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PAGAMENTI IN NERO VISCO NON CE LA FARA’

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(WSI) –
Visco tenta il controllo totale del profilo
fiscale di cittadini e imprese. Il punto critico
del progetto riguarda il teorema della varietà
indispensabile (Ashby, 1956) nelle
scienze del controllo. Questo recita che, per
ottenere uno scopo, un sistema deve essere
disegnato con tanta varietà di controllo
quanta è quella dei possibili disturbi (violazioni).

Se la seconda è maggiore il sistema
salta. La ricerca in materia mostra che solo
in sistemi chiusi, per esempio macchine
ben separate dall’ambiente, è possibile pareggiare
ogni possibile disturbo con un controllo
che lo annulli. In sistemi chiudenti o
aperti, dove è più poroso il confine con un
ambiente, la varietà dei possibili disturbi
sarà sempre superiore a quella di controllo.

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Tale dato ha alimentato negli anni Ottanta
l’emergere della Teoria della complessità e
generato il problema della sua riduzione.
Le soluzioni individuate sconsigliano l’uso
nei sistemi aperti di strategie di controllo
funzionanti solo in sistemi chiusi. Nei sistemi
aperti il controllo è possibile solo se aiutato
nell’ambiente in modo da ridurre la varietà
di input disturbanti. Significa, applicando
il principio, che un sistema fiscale
deve puntare al consenso e non solo al controllo.

Se non lo fa salta perché è impossibile
estendere il controllo totale all’ambiente
di riferimento. L’errore nel disegno
di Visco sta in questo punto: non si basa sul
consenso, come invece ha tentato Tremonti,
ma sul controllo totale dell’ambiente, cioè
di tutti gli attori fiscali. Non potrà funzionare.

Per esempio, se restringe la possibilità
del pagamento con banconote, ma non ne riduce
la circolazione, otterrà l’emergere di
un mercato a doppia contabilità, bianca e
nera. Per evitarlo dovrebbe tornare alla moneta
nazionale e chiudere i confini, condizione
irrealistica. Infatti i dati mostrano l’emergere
di una più vasta circolazione di
banconote e di un aumento del loro valore
perché è maggiore il valore del nascondimento.

Ciò incentiva più importazioni furtive
di liquidità dall’estero, oltre che esportazioni,
e più transazioni non registrate. In
particolare, la domanda di banconote sale
riducendo i prezzi delle prestazioni. Lo
sconto medio del pagamento in nero un anno
fa era del 10-15 per cento. Oggi è arrivato
al 30, con notevole, e divertente, effetto disinflazionistico
in questo segmento del mercato.

Visco tenterà di rendere impossibili le
transazioni cartacee, ma non ci riuscirà perché
l’incentivo a farle, e a creare reti di
complicità sociale, crescerà più della sua
capacità repressiva. Caro Visco, non le resta
che portare la tracciabilità a livello di singola
banconota oppure rinunciare.

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