(WSI)- Tassi di interesse: in area Euro prosegue il calo degli spread sui paesi periferici. Il differenziale sul decennale Italia-Germania permane intorno ai 130 pb, quello spagnolo sotto i 190 pb. In rialzo i tassi governativi e swap, ed in particolare il tasso a due anni tedesco che si è portato in prossimità dell’1,5%, ai massimi da agosto 2009.
La riduzione del rating dell’Irlanda da parte di S&P, scontata in qualche modo dal mercato, non ha allontanato gli investitori dai titoli periferici, con il differenziale Irlanda-Germania sceso a 556 pb da 580. L’atteggiamento degli investitori potrebbe essere ricollegato ad un ribilanciamento del posizionamento di portafoglio che ad inizio anno presentava un sottopeso di titoli periferici.
Tale andamento è stato poi supportato dalle notizie di progressi in merito ai negoziati su un accordo per un piano più articolato per la risoluzione del tema rischio sovrano in area euro. Sono continuate le notizie in merito alla modifica del fondo Efsf. Secondo le indiscrezioni pubblicate ieri è allo studio la possibilità di consentire al fondo di acquistare titoli di stato di paesi in difficoltà sul mercato primario.
Secondo Reuters, che cita alcune fonti della zona Euro, nel vertice di domani dei capi di stato e governo si discuterà della possibilità di tenere un vertice straordinario per il prossimo 4 marzo, e quindi prima di quello fissato per il 24-25 marzo, per decidere misure aggiuntive per risolvere la crisi del debito.
Dopo l’asta portoghese di ieri sui bills che ha registrato una buona domanda e che ha collocato titoli ad un tasso più basso della precedente, oggi sarà la volta della Spagna che emetterà titoli 2013 e 2016 per 3-4 Mld€. Attesa infine per oggi la riunione della Bce da cui non sono attese modifiche al livello dei tassi. Sarà importante seguire la conferenza stampa di Trichet in modo particolare sul tema inflazione, soprattutto dopo il recente dato sull’inflazione di gennaio al 2,4% e dopo le precedenti dichiarazioni di Trichet sul possibile spostamento verso l’alto dei rischi sull’andamento dei prezzi.
Da notare infine che il tasso Eonia spot ieri è sceso a 0,79% da 1,318% dal giorno prima, verosimilmente all’incremento delle condizioni di liquidità determinate dalla Bce dopo le due operazioni di drenaggio e rifinanziamento ad una settimana.
Negli Usa continuano a salire i tassi di mercato soprattutto sulla parte a lunga della curva con lo spread 2-30 che ha raggiunto la soglia dei 400 pb. I principali indici azionari hanno ritracciato leggermente, pur rimanendo sempre in prossimità dei massimi da due anni e mezzo raggiunti nella giornata di martedì. Gli operatori preferiscono non prendere posizioni rilevanti in attesa degli importanti dati sul mercato del lavoro di gennaio in pubblicazione domani.
Ieri, Elizabeth Duke, membro votante Fed, ha dichiarato che l’uso del “quantitave easing” per mantenere basso il livello dei tassi a lungo termine ha aiutato, soprattutto le famiglie, a ridurre il peso del debito. Sul fronte macro, ieri il rapporto ADP sull’occupazione relativo al mese di gennaio è risultato superiore alle attese di mercato. Per oggi è attesa la pubblicazione dell’indice Ism servizi di gennaio insieme agli ordinativi industriali di dicembre. Da segnalare che un membro del comitato dei consiglieri del tesoro Usa (TBAC), si è espresso a favore della possibilità di procedere all’emissione di titoli con scadenza molto lunghe, comprese nel range 40-100 anni.
Valute: l’euro/dollaro continua a mantenersi in prossimità di quota 1,38 dopo aver toccato nella giornata di ieri un massimo in area 1,3850, livello che risulta essere per oggi la resistenza principale. Sarà importante oggi prestare attenzione alla parole di Trichet che potrebbero generare un certa volatilità nel cross. Un’eventuale rottura della resistenza, comunque, aprirebbe la strada per il raggiungimento di quota 1,40. Supporto a quota 1,3770. Poca volatilità per lo yen vs euro e dollaro, in una giornata di chiusura di diversi mercati asiatici. Restano validi i livelli segnalati ieri: verso euro la resistenza più vicina passa da 113 con livello più importante a 114, mentre verso dollaro la resistenza si colloca a 81,85.
Materie Prime: tra gli energetici questa mattina il greggio Wti sale oltre i 91$/barile su timori che le tensioni in Egitto si ripercuotano anche sugli altri paesi limitrofi. Permane l’ampio sconto rispetto al Brent del Mare del Nord che quota intorno ai 103$/b. Ieri si è assistito ad un andamento contrastato per i metalli industriali, lieve calo per i preziosi. Tra gli agricoli sale ai massimi da 30 anni lo zucchero (+4%) a causa del ciclone Yasi che ha colpito una parte dell’Australia, terzo esportatore al mondo.In rialzo anche grano (+3,3%) e cotone (+2,3%).
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