Giornata di svolta nelle indagini sul crac Parmalat. L’ex direttore finanziario Fausto Tonna, nel corso del suo lavoro nella Palazzina di Collecchio, secondo quanto si apprende avrebbe individuato i codici dietro cui si celerebbero società e persone che hanno beneficiato per circa un decennio delle distrazioni di fondi dal capitale Parmalat.
Società e persone, alcune note ma alcune no, che potrebbero ora entrare nel mirino degli inquirenti. “Finora il lavoro di Tonna ci aveva deluso perchè non si trovavano soldi, ma ora c’è qualcosa di nuovo”, riconosce uno di loro.
I dati di Tonna verranno confrontati con quelli che ora sta ricostruendo il suo capo contabile Gianfranco Bocca, che ha sostanzialmente depurato i bilanci Bonlat degli ultimi tre anni.
Confronto da cui si spera di capire dov’è la gran massa di debiti ammucchiati dall’azienda di Collecchio. In particolare, gli occhi sono puntati su Parmatour, dopo che nella sentenza che ne ha deliberato lo stato di insolvenza, sono comparsi 418 milioni di rosso.
Troppo pochi, secondo gli investigatori, che ora danno la caccia ai debiti e sospettano dichiaratamente che l’azienda turistica sia stata creata per fare in modo che le attività del turismo avessero una nuova verginità. Infatti, non si capirebbe altrimenti il motivo per cui lo stesso Calisto Tanzi ha garantito debiti Parmatour per 900 milioni di euro attraverso due fideiussioni siglate a margine di un’intesa con un consorzio interbancario che aveva il compito di posizionare il debito.
Un’operazione fatta nell’aprile 2003, a soli tre mesi dalla nascita di Parmatour.
L’entità delle fideiussioni appare quindi agli inquirenti molto sospetta per una società che dichiarava tutto sommato un debito accettabile alla fine di marzo di quell’anno 315 milioni di euro. Il sospetto è che le garanzie siano state fornite da Tanzi per debiti pregressi alla nascita di Parmatour. Perciò l’attenzione dei pm si sta spostando ora a Hit, Hit International e New Holding, le società che conferivano i propri beni a Parmatour e i cui bilanci ora i magistrati vogliono spulciare.
Interesse, questo, anche del commissario straordinario Enrico Bondi che giusto oggi si è visto riconoscere, con il deposito della sentenza del Tribunale, lo stato di insolvenza di Parmatour e che attende per domani un’analoga deliberazione del Tribunale civile per la Coloniale. Il Cda rimasto in piedi, costituito da Giovanni, Stefano, Piergiovanni e Francesca Tanzi nonchè Paola Visconti che però secondo fonti legali si sarebbe oggi dimessa, è stato convocato per domani mattina alle 9 ma nessuno dei suoi componenti si presenterà. Perciò, secondo quanto prevede la procedura, il Tribunale andrà avanti autonomamente, mentre da parte sua la nuova Parmalat di Bondi ha già avanzato al ministro la richiesta di amministrazione straordinaria anche per le tre società a monte di Parmatour.
Sarà successivamente a questo atto che gli uomini della PriceWaterhouse potranno avviare la caccia ai debiti come hanno da giorni avviato quella sulle attività.
Frattanto, sul versante giudiziario, si apprende che Tonna non è in buone condizioni di salute. Avrebbe perso 5 o 6 chili e si lamenta della difficile condizione carceraria che gli è stata imposta.
Sul versante delle indagini i magistrati proseguono invece il loro lavoro sulle rogatorie internazionali avviate e per accertare meglio la destinazione del denaro distratto hanno chiamato in campo le strutture antiriciclaggio della Guardia di Finanza. Intanto da parte sua, il giudice per le indagini preliminari Pietro Rogato ha convalidato l’arresto dell’ex presidente della Banca del Monte, Franco Gorreri.
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