Parla uno strategist tra i piu’ ribassisti al mondo: “L’economia globale tornera’ in coma profondo”
Roma – E’ uno degli analisti “bear” più famosi al mondo e, tanto per dare prova di coerenza, dipinge uno scenario dell’Europa e del mondo del tutto confortante. Eppure manca poco al 9 marzo, giorno in cui si celebrerà il secondo anniversario della fase di ripresa dei mercati azionari, che dai minimi testati in quella indimenticabile seduta hanno guadagnato finora quasi il 100%. Non sarebbe arrivato dunque il momento di stappare lo spumante?
Non proprio, dice Albert Edwards, responsabile del team di strategia globale di Société Générale, andando dritto al punto. “L’economia globale è gravemente malata”. E il fatto che il recupero sia stato evidente è “più che altro l’effetto di una morfina finanziaria e di steroidi che sono stati iniettati in un corpo emaciato, più che l’effetto di una cura miracolosa”.
Insomma, “non bisogna essere Mr Doom per ritenere che il paziente collasserà di nuovo in una situazione di coma profondo, dopo che le misure di stimolo avranno esaurito i loro effetti”.
Edwards motiva il proprio pessimismo con i debiti governativi e con la convinzione secondo cui il default diventerà prima o poi una realtà concreta tra i paesi più industrializzati. L’inflazione, inoltre, si mangerà i salari, con il rialzo dei prezzi alimentari.
Ma allora, questa ripresa di cui parlano in tanti accompagnata dai massimi dell’azionario, cosa è esattamente? L’analista si limita a mettere in luce una correlazione che forse è sfuggita a qualcuno. “E’ incredibile come sia forte il legame che esiste tra lo S&P e la dimensione del bilancio della Fed. Io ritengo che siano stati il QE1 e il QE2 a far salire i prezzi dei mercati azionari, e che questi ultimi abbiano sostenuto la ripresa dell’economia”.
Ma le cose cambieranno quando questi “steroidi”, come li chiama lui, non ci saranno più.