Milano – Il re del terrore, Osama bin Laden, sarà anche morto, ma l’organizzazione Al Qaeda non sembra essere destinata a riposare. Alcuni rapporti di cui è entrata in possesso l’Intelligence americana segnalano che che Ayman al-Zawahiri, il leader di al Qaeda più conosciuto alle cronache, starebbe lavorando con l’Iran per pianificare attacchi entro anno in Occidente. Alcuni stralci della vicenda dai contorni inquietanti sono stati pubblicati sul New York Post e divenuti quindi di pubblico dominio.
Secondo la ricostruzione avanzata dal quotidiano americano fonti dell’intelligence sarebbero convinte che l’Iran sta fornendo ad Qaeda grandi quantità di materiale esplosivo e anche finanziamenti. Questo sarebbe un punto di un accordo firmato nel 2009. La difficoltà adesso è quella di capire lo stato dell’arte della situazione.
Osservatori speciali avanzano la tesi che Al Zawahiri starebbe progettando un attacco nelle modalità classiche di quelli firmati da Al Qaeda, ossia in più sedi. Se l’ipotesi di scuola dovesse corrispondere a realtà, tutto questo confermerebbe che il terrorista egiziano ha assunto il ruolo di leader della jihad globale.
Una fonte ha poi ammesso che “a finanziare l’operazione è l’Iran, che ha fornito anche la sua disponibilità per addestrare nuovi terroristi in alcuni campi in Pakistan”. Il passaggio più importante per i servizi segreti americani è però un’altro: aver appreso che al Zawahiri è il solo che può ordinare l’avvio di un attacco terroristico su larga scala.
Il contatto principale di Al Qaeda in Iran è quello del siriano Yasin al-Suri, uno dei leader dell’organizzazione. Gli Stati Uniti hanno offerto 10 milioni di dollari come ricompensa per la sua cattura. Una taglia che si colloca appena sotto di quella al Zawahiri e alla pari di quella sulla testa del Mullah Omar.