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PARLA L’ORACOLO (BUFFETT) E METTE IN GUARDIA

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La temperatura era sotto zero sabato mattina a Omaha, dove ha sede il quartier generale di Berkshire Hathaway, la societa’ di Warren Buffett.

Ma l’atmosfera era ben calda all’interno del Qwest Center Arena, dove circa 20.000 azionisti si sono radunati da tutto il mondo per ascoltare Buffett ed il suo vice, Charles Munger, rispondere per circa sei ore alle domande degli intervenuti.

Neppure uno degli azionisti ha chiesto se per qualche ragione Berkshire potesse essere trascinata nello scandalo sulle presunte manipolazioni degli utili effettuate da American International Group. Perfino i money managers presenti tra il pubblico, le cui domande hanno toccato il soggetto, si sono tenuti sostanzialemtne vaghi.

Buffett ha annunciato all’inizio dell’assemblea che, a seguito della richiesta da parte delle autorita’ inquirenti sul caso AIG, non avrebbe riferito quanto lui o altri dirigenti di Berkshire hanno rivelato ai magistrati.

Gli azionisti della societa’ di Buffett sono dei veri “credenti”: per loro, l’idea che il guru di Omaha possa aver commessso (o sia stato a conoscenza di) qualche reato e’ semplicemente assurda.

Nelle sue risposte, Buffett ha espresso chiaramente come resti preoccupato riguardo al deficit della bilancia commerciale Usa e all’andamento del dollaro, ribadendo pero’ il suo ottimismo sulla forza dell’economia statunitense nel lungo periodo.

Sia lui che Munger hanno poi lanciato nuovi allarmi circa la “bolla” del settore immobiliare, l’effetto destabilizzante degli hedge funds sui mercati finanziari e la possibilita’ di un altro attacco terroristico contro gli Stati Uniti.

Entrambi hanno dichiarato che nel settore farmaceutico restano numerose incognite e che sia General Motors che Ford affrontano seri problemi per quanto riguarda i costi sanitari e pensionistici. Gli hedge fund, inoltre, potrebbero aggravare in modo pesante un’eventuale situazione ribassista dei mercati. Il New York Stock Exchange, a loro giudizio, quotandosi in borsa fornira’ un disservizio agli investitori.

Come sempre, Buffett, nel rispondere alle domande degli investitori, e’ ricorso ad un periodare corposo ed elaborato, mentre Munger ha risposto con frasi secche. I due spesso sono in disaccordo sulle questioni politiche e sociali, ma per tutta la durata del meeting sono apparsi come gemelli.