Pechino – La Cina sta cercando di aumentare la propria influenza politica nel Pacifico offrendo finanziamenti a tasso 0 per 5 anni. In linea con l’aumento dell’indebitamento di questi paesi, un report avverte su un rischio imminente di default.
Nella loro ultima ricerca “China in the Pacific: The New Banker in Town”, ovvero “La Cina nel Pacifico: il nuovo banchiere della regione”, l’istituto australiano avverte che “la Cina ha dato più di $600 milioni di prestiti nella regione del Pacifico sin dal 2005. Questi debiti inizieranno ad assumere un ruolo sempre più rilevante nel tempo, vista la difficoltà di questi paesi nella restituzione e visto che il periodo di 5 anni a tassi 0 sta giungendo al termine”, si legge nel report.
I prestiti costituiscono una grossa fetta del Pil di paesi come Tonga, Samoa e le isole Cook, rispettivamente del 32% per il primo e del 16% per i restanti due, secondo i dati forniti dall’istituto. La situazione preoccupante può essere letta dalle parole dell’ex ministro delle finanze dell’isola di Tonga, Josh Utoikamanu: “Attualmente la situazione non sembra essere fuori controllo, ma il debito continua ad aumentare e potrebbe essere sempre più difficile fare fronte alle obbligazioni in futuro”.
Ma perché Pechino sarebbe così interessata, tramite un leverage economico, ad acquisire un maggiore controllo politico in questi paesi? La ricerca non crede che sia un intento diretto, ma il tutto sia fatto per riprendere maggiore controllo su un vecchio obiettivo per la Cina: Taiwan (della quale richiama ancora la proprietà dalla fine della guerra nel 1949).
Questa rivalità ha visto i paesi del Pacifico assumere posizioni diverse nel tempo, a volte a favore di Taipei e a volte di Pechino. E il tentativo di questi finanziamenti agevolati da parte della Cina sarebbe proprio quello di assicurarsi un maggiore appoggio in caso i rapporti con Taiwan peggiorino.
Il fattore più preoccupante secondo l’istituto sarebbe la mancanza di trasparenza assunta dalla Cina. Gli aiuti e i prestiti in se’, infatti, sarebbero positivi poiché aiuterebbero questi paesi nella costruzione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo. Ma la mancanza di un’informazione trasparente e di politiche di sensibilizzazione sui problemi legati a un indebitamento elevato, pongono seri rischi sulla capacità di sopravvivenza futura di questi paesi.