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Borse volatili: Fed e Bce stanno per staccare la spina

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Dopo una giornata priva di appuntamenti macro l’azionario viene travolto da una serie di dati in particolare in Usa. I listini di Borsa sono combattuti tra l’entusiasmo per i valori positivi in campo economico e il pessimismo sul fronte monetario: le ultime dichiarazioni ufficiali che sono arrivate dagli esponenti della Fed hanno alimentato nuovi timori su un imminente rialzo dei tassi, soprattutto in un contesto globale che rischia una persistente stagnazione, come ha avvertito il Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo rapporto sul World Economic Outlook.

Sul Forex l’euro, favorito in un primo momento dalle indiscrezioni riportate da Bloomberg secondo cui la Bce sarebbe pronta ad avviare la fase di “tapering” del suo piano di Quantitative Easing, rallenta il passo sul dollaro dopo la pubblicazione di dati macro Usa positivi. Mario Draghi pare voglia seguire le orme della Fed, che aveva ridotto gli acquisti di bond di $11 miliardi al mese in vista della fine del terzo programma di QE fissata per la fine di marzo 2017.

A reagire con forza è stato anche il mercato dei Treasuries Usa, che ha assistito a un balzo dei rendimenti decennali all’1,7144% dall’1,62% del giorno prima. Il mercato punta su un rialzo dei tassi a novembre. Acquisti invece a Wall Street dopo dati macro migliori del previsto. Corre il dollaro dopo che l’Ism dei servizi è salito ai massimi da aprile nel mese scorso. Chiusura in calo per i mercati emergenti e l’Asia, anche se la borsa di Tokyo è riuscita a tenere bene.

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