(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro dopo il rialzo di venerdì i tassi di mercato sono nuovamente scesi, comportando un restringimento dello spread sul 2-10 anni a 153 pb da 156. Si allargano invece i differenziali sui paesi periferici. Dopo la chiusura dei mercati londinesi di ieri, oggi è atteso il vero test sul mercato del dopo Bernanke.
Il Fmi ha annunciato una revisione dell’esistente linea di credito (Flexible Credit Line) varata nel 2009 per i paesi con fondamentali molto solidi ed ha annunciato una nuova linea di credito (Precautionary Credit Line) per quei paesi che hanno solidi fondamentali ma non rientrerebbero tra coloro che possono beneficiare della linea di credito esistente.
Ft richiama oggi l’attenzione sul fatto che le banche irlandesi a settembre dovranno ripagare oltre 25 Mld€ di debito, una test importante per sondare l’umore degli investitori. La Bce oggi drenerà 61 Mld€, mentre la scorsa settimana sono stati acquistati bond per 142 Mln€. Negli Usa, tassi di mercato in calo soprattutto sulla parte a lungo termine.
Gli operatori sono focalizzati sulle prospettive dell’economia in vista della pubblicazione di una serie di importanti dati che potrebbero essere decisivi per le decisioni della stessa Fed nel corso del meeting del 21 settembre. I dati su redditi e spesa delle famiglie di luglio, hanno evidenziato un calo del reddito disponibile reale, per la prima volta da gennaio, portando diversi analisti a focalizzarsi sul tema del carico fiscale Usa.
Non a caso ieri è intervenuto il presidente Obama che ha annunciato un piano di misure addizionali che i propri consiglieri economici stanno approntando e che riguarderà: 1) l’estensione del taglio delle tasse dell’epoca Bush (in scadenza a fine anno) per i redditi medio-bassi; 2) raddoppio degli sgravi fiscali per il comparto dell’energia pulita; 3) spesa in infrastrutture.
Lo stesso Obama ha sollecitato il Senato (che riaprirà il 13 settembre dopo la pausa estiva) all’approvazione del programma di supporto fiscale per le piccole imprese al fine di stimolare l’occupazione. Krugman, premio Nobel per l’economia, ha ribadito che a suo avviso occorrerebbe un ulteriore piano da 800Mld$. Non manca poi chi si spinge ad ipotizzare una forma di supporto governativo che faciliti il processo di rifinanziamento dei mutui, attraverso la concessione diretta o indiretta di una garanzia statale, un’opzione che alcuni analisti definiscono “nuclear refi option”.
Oggi la giornata sarà densa di dati tra cui la fiducia dei consumatori di agosto e le minute dell’importante Fomc del 10 agosto nel corso del quale, secondo le anticipazioni del Wsj, vi sarebbe stata una divergenza di opinioni all’interno del board.
Valute: euro in deprezzamento vs dollaro in concomitanza con il ritorno del focus sul tema del rallentamento dell’economia Usa. Si ripropone pertanto nel breve il supporto in area 1,26. Laddove nei prossimi giorni i dati Usa fossero peggiori delle attese, il biglietto verde potrebbe temporaneamente apprezzarsi vs euro per poi riprendere il deprezzamento, nel caso in cui le evidenze macro portassero la Fed a tradurre in misure concrete la disponibilità dichiarata da Bernanke verso nuove misure non convenzionali.
Yen in apprezzamento durante la notte, con gli operatori che sono rimasti delusi dall’esito della riunione straordinaria della BoJ di ieri. Il commento più diffuso a tal proposito è stato “too little and too late”. La forza della valuta nipponica, insieme ai deludenti dati sul Pmi manifatturiero, ha spinto i mercati giapponesi a chiudere in calo di circa il 3,5%, la peggiore seduta da marzo 2009.
Verso dollaro, il cross, rotto il supporto posizionato a 85, potrebbe puntare verso i minimi di settimana scorsa a 83,6. Resistenza in area a 85-85,9. Comportamento analogo per il cross verso euro. Rotto il supporto in area 107, il supporto principale rimane ora il livello minimo toccato settimana scorsa a 105,5. Prima resistenza a 107.
Materie Prime: inizio di settimana mista per le principali materie prime, in una giornata caratterizzata dalla chiusura del LME. La migliore performance è stata quella del gas naturale (2,9%), e del grano (1,5%), che beneficia dei timori di una nuova ondata di siccità in Russia ed Argentina. Il greggio Wti ha perso invece lo 0,6% e si è riportato in prossimità dei 74 $/b. Praticamente invariati i metalli preziosi, con l’oro che continua a stazionare in prossimità di 1240 $/oncia.
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