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Parmalat: 18 anni a Tanzi per il crack da 14 miliardi

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PARMA – Per il crac Parmalat da 14 miliardi di euro, il Tribunale di Parma ha condannato l’ex patron della società Calisto Tanzi a 18 anni di reclusione. Il pm aveva chiesto per lui 20 anni di reclusione. Sono condannati anche altri dirigenti della società.

DUE MLD A AZIENDA, 5% BOND A RISPARMIATORI – Calisto Tanzi e gli altri condannati nel processo Parmalat di Parma dovranno risarcire due miliardi di euro alla nuova azienda sorta sulle ceneri del crac e il 5% del valore nominale delle obbligazioni ai risparmiatori. Secondo una stima dei legali di parte civile, il valore dei bond sottoscritti sia aggirerebbe sui 600 milioni di euro; il risarcimento dovrebbe essere quindi di circa 30 milioni.

TANZI: NON ASPETTAVO SENTENZA COSI’ SEVERA – “Non mi aspettavo una sentenza così severa”. Sono queste le prime parole che Calisto Tanzi ha detto al suo legale Giampiero Biancolella che, subito dopo la lettura della lunga sentenza del processo Parmalat, lo informato sulla condanna a 18 anni di reclusione”.

PROCURATORE, PIENAMENTE SODDISFATTI DALLA SENTENZA – “Piena soddisfazione” per la sentenza che ha condannato Calisto Tanzi a 18 anni di reclusione e gli altri dirigenti del gruppo protagonisti del crac. L’ha espressa il procuratore di Parma Gerardo Laguardia. Per la Procura parmigiana, che aveva chiesto vent’anni per l’ex cavaliere, si è chiusa una fase di impegno durissimo con la ricostruzione, affidata ad un ufficio relativamente piccolo, del più grande crac finanziario europeo. “Le condanne – ha detto Laguardia – non si discostano sostanzialmente dalle nostre richieste, in alcuni casi sono state leggermente diminuite, in altre aumentate. Ma nella sostanza la sentenza è stata in linea”.

CONDANNATO A 14 ANNI EX DIRETTORE FINANZIARIO TONNA – Fausto Tonna, ex direttore finanziario del gruppo Parmalat, è stato condannato a 14 anni di reclusione. La Procura aveva chiesto in aula una condanna a nove anni e sei mesi, riconoscendo a Tonna le generiche. Il tribunale, pur assecondando questa parte della richiesta (generiche riconosciute prevalenti), ha però aumentato la pena. Tonna aveva collaborato fattivamente con gli inquirenti del pool Parmalat alla decriptazione di anni e anni di falsi contabili, aggiustamenti di bilancio e operazioni finanziarie molto complesse. Deluso il suo collegio difensivo.