Società

Paralisi in tutta l’Italia: sciopero trasporti, chi viaggia e’ perduto

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Roma – Per la mobilitazione indetta dai sindacati autonomi, c’è stato questa mattina un presidio di circa 200 lavoratori davanti all’atrio della stazione Centrale. Al presidio si sono unite anche qualche realta studentesca per solidarizzare con i lavoratori in sciopero e per solidarizzare con il movimento No Tav che ieri ha subito un forte attacco repressivo.

Dopo le 11,00 però il presidio è stato caricato a freddo, e ci sono stati feriti da parte dei manifestanti. La situazione come dichiarano i presenti è decisamente surreale, perchè si trattava di un semplice presidio autorizzato di circa 250 lavoratori e lavoratrici che è stato attaccato con forte brutalità e senza alcun motivo di ordine pubblico. Al momento attuale i manifestanti sono circaondati da un cordone di poliza e non vengono lasciati andare via. Seguiranno aggiornamenti…

Sciopero generale di 24 ore, oggi, dei sindacati di base e rischio disagi, in particolare, per chi si sposta con i mezzi pubblici (fatte salve le fasce di garanzia). Lo stop riguardera’ tutte le categorie, e le difficolta’ maggiori dovrebbero essere a Roma, dove e’ prevista la manifestazione nazionale con un corteo che partira’ da piazza della Repubblica, e si concludera’ in piazza San Giovanni.

Avviata, intanto, una mobilitazione generale nel settore dei trasporti da parte dei sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, che chiedono al governo un confronto e risposte efficaci, attraverso risorse e interventi e ”profonde correzioni” alle misure previste dal decreto ‘Cresci-Italia’.

Oggi, oltre ad autobus e metro a singhiozzo, disagi potrebbero essere nella sanita’ e nella scuola. Lo sciopero generale proclamato da sette sigle sindacali di base (Usb, Orsa, SlaiCobas, Cib-Unicobas, Snater, SiCobas e Usi) e’ ”contro il Governo Monti e le sue politiche che penalizzano lavoratori, pensionati, precari e disoccupati e che, con il ricatto del debito, intendono far pagare la crisi a tutti tranne coloro che hanno generato, speculato e fatto profitti su di essa”.

Un altro stop di 24 ore su tutto il territorio nazionale, sempre oggi, riguarda i piloti di Meridiana Fly dell’Unione piloti e dell’Apm, mentre e’ stato revocato lo sciopero di quattro ore degli assistenti di volo di Alitalia, dopo l’accordo raggiunto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl trasporti e Avia sulle problematiche del personale di cabina, con l’assunzione dal primo aprile in Alitalia dei primi 25 assistenti di volo dei 122 totali attualmente rimasti in cigs.

Un’altra protesta, a Roma, riguardera’ i servizi negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Dalle 13.30 alle 17.30 e’ in programma ”il primo sciopero generale regionale del trasporto aereo”, organizzato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti a sostegno della ”vertenza Argol e i livelli occupazionali a rischio, piu’ di 1.000 nel 2012 sugli aeroporti laziali”. A sua volta l’Usb ha proclamato uno sciopero nazionale per il personale navigante e di terra (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21).

LA MAPPA DELLO SCIOPERO (ANSA)

Il blocco dei Tir e lo sciopero dei taxi hanno dato l’avvio alle proteste contro il decreto con le liberalizzazioni. Ma ad essere sul piede di guerra sono molte categorie dai farmacisti ai ferrovieri, dagli avvocati ai benzinai.

TAXI, LO SCIOPERO: Lo sciopero dei tassisti il 23 gennaio ha coinvolto quasi tutte le città italiane con il blocco del servizio. Ma la protesta è destinata a proseguire con il pressing sui partiti e incontri con i capogruppo dei Camera e Senato. L’azione potrebbe proseguire anche sul fronte legale con un ricorso per verificare la costituzionalità dell’authority dei trasporti, come preammunciato dal presidente di Uritaxi, Loreno Bittarelli.

TIR, BLOCCO FINO A 27 GENNAIO: La protesta degli autotrasportatori ha bloccato l’Italia. Ma proseguirà ancora per altri quattro giorni, fino a venerdì 27 gennaio. I Gli autotrasportatori di TrasportoUnito si fermano perché giudicano insufficienti le misure per trimestralizzare il recupero di una parte delle accise sui carburanti. Ma l’autorità di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse ha dichiarato “inaccettabili” i blocchi e potrebbe decidere di applicare sanzioni.

FERROVIE E SINDACATI DI BASE,STOP VENERDI’: Lo sciopero di 24 ore (dalle 21 del 26 gennaio) è stato proclamato dall’Orsa per protestare contro quello che viene considerato “un attacco al lavoro”, ovvero la cancellazione dell’obbligo di applicare il contratto nazionale di settore. I sindacati di base protestano invece contro la manovra ‘salva-Italia’ “che riduce il potere d’acquisto dei salari attraverso l’aumento dell’Iva, dell’Irpef locale, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina”, contro l’adozione dell’Ici sulla prima casa e contro la riforma delle pensioni.

FARMACIE,SERRATA 1 FEBBRAIO: Nonostante il passo indietro del governo sui farmaci di fascia C, Federfarma ha annunciato la chiusura dei punti vendita “se il Parlamento non modificherà il testo del decreto”. La Federazione è favorevole a nuove aperture pari ad un massimo del 10% del totale delle farmacie esistenti e rifiuta la prospettiva di un aumento dell’attuale numero fino a un massimo di 7.000 esercizi in più.

BENZINAI – 10 GIORNI DA DEFINIRE: Il fronte dei gestori è spaccato. La Figisc Confcommercio è stata la prima a minacciare 7 giorni di serrata, ma è pronta a revocarli, mentre Faib e Fegica hanno per il momento confermato i loro 10 giorni di agitazione (da effettuare in pacchetti di tre giorni consecutivi al massimo), in attesa di vedere il testo definitivo del decreto. In questo caso però la Fegica non lamenta un eccesso di liberalizzazioni, ma una carenza, perché il decreto sarebbe troppo “rispettoso” delle esigenze dei petrolieri. Il problema di fondo è quello dell’esclusiva e di come verrà modificata.

23-24 FEBBRAIO – AVVOCATI: I legali hanno proclamato sette giorni di sciopero, i primi due il 23 e il 24 febbraio, gli altri a marzo a cavallo del loro congresso straordinario, convocato per il 9 e il 10 marzo. Pronti anche sit-in davanti al Parlamento e a Palazzo Chigi.

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GIOVEDI’ 26 GENNAIO

Le interruzioni della libera circolazione delle merci, uno dei principi fondamentali sanciti dal trattato dell’Unione europea, sono proibite fra gli Stati dell’Ue. Lo ha ribadito il vicepresidente Ue Antonio Tajani in una conversazione telefonica con il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri. «Nel caso di simili interruzioni – si legge in una nota in cui Tajani sintetizza la telefonata – lo stato deve informare la Commissione dell’azione che le sue autorità hanno preso o intendono prendere perchè il libero movimento delle merci sia assicurato». Anche se le condizioni delle strade italiane sono in miglioramento, Tajani ha detto che la Commissione europea «continuerà a controllare da vicino la situazione», aggiungendo che «la Commissione e le autorità italiane stanno ora lavorando insieme per rimuovere gli ostacoli restanti». Il vicepresidente ha infine ringraziato il ministro e le autorità italiane «per la buona collaborazione nei giorni scorsi».

COCA COLA FERMA DUE STABILIMENTI – Dopo Fiat anche Coca-Cola Italia è costretta a fermare la produzione negli impianti di produzione italiana di Marcianise (Caserta) e Rionero in Vulture (Potenza). Una scelta, spiega in una nota la multinazionale americana, dettata dall’impossibilità di ricevere le materie prime per la produzione di bevande gassate e per l’imbottigliamento di acqua minerale e poter permettere il normale deflusso dei prodotti dai magazzini. A garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali, tutela del servizio al consumatore, e nel rispetto nei confronti degli impegni con i clienti, «Coca-Cola HBC Italia auspica di poter riprendere quanto prima l’attività produttiva». La Fiat di Cassino è al terzo giorno di fermo consecutivo. E, secondo una denuncia della Coldiretti, «sono almeno centomila i lavoratori impegnati nella raccolta, nel confezionamento, nel magazzinaggio e nella trasformazione dei prodotti alimentari deperibili come i fiori e la frutta e la verdura che non hanno potuto recarsi al lavoro a causa del blocco alla circolazione provocato dallo sciopero dei Tir che non ha fermato purtroppo soltanto la Fiat».

CAMUSSO: RAGIONARE CON SERENITA’ – «Bisognerebbe con qualche serenità ragionare sul fatto che è giusta e legittima la protesta, ma le forme e i modi devono sempre essere quelli che guardano all’esistenza collettiva del Paese» ha affermato il segretario della Cgil, Susanna Camusso, a proposito delle proteste spontanee di diverse categorie. A proposito delle liberalizzazioni «si fa fatica a capire perchè per qualcuno questo è un tema tale da bloccare il Paese», ha aggiunto.

FRUTTA GRATIS, RESSA A NAPOLI – Ressa e transenne: piazza del Carmine, a Napoli, affollata questa mattina per l’iniziativa di Coldiretti che ha distribuito gratis frutta e ortaggi, prodotti rimasti invenduti a causa del blocco dei Tir e che rischiavano di marcire nei depositi dei produttori agricoli. Agrumi, mele e verdure sono stati consegnati ai tanti che si sono presentati in piazza

Scontri durissimi a Roma in piazza Montecitorio tra i pescatori pugliesi dei Forconi e le forze dell’ordine, nell’ultimo giorno della settimana dell’ondata di scioperi e disagi generati dal movimento dei Forconi e dai rappresentati degli autotrasporti.

La protesta della categoria dei pescatori contro il caro benzina iniziata mercoledì mattina è degenerata dopo le 16 di ieri, tra lanci di petardi e sedie di plastica verso l’ingresso della Camera e bombe carta fatte esplodere in direzione delle forze dell’ordine che hanno hanno eseguito una carica di alleggerimento. Almeno tre manifestanti sono rimasti feriti: li hanno soccorsi i paramedici e poi sono stati portati via in ambulanza.

Uno dei pescatori, Roberto Penso, con la testa sanguinante, ha detto: “Protestiamo contro questi bastardi del governo che ci hanno tolto tutto””. Un altro manifestante è rimasto a terra per circa un’ora, dolorante a una gamba, prima dell’arrivo di un’ambulanza.

“La pesca nel nostro mare è diventata come il gratta e vinci: io vado a pescare e non so cosa prenderò ma la spesa è sempre la stessa”. Nicola Tedeschi, pescatore di Trani, ha spiegato così i motivi della protesta che lo hanno portato insieme a diverse centinaia di colleghi davanti alla Camera. Lo ha spiegato al vicepresidente dei deputati Idv Fabio Evangelisti, l’unico parlamentare a incontrare a Piazza Montecitorio i manifestanti dopo le tensioni con la polizia. Altri due deputati – Marcello De Angelis (Pdl) ed Emanuele Fiano (Pd) – si erano affacciati poco prima ma erano rimasti a guardare da lontano.

Nicola ha mostrato al dipietrista una fattura di 9.900 euro di gasolio che non riesce a pagare: “In Francia, i nostri colleghi hanno ottenuto un accordo per pagare il gasolio 40 centesimi per dieci anni…e da noi? Ci hanno messo a terra”. Antonio Sardone, di Livorno, ha spiegato che “uscire in mare mi costa 200-300 euro al giorno…ma come faccio?”. E se “dopo 40 anni di pesca volessi vendere il mio peschereccio? Chi lo compra con questa situazione?”.

Inutile girarci intorno, la situazione in Italia assomiglia sempre di piu’ a quella in cui versa la Grecia. Austerita’, scioperi, proteste, scontri, disoccupazione elevata: l’insofferenza su piu’ piani e strati sociali sta crescendo, con la popolazione, lobby comprese, che hanno perso la pazienza e non accettano piu’ di fare ulteriori sacrifici.
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Durante gli scontri lo slogan “Vergogna, vergogna” echeggiava sulla piazza. Gli esperti della Questura di Roma stanno controllando le immagini riprese dalla polizia scientifica, per identificare i responsabili dei tafferugli. Ma non e’ prendendo i teppisti che si plachera’ la tensione.

L’Italia rischia di incorrere in una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea se i problemi causati al traffico merci su strada dovessero prolungarsi. Intanto la Calabria rischia seriamente di fare la fine dell’area del Napoletano e subire una crisi dei rifiuti, che si stanno accumulando nelle strade per via dei disagi dei trasporti.

Proseguono anche oggi i disagi al traffico stradale provocati dai blocchi degli auto-trasportatori che da giorni protestano contro il rincaro dei prezzi dei carburanti, dopo che ieri sera il premier Mario Monti ha incontrato il governatore siciliano Raffaele Lombardo.

Tra le molte e pesanti ripercussioni dei blocchi, c’è anche lo stop delle linee di produzione della Fiat che prosegue da martedì mattina: gli impianti del gruppo di Melfi e Sevel sono rimasti fermi per il turno della scorsa notte e stamani si aggiungeranno anche Mirafiori, Pomigliano e Cassino.

Si stima inoltre che i danni provocati al settore agricolo italiano dallo sciopero ammontino a 100 milioni di euro mentre sono molti i prodotti che scarseggiano o addirittura mancano nei negozi, con prezzi aumentati, in alcuni casi, anche del 40 per cento.

Stamani son diversi gli snodi della rete autostradale in cui si verificano disagi a causa delle manifestazioni:

– sulla A14 Bologna-Taranto sono chiuse per i veicoli merci le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Andria.

– chiuse a tutti i veicoli sulla A1 Milano-Napoli le entrate di Caserta sud e di Caserta Centro in direzione di Napoli.

Autostrade segnala inoltre che le varie manifestazioni possono rendere difficoltoso l’accesso alle autostrade.

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Roma – Domani rischio di disagi in tutta Italia per lo sciopero generale indetto dai sindacati di base: Lo sciopero di 24 ore riguarderà tutte le categorie ma per i cittadini potrebbe avere conseguenze soprattutto per le difficoltà di spostamento con lo stop dei vari mezzi di trasporto (fatte salve le fasce di garanzia). Lo sciopero è indetto solo dai sindacati di base quindi è improbabile un fermo generale mentre è possibile che soprattutto nel trasporto pubblico locale autobus e metro viaggino a singhiozzo.

Le difficoltà maggiori dovrebbero esserci a Roma dove è prevista la manifestazione nazionale. Altri disagi per i cittadini potrebbero esserci nella sanità e la scuola. Lo sciopero generale è proclamato da sette sigle sindacali (Usb, Orsa, SlaiCobas, Cib-Unicobas, Snater, SiCobas e Usi) “contro il Governo Monti e le sue politiche che penalizzano lavoratori, pensionati, precari e disoccupati e che, con il ricatto del debito, intendono far pagare la crisi a tutti tranne coloro che hanno generato, speculato e fatto profitti su di essa”. Il corteo a Roma partirà da piazza della Repubblica e si concluderà in piazza San Giovanni.

SEGUI IL LIVEBLOGGING DA TWITTER E ALTRI MEDIA SUI DISAGI CREATI DA TIR E MOVIMENTO DEI FORCONI:

26/01/2012. h. 14.35

Porti assediati in Sardegna da parte del Movimento artigiani e commercianti liberi, del popolo delle partite iva, degli autotrasportatori, dei pastori e degli indipendentisti, uniti nella protesta contro crisi, tasse e manovra.

26/01/2012, h. 14.20

“L’agitazione proseguira’ senza danneggiare i cittadini” – così Mariano Ferro, leader dei Forconi, dopo l’incontro tra Monti e Lombardo. Ferro annuncia anche una riunione per decidere le modalità di prosecuzione della protesta.

26/01/2012, h. 14.10

Controlli su vasta scala a Roma da parte della Guardia di Finanza ai distributori di carburante. Al vaglio gli aumenti dei prezzi (via Blitz Quotidiano, Twitter @BlitzQuotidiano).

26/01/2012, h. 14.00

In Calabria la Polizia Stradale scorta i Tir carichi di carburante o alimentari freschi attraverso i blocchi sulla A3 e sulla Statale Jonica (via Trasporto Europa, Twitter @TrasportoEuropa).

26/01/2012, h. 12.10

L’Italia rischia di incorrere in una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea se i problemi causati al traffico merci su strada dovessero prolungarsi (via Blitz Quotidiano, Twitter @BlitzQuotidiano).

26/01/2012, h. 11.55

In Calabria inizia seriamente il problema della raccolta rifiuti, con molti cumuli nelle strade. Nella piana di Gioia Tauro si ipotizza la chiusura delle scuole, mentre mancano acqua e farina per il pane e gli ortaggi hanno subito rincari mediamente del 40% (via Tania Ruffa, Twitter @taniuzzacalabra).

26/01/2012, h. 11.35

I presìdi degli autotrasportatori nella provincia di Bari sono stati rimossi. Qualche manifestante continua a occupare le aree a ridosso dei caselli autostradali di Cerignola e San Severo. Qui i dettagli (via Corriere del Mezzogiorno, Twitter @corrmezzogiorno).

26/01/2012, h. 11.35

Le strade ravennati sono sgombre e il traffico scorre regolarmente, nè blocchi nè presìdi (via Ravenna 24 Ore, Twitter @Ravenna24ore).

26/01/2012, h. 11.30

In Sardegna, sulla SS131 Dir traffico rallentato causa manifestazione tra il bivio per Ghilarza (Or) e quello per Aidomaggiore (Or). Mentre a Porto Torres le navi partono sempre più scariche (via Alex, Twitter @ss0alexander).

26/01/2012, h. 11.10

La ressa per la benzina presso un distributore di Soccavo (Na) (via Diego Imperatore, Twitter @DiegoImperatore).

6/01/2012, h. 09.20

Sulla strada da Cosenza a Catanzaro, nel tratto di A3 pochissime macchine. I distributori hanno esaurito la benzina (via Giacomo Mancini, Twitter @GiacomoMancini).

26/01/2012, h. 09.15

A Napoli sulla SS 7q il distributore Shell è rifornito; possono esserci problemi fino a Fuorigrotta, poi tutto normale (via Amedeo Golia, Twitter @deogo).

26/01/2012, h. 09.15

Sardegna: dalle 4:30 bloccato anche il ponte di S.Antioco in entrambe le direzioni. Qui la mappa completa dei presìdi sull’isola (via Twitter @Lagodinchiostro).

26/01/2012, h. 08.15

Sulla tangenziale di Torino tutto è tornato alla normalità, nessun blocco (via Fabrizio de Lullis, Twitter @runner_28).

26/01/2012, h. 07.42

Sulla A4 parecchi Tir in circolazione (via Serena Falgari, Twitter @Serefalgari).

26/01/2012, h. 06.50

Sulcis isolato da 3gg l’unica strada libera é la Sant’Angelo di Fluminimaggiore (Ci) (via Alex, Twitter @ss0alexander).