(9Colonne) – Trieste, 6 giu – I militari della prima compagnia della Guardia di Finanza di Trieste hanno denunciato un pensionato proprietario di 12 appartamenti che, negli ultimi anni, li aveva affittati “in nero” a studenti universitari, senza provvedere a registrare i contratti e senza dichiarare poi i reali proventi ottenuti. Il nome del pensionato è emerso nel corso di analisi delle banche dati e di controlli “sul campo”, presso alcune unità immobiliari di Trieste affittate a studenti. L’uomo non registrava i contratti di locazione e, soprattutto, non dichiarava al fisco i canoni percepiti, indicando nella dichiarazione dei redditi solo la rendita catastale dell’immobile. E’ stata quindi effettuata una verifica fiscale nel corso della quale i finanzieri hanno potuto contare sulla piena collaborazione degli studenti, sia quelli che occupavano ora gli appartamenti sia quelli che li avevano presi in affitto in passato. Gli studenti hanno consentito di ricostruire un quadro preciso del “business”: ammontare degli affitti, esistenza di contratti pieni di clausole vessatorie, previsione di penali per ogni minima inosservanza delle clausole, una forte avversione a restituire i depositi cauzionali quasi sempre decurtati da sanzioni contestate in via insindacabile (ad esempio il semplice ritardo di un giorno del pagamento del canone mensile veniva sanzionato con 25 euro, un poster appeso al muro con una puntina da disegno comportava l’addebito della ritinteggiatura della stanza). In un caso il proprietario di casa ha addebitato a tre studentesse la somma di 30 euro per il fatto di essere stato chiamato presso l’appartamento a controllare una caldaia, poi risultata a posto. Uno stillicidio di piccole prevaricazioni. Al termine dell’indagine le Fiamme Gialle triestine hanno potuto riscontrare circa 300.000 euro di canoni di locazione non dichiarati.