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PAESI IN VIA DI SVILUPPO: MERCATI A RISCHIO

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Per trovare un prezzo cosi’ elevato delle azioni dei Paesi in via di sviluppo bisogna risalire all’ottobre del 2007, appena prima che l’indice di riferimento di tali mercati, l’MSCI Emerging Markets Index, iniziasse una fase di ritracciamento lunga 12 mesi che ha bruciato meta’ del suo valore. Cio’ significa che i mercati sono a rischio.

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Attualmente l’indicatore MSCI scambia a 15.4x gli utili trimestrali, una cifra che si confronta con le 14 volte gli utili dello Standard & Poor’s 500, stando ai dati raccolti settimanalmente da Bloomberg. L’ultima volta che le nazioni erano in testa in questo speciale metodo di misura, l’anno seguente il benchmark dei 22 Paesi e’ poi scivolato del 54%.

Groupama Asset Management, Palatine Asset Management e Standard Life Investments sostengono che la disparita’ puo’ essere interpretata in un solo modo: gli investori stanno pagando troppo per i titoli di Cina, India o Brasile in un momento in cui l’economia globale e’ in contrazione.

Al momento l’indice MSCI dei Paesi in via di sviluppo ha un valore di 1.7 volte gli asset netti delle societa’ che compongono il paniere dopo il balzo del 34% messo a segno il trimestre scorso, un record non da poco se paragonato con l’1.5 dell’indice MSCI World Index delle 23 economie piu’ avanzate.

“I mercati dei Paesi in via di sviluppo sono a rischio”, ha dichiarato a Bloomber Matthieu Giuliani, fund manager di Palatine. “Bisognerebbe pagare cifre di questo genere solo durante un periodo di crescita.” Inoltre gli investitori hanno gia’ iniziato a lanciare segnali che indicano una diminuzione graduale della fiducia in un’estensione del rally iniziato i primi di marzo.