Tsakhia Elbegodrj lì per lì non capisce cosa sta succedendo. «Voglio chiedere asilo politico in Mongolia», ha appena detto Marco Pannella ed è difficile capire se il leader dei radicali stia scherzando o meno. L’inviato delle Iene invece ha appena lasciato la sala vestito da rock star, cantando.
Elbegodrj, presidente della Mongolia, è venuto a Roma per ricevere il premio «Abolizionista dell’anno» dell’associazione Nessuno Tocchi Caino perché nel suo paese è riuscito a sospendere tutte le esecuzioni capitali. Chissà se si aspettava un clima così goliardico. «Voi sapete che fermare la pena di morte è sempre una mossa controversa, ci sono molte persone che si dichiarano sempre a favore della pena capitale», ha detto nel suo discorso il presidente della Mongolia, ringraziando la senatrice Emma Bonino e il segretario dell’associazione Sergio D’Elia e la tesoriera Elisabetta Zamparutti. Marco Pannella non aveva ancora parlato.
Quando il leader dei radicali prende il microfono irrompe in sala l’inviato delle Iene che lo incalza a suon di musica, mentre nelle prime file i cronisti lo aspettano per incalzarlo con i microfoni, ancora viva la contestazione del corteo di sabato contro di lui. Che non si scompone e sorride: «Vista la situazione politica e, soprattutto, partitica di questo paese ho deciso: voglio chiedere asilo politico in Mongolia». Tsakhia Eldbegodrj sorride anche lui, forse pensando di tornare in patria sullo stesso aereo di Marco Pannella.
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Marco Pannella a ruota libera contro Pd e Rosy Bind oggi a ‘Un Giorno da Pecora’, il programma di Radio2 condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. A Pannella non sono andate giù le parole pronunciate dal Presidente del Partito Democratico nel giorno dell’ultimo voto di fiducia sul Governo Berlusconi, quando alcuni Radicali sono entrati in aula a differenza del resto del centrosinistra.
Perché – gli chiedono – il 14 ottobre non è andato sull’ ‘Aventino’ insieme all’opposizione? “Perché col cazzo che ci hanno invitato e perché andare con degli stronzi impotenti non mi andava, io non vado a fare stronzate con gli stronzi. E noi non facciamo ‘il resto’ di nessuno!”.
Se la sta prendendo con la Bindi, che ha definito stronzi i Radicali che hanno votato i 14 ottobre? “La Bindi è stata male interpretata. Quando ha detto ‘stronzi, stronzi, stronzi’ si stava presentando, essendo lei la Presidente degli stronzi. E’ come quando io arrivo, mi presento e dico ‘piacere Pannella’”, ha attaccato il radicale.
Dunque non è molto convinto che le forze di opposizione vogliano includervi nei loro progetti? “E’ noto che Bersani, Vendola e Di Pietro hanno stabilito che devono avere una politica sostanzialmente con Casini. Loro hanno detto: con tutti, tranne che con i radicali”. Sabato scorso è stato allontanato dagli ‘indignados’ della manifestazione di Roma: è ancora irritato con loro? “Quella gente era sincera ed onesta con se stessa – ha detto Pannella -e solo per questo cosa dovrei fargli, dargli il reato d’opinione?”.