Società

Pensioni d’oro ai manager: governo sta con loro, battuto al Senato

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Roma – Governo battuto nell’Aula del Senato sul decreto correttivo sulle banche. L’Assemblea ha approvato quattro emendamenti gemelli presentati da senatori dell’Idv, della Lega e del Pdl, su cui c’era stato il parere contrario del rappresentante dell’esecutivo e del relatore. A votare sì sono stati in 124, contrari 94 e 12 astenuti.

Il testo dell’emendamento sopprime il comma 2 dell’articolo 1 che cancella le norme sul trattamento previdenziale dei manager pubblici in presenza del tetto sugli stipendi.

Poi, l’aula del Senato ha dato il via libera al decreto correttivo sulle banche. I voti a favore sono stati 207, i contrari 27 e le astensioni 1.

Il provvedimento, modificato a Palazzo Madama, va alla Camera in seconda lettura. Il decreto corregge la norma sulle commissioni bancarie introdotta dal decreto liberalizzazioni che aveva portato alle dimissioni (poi rientate) dei vertici dell’Abi: il decreto liberalizzazioni prevedeva che fossero nulle le commissini bancarie per le aperture delle linee di credito in caso di sconfinamenti. Il provvedimento che oggi ha ottenuto il via libera ridimensiona quella norma e sancisce la nullità solo nel caso non vengano seguite le disposizioni sulla trasparenza adottate dal Cicr.

L’Aula ha anche approvato dunque i tre emendamenti gemelli (Lega, Pdl; Idv) e contro il parere del governo che sopprimono il comma 2 dell’articolo 1 che ‘salvava’ in parte i trattamenti pensionistici dei manager pubblici a rischio ridimensionamento con il tetto ai loro stipendi.

Tra le modifiche approvate in commissione Industria di Palazzo Madama e confermate dall’Aula quella che prevede lo stop delle commissioni per le famiglie che vanno in ‘rosso’ sul conto corrente fino a 500 euro e per meno di 7 giorni consecutivi in ogni trimestre.