisce una sola pensione e che la quota dei beneficiari che cumulano due o più pensioni è del 32,4% (il 24,6% ne cumula due e il 7,8% è titolare di almeno tre pensioni). Tale valore scende al 30,2 per cento nel caso dei titolari di pensioni di vecchiaia e raggiunge l’88,4 per cento per i percettori di pensioni di guerra. Tra chi riceve più pensioni, valori elevati si riscontrano anche per i beneficiari di rendite indennitarie e di pensioni di invalidità civili, prestazioni, queste ultime, che si caratterizzano per la forte presenza di indennità di accompagnamento ad esse associate. Il gruppo più numeroso di pensionati è rappresentato dai titolari di pensioni di vecchiaia ai quali è destinato un reddito pensionistico pari a 190.908 milioni di euro, di cui l’11,5% deriva dal cumulo con appartenenti ad altre tipologie. e Il secondo gruppo in termini di numerosità è costituito dai titolari di pensioni ai superstiti che complessivamente ricevono 66.141 milioni di euro. Seguono i beneficiari di pensioni di invalidità civile (2,5 milioni, di cui il 66,6% è titolare anche di altre pensioni) e i percettori di pensioni di invalidità (1,7milioni, di cui il 59% riceve anche altre prestazioni). Nelle ripartizioni geografiche si rilevano sensibili differenze tra le quote percentuali del numero di prestazioni e dei loro beneficiari e la quota della correlata spesa o reddito pensionistico. Nelle regioni settentrionali si concentra la maggior parte delle prestazioni pensionistiche, dei relativi titolari e della spesa erogata, nelle regioni meridionali si rileva il 31,5% delle pensioni erogate e il 31,4% dei pensionati, a fronte di una spesa che raggiunge il 27,6% del valore complessivo; le regioni centrali, infine, detengono quote inferiori, pari al 20,5% in termini di numero di trattamenti, al 20,1% se si guarda ai pensionati e al 21,5% in termini di spesa erogata. Differenze territoriali si rilevano anche con riferimento agli importi medi dei redditi pensionistici. Essi sono più elevati nelle regioni settentrionali e in quelle centrali, con valori rispettivamente pari al 105% e 106,6% rispetto alla media nazionale. Nelle regioni del Mezzogiorno, nelle quali si registra un maggiore peso relativo di percettori di prestazioni assistenziali, gli importi medi dei redditi pensionistici si collocano, invece, al di sotto del valore medio nazionale (88,1%). Differenze analoghe tra le ripartizioni geografiche si registrano anche approfondendo l’analisi per le diverse tipologie di pensione.