(Teleborsa) – Esordio sottotono per le borse europee, che riaprono gli scambi con una piccola indigestione: la Cina. Il Natale è stato foriero di cattive notizie per i mercati, che hanno visto concretizzarsi l’atteso aumento dei tassi di interesse in Cina. La banca centrale della maggiore economia emergenti in Asia ha infatti ritoccato al rialzo il costo del denaro di un quarto di punto, portando il tasso sui prestiti al 5,56% e quello sui depositi al 2,75%. La reazione delle borse, questa mattinata, non è stata certo esaltante, nonostante l’Asia abbia evidenziato una discreta tenuta. L’impatto si è però sentito sulla borsa cinese, così come sulle materie prime. Fa eccezione il petrolio, che resta sostenuto grazie all’ondata di gelo che ha colpito il Nord America e l’Europa, paralizzando anche il trasporto aereo. Sullo sfondo fa eco la crisi europea, dopo che la Cina ha ribadito la sua offerta di aiuto, sottolineando che la situazione rischia di diventare cronica per il Vecchio Continente. Si apre così una sessione semi-festiva, che vedrà ancora una volta volumi piuttosto ridotti anche per la chiusura per festività della principale borsa europea, quella di Londra. Intanto, l’euro recupera un po’ di terreno sul dollaro a 1,315 USD. Fra le piazze europee la peggiore è Madrid che cede lo 0,45% a 10061,8 punti, mentre Bruxelles perde lo 0,22% a 2619,96 punti e Francoforte lo 0,22% a 7042,4 punti. In rosso anche Parigi che mostra un decremento dello 0,21% a 3892,15 punti, mentre Amsterdam lima lo 0,03% a 355,81 punti.