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Parmalat, governo: facciamo l’impossibile per mantenerla italiana

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MILANO – Sul mercato dei cambi, lo yen è in netto calo sul finire della seduta asiatica, toccando il minimo di 10 mesi contro l’euro a ridosso di 117,0 e il livello più basso in quasi tre settimane contro il dollaro in zona 83,0, poichè si sono ampliati i differenziali di tasso di interesse a favore della valuta statunitense ed europea.

I commenti verso un rialzo dei tassi di interesse della Fed e della Bce sono opposti rispetto alla posizione assunta dalla Banca del Giappone, che intende lasciare i tassi vicino allo zero per un certo tempo per sostenere la terza economia più grande del mondo che deve riprendersi dagli effetti del terremoto dell’11 marzo. L’assenza di consistenti flussi di rimpatrio da parte di investitori giapponesi a seguito del sisma ha ripostato il focus sui fondamentali economici, che stanno rafforzando lo status dello yen come valuta di finanziamento per acquisto di beni ad alto rendimento.

Sul fronte delle commodities, il prezzo del greggio scende ancora sul finire della seduta asiatica sulla scia dell’evidenza negli indicatori che l’elevato prezzo del petrolio sta gravando sulla fiducia dei consumatori statunitentesi, il maggior consumatore di prodotti petroliferi.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Obbligazionario in calo questa mattina, in vista di un avvio positivo per le borse europee. Il Tesoro colloca oggi da 7 a 9,25 mld di Btp a 3 e 10 anni e di CCTeu. La particolare attenzione degli investitori si concentrerà sull’asta dei 3,5-4,5 mld della prima tranche del Btp 1-04-2014, cedola 3% (in aumento dalla precedente al 2,25%). L’offerta arriva dopo due sedute di aste, Bot e Ctz lunedì, BTPei ieri.

BORSE ASIATICHE

In Asia, la borsa di Tokyo ha chiuso in deciso rialzo questa mattina, con l’indice Nikkei225 in progresso del 2,64% sopra la soglia dei 9.700 pts, con le società legate all’export in evidenza grazie al deprezzamento dello yen nei confronti delle principali controparti. +1,58% l’Hang Seng.

BORSE EUROPEE

Le borse europee hanno aperto positive questa mattina, favorite dal buon andamento delle piazze asiatiche e di Wall Street, con gli investitori che sembrano guardare oltre le crisi giapponese e libica per concentrarsi sul lungo termine.

L’attenzione degli operatori rimane concentrata sul Portogallo: ieri la banca centrale del Paese ha rivisto al ribasso le stime relative al Pil 2011/2012. Quest’anno il Pil portoghese subirà una contrazione dell’1,4%, leggermente peggiore del -1,3% della stima precedente, per tornare a una modesta espansione con una crescita dello 0,3% nel 2012, esattamente la metà della precedente aspettativa di 0,6%.

Banca di Portogallo sottolinea inoltre che Lisbona rischia di non centrare gli obiettivi di bilancio fissati per l’anno in corso e potrebbe essere costretta ad adottare nuove misure di tagli alla spesa l’anno prossimo. La settimana scorsa il parlamento lusitano ha bocciato gli interventi correttivi e il nuovo pacchetto di austerità proposto dal primo ministro Jose Socrates, che ha di conseguenza rassegnato le dimissioni. Ieri S&P’s ha tagliato il rating sul debito sovrano portoghese portandolo a ‘BBB-‘/A-3 da ‘BBB/A-2’. L’outlook è negativo.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto in rialzo stamane, con l’indice FTSE/MIB tornato a ridosso dei 22.000 pts.

Attenzione rivolta questa mattina a Popolare di Milano, che ha chiuso il 2010 con un utile netto consolidato a EUR106,0 mln, in crescita del 2,3%, ed ha proposto un dividendo a EUR0,10. Il Cda ha deliberato di non procedere ad alcuna operazione di aumento di capitale, non ravvisandone la necessità.

Focus anche su Fiat dopo che il presidente di Fiat Argentina Cristiano Rattazzi ha dichiarato che l’azienda lancerà un nuovo modello prodotto in Argentina a marzo o aprile del prossimo anno con un investimento attorno ai USD200,0 mln.

Sul fronte Parmalat, il neo ministro dell’Agricoltura Saverio Romano ha affermato che bisogna fare “il possibile e l’impossibile” per mantenerla italiana.

Da monitorare infine Carraro, che ha chiuso il 2010 con un perdite netta in deciso miglioramento a EUR7,2 mln da EUR45,9 mln del 2009.

Oggi sono in agenda i CdA sui risultati di bilancio di A2A, Cattolica Assicurazioni, Italmobiliare, Sol e Unione Alberghi Italiani.

EVENTI SOCIETARI

A2a (EUR1,139): presenterà i risultati del 2010.

Bpm (EUR2,634): il CdA ha deliberato di non procedere ad alcuna operazione di aumento di capitale, non ravvisandone la necessità.

Diasorin (EUR30,64): gli analisti di BofA-ML hanno avviato la copertura del titolo con rating buy e target price di EUR38.

Enel (EUR4,378): gli analisti di Nomura hanno alzato il giudizio da reduce a neutral ed il target prica da EUR4,4 a EUR4,9. Gli analisti di D. Bank hanno alzato il target di prezzo da EUR4,9 a EUR5, il rating è buy.

Mediolanum (EUR3,666): ha chiuso il 2010 con un utile netto pro forma di EUR224,0 mln, in crescita del 3% rispetto al 2009, e vede per il 2011 un risultato migliore a parità di condizioni dei mercati.
Montepaschi (EUR0,9025): ha archiviato il 2010 con oltre EUR985,0 mln di utili (erano EUR220,0 mln un anno prima) e può tornare a dare il dividendo ai soci ordinari.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Sul fronte macro, in arrivo una serie di cifre relative alla fiducia nella Zona Euro nel mese di marzo. Viste in calo sia la fiducia delle imprese (a 1,4 da 1,5 pts) sia quella dei consumatori (-10,6 da -10,0 pts). Viste in calo anche industria ed economia. Per il comparto servizi si attende invece un rialzo della fiducia a 11,4 pts da 11,0 pts.

Gli Usa pubblicano il dato sugli occupati del settore privato in marzo, una sorta di precursore del dato generale sugli occupati del settore non agricolo in pubblicazione venerdì. Le attese per il dato Adp sono di 203.000 unità contro 217.000 del mese precedente. I ‘non-farm payrolls’ dovrebbero invece attestarsi a 190.000 dai 192.000 di febbraio. L’occupazione è tema centrale per la Fed. Ieri sera Richard Fisher, presidente della Fed di Dallas, ha detto che si opporrà a qualsiasi ulteriore allentamento monetario quando l’attuale programma finirà in giugno.

In Giappone, la produzione industriale in febbraio è cresciuta dello 0,4%, mentre le attese erano per un calo dello -0,3% su mese, secondo stime del Meti che vede per marzo ancora una crescita dell’1,4%, mentre per aprile un calo dell’1,3%.

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