Società

OTTIMISMO E CRISI: UNA VALANGA DI COMMENTI DAI LETTORI DI WSI

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La lettera del promotore finanziario Riccardo Marsili (leggi) che ha accusato Wall Street Italia di pubblicare troppe notizie negative in questi tempi di crisi, ha provocato reazioni al di la’ di ogni aspettativa. Ci sono arrivate in pochi giorni oltre 400 email di commento, pro e contro la tesi di fondo, il che dimostra quanto caldo sia il tema di un’informazione economico-finanziaria indipendente. Pubblichiamo in questa pagina il secondo gruppo di lettere arrivate in redazione. Per leggere le prime cento email, clicca qui. Se non l’hai ancora fatto e vuoi scrivere un commento, fallo qui.

____________________________________________

101) Carlo Contessotto – impiegato

Debbo esprimere tutta la mia solidarieta’ alla redazione di Wall Street
Italia
, dissentendo dalle affermazioni che fa il sig. Marsili. Anche
l’informazione finanziaria deve essere imparziale e scevra da ogni
condizionamento che tenderebbe a sviarla verso la parzialita’. Mi sembra
che la redazione di Wall Street Italia non faccia dei catastrofismi sulla
attuale situazione economica del mondo Occidentale e anche di quello non
Occidentale; d’altro canto nei periodi di vacche grasse la redazione
sarebbe potuta incappare seguendo quelle affermazioni nell’ accusa di fare
del trionfalismo sul sistema economico e di promuovere consigli
all’investimento nel sistema finanziario che era in espansione.

Colgo
comunque l’occasione per ringraziare il sig. Marsili e la redazione per
aver sollevato il problema, augurandomi che tale problema abbia presto una
soluzione positiva, per il benessere di tutti gli investitori e i
cittadini comuni che da questo stato di cose ricevono danni enormi.

Cordiali saluti

_____________________________________________

102) Maurizio Calugi – ex imprenditore

Bene vedo che i pupazzi di una certa persona sono da tutte le parti, beh,
ormai sono abituato.
Io è da un paio di mesi che frequento Wall Street Italia non ho
riscontrato quello che è stato scritto da questo signore.
Io che mi ritengo una persona cretina, imbecille e forse abbronzata in
materia di finanza … mi pongo delle domande!!!
Come mai tutti i tentativi fatti fino adesso di riportare i mercati SU non
funzionano ?? Perché questo governo non segue un’altra strada in economia/finanza ??
L’informazione in Italia a chi è in mano ??
Come mai le industrie sono sparite in Italia e vanno all’estero?? ecc …..

_____________________________________________

103) Antonio Falanga – senior life planner

Gentile redazione di WSI, scrivo in merito ai contenuti della lettera da
voi pubblicata scritta dal sig. Riccardo Marsili.
Per forma mentis personale, non sono mai preoccupato di chi, in buona
fede, cerca di diffondere ottimismo nelle sue piu’ svariate forme e
contenuti.
Quello che mi preoccupa, e che qui non dobbiamo dividerci tra ottimisti e
pessimisti, poiche’, essendo la realtà quella che è, bisogna domandarsi se
effettivamente dobbiamo preoccuparci a non avere notizie edulcorate e non
preoccuparci, invece, di avere dei Governanti, dei titolati e dei
responsabili che fin ora hanno fatto poco.

Forse è questo il motivo di tanta incertezza che si manifesta in modo
chiaro, attraverso i numeri negativi delle borse finanziarie di queste
settimane. Il mondo finanziario, si sa’, va di bolla in bolla e
quest’ultima e’ figlia della new economy dove le nuove aziende avrebbero
soppiantato quelle della old economy.

Ricordate la tv, i giornali, le
banche e i promotori come erano 9 anni fa? Erano tutti enormemente
ottimisti!!! Poi arrivò il tracollo del 2001 e le Torri Gemelle ed in
Italia e nel Mondo, si affacciò l’investimento classico e sicuro come
quello del mattone!!! Pensateci bene, mai nessuno si preoccupo’ che si
sarebbe creata un’ enorme fetta di mutuatari e di prezzi impazziti sugli
immobili creando in quel momento storico una vera mina insostenibile nel
tempo che si basava su valori assurdi applicati nei fitti dei negozi,
delle case etc.

Sig. Riccardo Marsili, mi scusi, ma anche lei all’epoca era tra gli
ottimisti del presente e miopi del futuro? Oggi, come ieri, conviene
essere realistici e pragmatici. Il buon pensiero può divenire come
l’illusione che, se non supportate bene dai fattii, tende ad affossare gli
uomini e le loro azioni.

WSI deve rafforzare il ruolo di faro dell’informazione in una situazione
che gia’ da anni è di “minestrone mediatico” e forse se c’e’ qualcosa su
cui riflettere, e che in Italia, ahime’, siamo diventati da tempo un bel
laboratorio per le democrazie occidentali del XXI secolo, anche se, a
molti non sembra vero.

Grazie per l’attenzione mostrata.

_____________________________________________

104) G. Licini

se il governo opera bene, lodatelo,
ma se fa c*****e, criticatelo,
non date retta a chi ha derubricato i falsi in bilancio
o cose simili, e a chi stava per deresponsabilizzare
dirigenti incapaci,
se questi sono periodi drammatici, al limite della catastrofe
dite la verità.

saluti

_____________________________________________

105) Marco Vincenzi – analista finanziario

Io capisco chi, guadagnando o comunque fondando il prorprio business sulla
positività dei mercati finanziari sia ossessionato dalle performance e
combatta, in modo miope, tutto ciò che possa danneggiare il proprio
interesse, nella fattispecie i commenti, interpretazioni, ed altro, che
non inducano o possano indurre i risparmiatori ad investire denaro sui
mercati variabili. Ciò che mi sfugge è l’ingenuità di chi pensa ancora che
detti investitori siano un branco di incapaci convincibili con commenti
negativi o positivi della stampa.

Pur riconoscendo il grande merito a chi
prova, tenta e tante volte riesce ad informarci sui fatti e su ciò che
avviene nel mondo, non posso e non mi sembra il caso di negare ai lettori
la capacità di capire ed interpretare ciò che un giornalista ci riporta.
Se questo signore ritiene che il mio giudizio su come investire i miei
capitali sia così pesantemente influenzato dai media, indirettamente mi
reputa un incapace, e reputa incapaci anche la massa degli investitori. Ma
se fossero tali non gli si dovrebbe inibire qualsiasi volontà di operare?
No, ritengo che l’informazione debba essere il più completo possibile, e
mi lasci, per cortesia, la possibilità di valutare personalmente la
fondatezza di ciò che mi viene detto da chiunque.

Basta, basta con il
ritenere sempre chi gestisce i propri averi come un cretinetti che non
capisce quello che fa, siamo tutti NOI responsabili delle nostre scelte,
anche quando si comprano bond corporate o debito argentino, ricordo che i
btp, o i bund rendendo meno, hanno pagato tutto e tutti, e solo per
ingordigia, 2 o 3 punti percentuali in più hanno indotto, ingordi, a
sottoscrivere prodotti ad alto, e comunque non facilmente valutabile
rischio.

Altro tema di mia personale contestazione è la frase che
sintetizzo: “Dopo un sostanziale ribasso ci sarà un poderoso rialzo”. Ma
questo signore ha dato un’occhiata all’andamendo della borsa giapponese? O
ancora ha osservato i grafici delle borse relativi agli anni 1965-1982,
sono 17 anni!! Cosa gli garantisce che ci sarà il rialzo? che
informazioni certe ha che lo portano ad essere così ottimista? non sarà
che sia proprio questa convinzione, che prima o poi ci sarà un rialzo, che
lo induce a credere e quindi a comunicare un informazione non certa.

Io
non sono catastrofista, e spero che i mercati trovino la forza per
riprendere la strada del rialzo, ma non vendiamo questa come una certezza,
e contemporaneamente critichiamo chi ci informa che la situazione non è
proprio facile. Chiedo scusa se mi sono dilungato, ma non riesco a credere
che ci sia ancora qualcuno che pensa che se tutti comprassimo le cose
andrebbero meglio, è banale.

_____________________________________________

106) Giuliano Braglia – promotore finanziario

Concordo parzialmente con il contenuto della lettera del collega Marsili,
il ruolo della stampa è importante nella formazione delle
opinioni (e le brutte notizie colpiscono più delle belle) ma è proprio
nella capacità dei professionisti della consulenza ai risparmiatori, nella
loro professionalità e nel loro sangue freddo uno degli strumenti per
riportare “buonsenso” in questo marasma di prefiche urlanti.

Non possiamo chiedere ai giornalisti, per quanto validi, di sostituirsi
a coloro che affiancano i risparmiatori in questi momenti travagliati
nel far cogliere le opportunità e far capire i rischi che la situazione
presenta, quello è compito nostro e questo è il momento di esercitarlo.
Se siamo stati succubi di politiche aziendali “aggressive” o ci siamo
limitati a ricercare il nostro tornaconto senza curarci troppo di quello
del cliente, oggi ci si presenta il conto. Se invece abbiamo lavorato
con “scienza e coscienza” senza fidarci troppo di strumenti miracolosi
e ricercato, con il cliente, soluzioni ragionevoli sotto il profilo dei
rischi accettabili e delle politiche di investimento oggi siamo in grado
di essere un autorevole sostegno per chi si è fidato di noi.

Saluto quei tanti intervenuti che ho avuto occasione di conoscere, e
apprezzare, personalmente e alla redazione di questo ottimo strumento di
informazione rimprovero solo qualche “occasionale”
caduta di stile quando si tratta del nostro capo del governo (a sua
volta non senza macchia).

_____________________________________________

107) Salvatore Scorro – trader

Qui si parla di ottimismo e pessimismo come la causa del male e non come
l’effetto. Si può anche essere ottimisti ma i buchi restano!!! E i buchi
non li hanno creati i pessimisti ma semmai chi sempre ottimisticamente
vedeva tutto rosa e pompava il sistema!!!

Tutte le banche d’affari americane sono di fatto sparite dalla
circolazione in qualche mese,
colossi del credito, assicurativi, automobilistici ecc… sarebbero già
falliti senza l’aiuto dello stato…
questo vi sembra colpa del pessimismo dei media?
che ci sono strumenti derivati in circolazione per centinaia di trilioni
di dollari…e non si sa nemmeno bene tutto… vi sembra colpa del
pessimismo?

I signori promotori che scrivono forse dovrebbero sostituire la parola
ottimismo con SPERANZA,….. così alla fine si potrà sempre dire …chi di
speranza vive… bhe’ sapete il resto!!

Che la situzione sia gravissima e che il pessimismo rischia di aggravarla
su questo siamo tutti d’accordo, ma dire che l’informazione deve fare la
sua parte è sbagliato perchè anche i piccoli devono avere la possibilità
di formarsi una propria idea indipendente e non aspettare che chi sa già
metta al riparo la propria nave (già mezza sfasciata) mentre vede le
barchette di tanti piccoli risparmiatori affondare nel mare in burrasca di
ottimismo creato ad arte!!!

_____________________________________________

108) Roberto Capaccioli – trader

Il Sig. Marsili è sicuramente in buona fede, nel suo slancio
di…..ottimismo a tutti i costi!

E’ un promotore finanziario e centinaia di suoi colleghi, pervasi da
ottimismo, hanno rifilato ai clienti un pò di tutto!

WSI è un ottimo sito, e deve continuare a fare giornalismo
indipendente e critico!

Continuate così che siete sulla strada giusta!

L’ottimismo becero del ns. Capo del Governo non è certo un deterrente
alla crisi, ma un ulteriore scoraggiamento, nel constatare in che
baratro si è cacciato il ns. Paese e, in che mani siamo in una situazione
drammatica come questa.

Sicuramente c’è anche un lato veramente buono in questa crisi e cioè che,
finalmente, anche le menti più fanatiche possono toccare con mano a cosa
porta il liberismo sfrenato!

____________________________________________

109) Mario Cappelli

Mi sembra che negli ultimi 5/10 anni non si sia fatto altro che dire su
ogni giornale su ogni rivista specializzata o su Tv piu’ o meno famose
che: va tutto bene …… che le borse crescono………. che è stato
creato piu’ valore ……….. che i colossi bancari………. che i
grandi gestori………. che il fenomeno di ………. che cresce la
raccolta di …………. che le azioni hanno fatto +10% , +20%
…….. capitalizzazioni etc etc….. E CHE COSI’ NON FOSSE PIU’
NECESSARIO LAVORARE PER ARRICCHIRSI SENZA LIMITI. Non credo che ci sia da
aggiungere altro.

__________________________________________

110) Daniele Comin

In un certo senso il Signor Marsili non ha torto, in genere il
sensazionalismo e l’esasperazione delle negatività fanno vendere di più i
media, e non mi riferisco certamente a WSI, mentre gli aspetti e le
notizie positive – nella crisi attuale peraltro davvero difficili da
identificare – attraggono di meno l’immaginario collettivo, quasi fosse
naturale aspettarsele.

E’ innegabile che un pò di ottimismo sarebbe quanto meno auspicabile ed è
certo che anche questa crisi terribile prima o poi passerà. Personalmente
ritengo che ognuno dovrebbe riflettere sulle proprie responsabilità ed
agire con obiettività: chi ci governa e detiene le redini del potere, gli
operatori di mercato, con le banche in primis, ma anche gli stessi
risparmiatori devono evolvere finanziariamente, e, non ultimi i media,
spesso davvero superficiali ed impreparati ad elargire l’informazione,
attratti solo dallo “scoop”.

Questa crisi, tuttavia, non nasce nè si è
aggravata a causa dei media, le origini sono altrove: nella
globalizzazione, nell’ingordigia di pochi e nella speculazione più
sfrenata, nell’azzardo, nelle leve pazzesche utilizzate anche dalle stesse
istituzioni finanziarie per creare utili per gli azionisti, nella sfrenata
ricerca del superfluo.

Stiamo assistendo ad una crisi epocale, che tocca le tasche di ognuno di
noi, e siamo tutti molto preoccupati, è una crisi reale di dimensioni
davvero inaudite (lo si vede e lo si percepisce per strada, nei negozi
vuoti) ma ciò che più spaventa è che niente e nessuno sembra in grado di
arginarla, la confusione regna sovrana e non aiuta a ricreare il circolo
virtuoso della fiducia, il vero elemento mancante.
Non per questo il mondo finisce qui, il signor Marsili ha indubbiamente
ragione, ed anzi, e forse per la prima volta da tempi a noi lontani,
potremo assistere ad un vero “repulisti finanziario” (il mio bicchiere
mezzo pieno).

Questa è una guerra e come in tutte le guerre – purtroppo – ci saranno
delle vittime, auguriamoci solo il minor numero possibile.

Quanto ai media, essi non devono – soprattutto adesso – raccontare ciò che
non è, nascondendoci la realtà (fatto assolutamente normale in molti altri
campi del quotidiano), ciò significherebbe contribuire a peggiorare la
situazione, a creare maggior confusione ed ansia. Essi dovrebbero invece
contribuire a razionalizzare le notizie offerte e i dati finanziari
sfornati perchè la sola “pancia” fa spesso agire in maniera sconsiderata e
penalizzante.

Grazie per l’occasione.

__________________________________________

111) Moreno Filippi – imprenditore

Salve a tutti,

sono fortemente convinto della necessità di diffondere un sostanziale
ottimismo, non solo per i mercati finanziari che ne necessitano, ma anche
per l’economia generica e di massa, siamo spettatori di un’eccezionale
crisi economica finanziaria ed occupazionale, proprio per questo abbiamo
il dovere di risollevare il paese in cui viviamo e investiamo chiedendo al
Ministro Tremonti di riscrivere regole certe e salutari, mentre al
Presidente Berlusconi di investire di più e con più vigore per rilancio
delle economie di base, i consumi.

Sono in totale accordo con il promotore finanziario, da qui si potrebbe
creare una nuova e solida struttura ripartendo dal basso, anzitutto
fortificando ciò che è rimasto, le fondamenta, credo anch’io in una nuova
stagione dei mercati, però occorre con urgenza un altro taglio evidente
dei tassi, spero in una BCE molto più snella ed elastica nell’immediato
futuro. Le mie ricette sono semplici e di facile applicazione, condivise senza
alcun dubbio da milioni di Italiani.

__________________________________________

112) Aldo Maiolo – Pensionato, ex bancario

E’ da Novembre 2007 che stiamo attendendo che la Borsa rallenti la caduta
e riesca a trovare un minimo da cui ripartire. Di bottom in bottom abbiamo
sfondato ogni supporto e ancora non si intravede quel famoso lumicino
della ripresa. La “Finanza Creativa”, ci ha regalato Bolle speculative che
ora debbono essere riassorbite. Il comparto degli immobili, quello
finanziario ed assicurativo, i tecnologici, le materie prime sono stati
oggetto di speculazione ed ora, con il loro ridimensionamento, intaccano
l’economia Reale. Inflazione e deflazione si sono impossessati dei mercati
mondiali e per il momento non si intravedono concreti cambiamenti.

L’economia ripartirà quando gli immobili arriveranno al 50% del loro
valore; quando le imprese grandi e piccole ripartiranno con la produzione;
quando i consumatori avranno la possibilità di acquistare; quando
ripartiranno i lavori pubblici (volano all’economia reale); quando le
famiglie potranno risparmiare. Sino ad allora non potremo riparlare di
ripresa. Non è sufficiente un rimbalzo tecnico per farci sperare in un
miracolo e non ha senso che i media enfatizzino, illusori e temporanei,
elementi positivi che l’analisi tecnica smentisce.

Già questo disastro
economico è figlio di una connivenza fra organi di controllo e controllati
con la compiacenza della stampa specializzata e di analisti collusi. Non
si può invitare l’investitore ad aver fiducia in un mercato che ha perso
il 50% del suo valore in poco meno di 12 mesi e che, ogni giorno, riserva
sorprese eclatanti. E’ scorretto richiedere fiducia a chi sino ad oggi si
è visto defraudato dei suoi risparmi “Cirio, Parmalat, Argentina, Fondi
d’Investimento, ecc.” per colpa di quella allegra “finanza creativa” che
di creativo aveva solamente il “furto legalizzato”.

Distinti saluti

__________________________________________

113) Luciano Pagani – pensionato

Egregi Signori,

sarebbe salutare per tutti se si capisse che il 16 settembre 2008 è caduta
l’utopia di produrre sviluppo basato sui debiti.

Tale pratica ha avuto le conseguenze che noi tutti vediamo e che lo
sviluppo creato su tale base è fasullo e non può autoreggersi.

Sarebbe buona norma aprire non solo gli occhi e rendersi conto che per
limitare il disastro epocale (ne parleranno i libri di storia) ci vuole
una massa enorme di denaro.

La domanda è una sola: gli stati hanno una simile massa di denaro?

Se pensiamo che gli stati non abbiano tanto denaro, come faranno?

Mi viene in mente solo una parola: SVALUTAZIONE.

Il problema è serio.

Saluti

__________________________________________

114) Cesare Sonnino – commerciante

Sono pienamente in accordo con quanto detto dal sig. Marsili. La storia ci
insegna e non solo quella finanziaria che dopo un periodo di crisi ne
viene uno di benessere e tanto piu’ virulenta essa e’ tanto piu’ veemente
e’ il recupero. Dismettere i propri averi ora non ha veramente senso anzi
sarebbe bene tenersi un po’ di liquidita’ per mediare le attuali perdite
ed accompagnare l’ ineluttabile recupero che prima o poi ci sara’: senza
inoltre trascurare le possibilita’ di acquisto a dei prezzi assolutamente
irripetibili su prodotti che magari ora non si hanno in portafoglio.

_____________________________________________

115) Matteo Mora

Io credo che l’ informazione DEVE rimanere libera, e sono d’accordo con voi
di Wall Street Italia nel modo in cui riportate le notizie, continuate a
scrivere gli articoli come avete fatto finora.
Come si fa a pensare all’ ottimismo? Con le voragini create da certi
“manager”, con la Globalizzazione o per meglio dire “delocalizzazione” che
ci impoverisce. E ovvio se vogliamo essere REALISTI che il peggio deve
ancora venire.

_____________________________________________

116) Roberto Borrelli – trader ex promotore

Sono un ex promotore degli anni 90 a Milano. Ho smesso perchè era una
attività principalmente di vendita e non di consulenza finanziaria.
Per questo gli ex colleghi venditori mi chiamavano “il professore” facendomi
notare che guadagnavo poco (ma dormivo bene la notte e con quei pochi
clienti che avevo ero riuscito ad instaurare un rapporto di fiducia
duraturo).

I “promotori venditori” e poco consulenti hanno contribuito a
formare la bolla, ma certo il problema è causato principalmente da una
mancanza assoluta di controllo (per volontà politica USA soprattutto) da
parte delle autorità preposte e dalla scarsa professionalità delle società
di rating e di revisione (ho fatto anche il revisore esterno per una delle
ex big eight). Ho fatto per 20 anni il controller ed il direttore
finanziario in una multinazionale ed ho vissuto per 10 anni di trading. Ora
la festa del leverage e del carry trade è finita. Questa è la realtà e la
pulizia non è ancora finita e nessuno sa quando finirà (forse dopo che i
tassi anche in Europa saranno scesi almeno al 2% o più giù).

Anche io ho
pagato lo scoppio di questa bolla restituendo buona parte di quanto
guadagnato con leve e finanziamenti a basso tasso negli untimi 5 anni ed
ora sto “alla finestra” in attesa di veder volar qualche rondine. Certo se
avessi le risorse di Buffett comincerei a fare qualcosa e cercherei le
“fragole” che non mancano mai. Quindi la prudenza è d’obbligo e non si
possono raccontare favole ai risparmiatori che sudano per risparmiare e
non fanno gli speculatori di professione.

Non vedo catastrofismo, ma realismo negli articoli di WSI. L’anno scorso
bisognava ascoltare Roubini. Il prossimo anno bisognerebbe riflettere sul
pensiero di Buffett e cominciare GRADUALMENTE a ricostruire (se è rimasto
qualcosa e se si è in grado ancora di produrre risparmio). Quindi caro Marsili rimboccati le mani e cerca di aiutare i tuoi clienti a
conservare il loro patrimonio ed a ricostruire dando alla tua attività una
impostazione prevalente di consulenza finanziaria obiettiva, senza cercare
di anticipare. Le occasioni non mancano, ma occorre gradualità e
prudenza. Certo prima o poi i mercati ripartiranno, ma in finanza è sempre
principalmente un problema di “quando” e non di “che cosa” e questo
dovresti saperlo bene.

___________________________________________

117) Vincenzo Casali

Caro ed esimio Marsilli,

sarebbe bello vedere e leggere cose che aiutano a ritrovare fiducia è vero ma
per ora sui miei monitors leggo solo le quotazioni dei portafogli dei miei
clienti contrassegnati tutti da cospicui segni rossi e perdite in termini
percentuali che superano abbondantemente il 50% per arrivare in certi casi
anche al 90%.

Quindi non spetta a me ne a tanti come me far ritornare la gente ai mercati
finanziari.

La gran massa degli investitori retail scappò già all’indomani del crollo del
2000 e l’11 settembre e la guerra in Iraq hanno fatto il resto. La salita
anomala, perchè si è avuta senza che vi partecipassero tutti gli investitori
indistinti, che dai minimi del marzo del 2003 ci portò a valori di mercato
drogato fino a 44.000 punti indice [teoria del prof. Masetti].
In quei tempi scrivevo come oggi sui forum e allertavo l’attenzione dei
traders che il mercato era salito con un angolazione molto bassa che se a
prima vista faceva pensare ad un movimento di accumulazione a posteriori
abbiamo appurato che saliva in quella maniera così anomala per la ragione a cui

facevo cenno poc’anzi.

Or bene, in mercati non manipolati, e questo lo è in maniera anche molto forte
giacchè i provvedimenti attuati da tutte le istituzioni finanziarie di tutti i
paesi del mondo lo monitorano al pari di un degente in una sala di terapia
intensiva d’ospedale, risalgono e invertono al rialzo la tendenza con formazioni che i graficisti denominano come formazioni di
“V-reversal”.

Ma questo è un mercato manipolato e molto probabilmente non salirà con lo
stesso vigore con cui è sceso e a mio modesto avviso ristagnerà per molti mesi

in fasce di range molto prossime ai 20.000/25.000 con un ulteriore pericolo da
mettere in carniere che a rottura di livelli chiave come 17.820 di S&P o 15.100
spedirebbero il mercato con accellerazioni ancor più marcate verso livelli che
non posso nemmeno menzionare giacchè mi manca la serie storica dei prezzi da
quando nel mercato debutto’ il derivato del principale indice della borsa
italiana, l’ex-FIB30 (poi “convertito” in S&P-Mib40 future) che quotava al suo
debutto nell’ottobre del 1994 intorno 15.000/16.000 punti e su cui effettuo le
mie analisi.

Quindi, e concludo, non diamo alla gente una informazione tecnico-finanziaria
inesatta dicendo che dopo forti ribassi ci sono forti rialzi.
Ripeto ciò si è sempre verificato nei mercati in cui non c’è stata
“manipolazione” dello stesso.
In questo caso essendoci stata “manipolazione” non possiamo sbilanciarci nel
dire l’inverso.
Continuando a fare pressione, caro Amico come tu suggerisci, sui nostri
governanti affinchè adottino misure ancora più calmieranti per il tracollo dei

mercati finanziari si otterebbe ancora una volta l’effetto contrario.
Il mercato risulterebbe ancor di più dopato e alla fine crollerebbe
nuovamente e peggio di prima.
E’ una legge della termodinamica e della natura.

Mi spiego quando si vuol avere un effetto su un sistema e si adotta una
manovra per cambiare il suo stato, il sistema reagisce nella maniera opposta. I
mercati finanziari si comportano allo stesso modo.
In altri siti, mi sono espresso con un mia di idea riguardo la “guarigione
spontanea” che i mercati potrebbero avere se si adottasse una misura che è
l’esatto contrario di ciò che asserisce il professor Roubini, ovvera quella di
chiudere per qualche settimana i mercati.
La mia idea è quella di farli invece restare aperti 24 ore su 24 e 7 giorni
su 7. Perchè ???
Perchè, e qui interviene la statistica, se due persone si mettono a giocare a
qualsiasi gioco, poker, dama, scopa, etc, la statistica con tanto di dati empirici
osserva questo fenomeno.
All’inizio, diciamo nelle prime 1000 partite, vince il più bravo, poi dopo
10.000 partite i risultati cambiano, anche se leggermente, nel senso che il meno
bravo inizia a vincere qualche partita in più.
Ma cosa accade alla 500.000esima partita?

Ebbene il risultato può sorprenderti ma entrambi i giocatori avranno vinto il
50% esatto (virgola più virgola meno) ognuno delle partite disputate. C’è
parità.
Il meno bravo è diventato bravo come il bravo o se preferite il più bravo è
diventato più schiappa.
La stessa regola applicata ai mercati finanziari livellerebbe i valori in
poche settimane ed eviterebbe lo stillicidio a cui ci sta sottoponendo. Inoltre
si eviterebbe il ristagno del mercato su livelli di allarme e potrebbe trovare
il giusto bilanciamento spontaneamente come detto ed arrivare ad una corretta
valutazione dei valori.
Non oso invece pensare cosa accadrebbe se si optasse per la chiusura dei
mercati per 1 o 2 settimane.

Ricordo l’apertura del NYSE dopo la pausa di 5 giorni per il disastro delle
Twin Towers.
Seppur furono vietati gli ordini “or better”, al meglio, nei books di
negoziazione si vedevano comparire ordini con prezzi che si discostavano dell’ 8-9% dall’ultimo battuto e questo durò per giorni interni.
Oggi, senza una causa esogena, come quella delle Torri, i mercati
risponderebbero in maniera esplosiva alla loro riapertura.
Pertanto, ad oggi, ancora, l’unica realtà resta il numero che batte il contatore,
o se preferisci leggerlo sul tabellone o dai monitors dei tuoi computer e
null’altro. Vorrei che fosse come vuoi tu caro Marsili, ma la borsa non è come i cartelloni colorati della scuola-guida che ti illustrano automobilisti
disciplinati e rispettosi degli incroci e dei semafori, è altro.
La borsa devi paragonarla alla guida di scellerati automobilisti spagnoli o
napoletani che ti infilano, ti sorpassano, e ti tagliano la strada in ogni
momento e li non c’è posto per le persone non scaltre.
Meglio deporre le armi e farsi accompagnare da un tassinaro competente, un
gestore professionista con nervi saldi che sa come muoversi nella giungla dei
numeri che segnano i terminali.


Grazie per lo stimolo che ci hai fornito col tuo intervento. Penso che ognuno
che ha risposto ha messo il meglio di se stesso nell’esposizione del proprio
pensiero, come ho fatto io.

Ciao e buon lavoro anche alla redazione di WSI.

_____________________________________________

118) Alessandro Scandale

Non voglio propendere per l’una o l’altra tesi, ma forse bisognerebbe
evitare di usare termini catastrofici come “Armageddon” che certo non
aiutano… Personaggi come i Tuor della situazione (e compagnia bella)
dovrebbero essere non dico banditi ma almeno filtrati o comunque
controbilanciati da chi offre opinioni “contrarian”.
Altrimenti rischiamo di cadere nella trappola che ben conoscono gli
psicologi, vale a dire la profezia che si auto-avvera.

_____________________________________________

119) Stefano Ronzani – promotore finanziario

Con il catastrofismo si fa notizia e audience. Il Sole 24 Ore ha aumentato
le vendite del 30% durante la crisi! E trasmissioni di disinformazione
come Anno Zero… milioni di telespettatori.

_____________________________________________

120) Nunziante Barone – Agente assicurativo

Il sig. Marsili non ha del tutto torto… così come i catastrofisti… non
hanno così nettamente ragione… la verità secondo me sta nel fatto che da
tempo ormai viviamo tutti (America “in primis”) al di sopra delle
nostre reali possibilità, dove la leva finanziaria non supportata da
fondamentali adeguati ha sbilanciato tutto il sistema.

In particolare poi in un Paese come il nostro dove da più di un decennio
non c’è crescita reale, ristagna tutto. E prima o poi i nodi vengono
sempre al petttine.

Tuttavia credo che nel medio periodo dovremmo assistere ancora a scene
raccapriccianti… indipendentemente da chi e come farà informazione, e
questo sarà inevitabile… perchè fa parte del ciclo economico che stiamo
vivendo.

In quanto alle politiche economiche in atto si dovrà sostenere di più le
famiglie, perchè è dalle famiglie (consumatori) che ripartirà il ciclo.

In tutto questo i governi in futuro dovranno adottare più politiche
Keynesiane, che monetaristiche, favorendo la spesa in virtù di grosse
commesse alle Aziende (opere pubbliche etc) perchè solo con gli
ordinativi esse troveranno la forza di reinvestire nel ciclo produttivo.

Solo così tornerà la fiducia nei mercati, e non prima.

Saluto e ringrazio quanti hanno avuto la pazienza di leggere.

_____________________________________________

121) Fabrizio Galli

SALVE, CONCORDO PARZIALMENTE CON LE AFFERMAZIONI DI MARSILI.
IL NODO PRINCIPALE NON E’ COME VENGONO DATE LE INFORMAZIONI MA CHI LE
GESTISCE.
NEGLI USA PRIMA DELLE ELEZIONI AMERICANE RIGUARDO ALLA BORSA E NEI LIMITI
DEL POSSIBILE FACEVANO USCIRE SOLO NOTIZIE POSITIVE O PERLOMENO NON TANTO
NEGATIVE.


1) NON SI E’ BEN CAPITO SE VENIVANO GONFIATE LE STIME NEGATIVE PER FAR
APPARIRE I DATI CHE USCIVANO NEGATIVI MA NON TROPPO, ANZI VENIVA
EVIDENZIATO IL FATTO CHE ERA POSITIVI RISPETTO ALLE ATTESE.


2) PAULSON SI ADOPERAVA IN TUTTI I MODI PER TAPPARE LE FALLE.
CON DISCORSI INTERVENTISTI DI OGNI GENERE PER SANARE LA SITUAZIONE.


3) STRETTE DI MANO E OFFERTE DI DIALOGO CON L’OPPOSIZIONE.


4) BUSH E’ APPARSO IN TV UNA DECINA DI VOLTE A CERCARE DI PLACARE I TIMORI
DI RECESSIONE.


E ORA CHE HANNO PERSO LE ELEZIONI APPARE PAULSON A DIRE ABBIAMO SCHERZATO
!?!!!!!!


PURTROPPO LA DISINFORMAZIONE PARTE ED E’ PILOTATA DALL’ALTO E WSI SUBISCE
LE CONSEGUENZE COME TUTTI GLI ALTRI MEDIA.

NON C’E’ UNA DISTINZIONE TRA ESSERE CATRASTOFISTI O NON CATRASTOFISTI MA
TRA ESSERE REALISTI O FILOGOVERNATIVI.

IL PROBLEMA NON è LA DISINFORMAZIONE MA L’INFORMAZIONE PILOTATA.


DISTINTI SALUTI

_____________________________________________

122) Umberto Del Fava – promotore finanziario

Pur non essendo un elettore, ne’ un simpatizzante di Berlusconi, trovo
indicibile il comportamento dei media, sia carta stampata, ma soprattutto
media televisivi le cui uniche parole del loro dizionario sono:
catastrofe, apocalisse, scenari tragici, ecc… tutti sappiamo e
conosciamo la situazione attuale. Penso che una cronaca meno ricca di
attributi ma piu’ di sostantivi farebbe bene a tutti. Comunque WSI non mi
sembra cosi’ tragica, ce ne sono di peggio…

saluti

_____________________________________________

123) Giovanni Salierno – promotore finanziario

La lettera del Sig. Riccardo Marsili è semplicemente nauseabonda.
Spiacente, ma mi vedo costretto a parlare senza perifrasi, giacché
considero questo genere di ottimismo, non solo ingenuo, e non innocuo, ma
complice e pericoloso.
Faccio il promotore finanziario da circa trent’anni.

Vuole sapere, Egregio Marsili, da quando io e colleghi sentiamo puzza di
bruciato? Anni fa abbiamo cominciato a leggere che in una parte del mondo
c’erano dei pazzi che, squattrinati, si indebitavano per comperare case. A
raffica. Ancora più preoccupati, quando gli stessi pazzi, si leggeva, in
nome dell’allegria e dell’ottimismo, andavano a chiedere altri soldi ? sul
debito già fatto ? perché sennò che vita è!
?Gianni! È sempre l’era dell’ottimismo!? (quando c’è qualcosa da vendere).
Debiti sui debiti, in nome dell’allegria, dei consumi, del PIL!
Il massacro era prevedibile, anche a noi comuni mortali .. ma era
ampiamente noto e programmato da ?lorsignori?. Perché, vede, Marsili, il
Suo ottimismo serve, è molto utile. E’ utile alla finanza allegra creativa
ed irresponsabile, è utile ai consumi, è utile al PIL!!!
Vuole sentire qualche pensiero autorevole sul PIL? Abbia pazienza:
?… Persistente ossessione per la crescita. Una crescita economica,
tecnologica e istituzionale indifferenziata è ancora considerata dalla
maggior parte degli economisti il segno di un’economia sana, anche se oggi
sta causando disastri ecologici, un comportamento criminoso diffuso delle
grandi società per azioni, la disgregazione sociale e una probabilità
sempre maggiore di una guerra nucleare.

. La nostra ossessione per la crescita ci ha indotti a massimizzare
troppe variabili per periodi prolungati, PNL, profitti, grandezza di città
. Una crescita indifferenziata tende ad andare di pari passo con la
frammentarietà, col disordine e con un diffuso venir meno della
comunicazione. Gli stessi fenomeni, a livello cellulare, sono tipici del
cancro …? (Fritjof Capra, Il punto di svolta, 1982).
Mi perdoni, c’è anche il giornalista Massimo Fini:
?In questo nuovo Regno l’uomo ha ancora una parte, ma come sottoprodotto.
Non è più propriamente un uomo, ma un “consumatore”. È un tramite. È il
tubo digerente, il lavandino, il water attraverso cui deve passare il più
velocemente possibile ciò che altrettanto rapidamente produce. “Bisogna
stimolare i consumi per aumentare la produzione”. È il “terminale uomo”
del meccanismo. È un target. Un obiettivo. Non è più soggetto, ma un
oggetto.?

Voi non siete ottimisti: siete armi nelle mani del pifferaio magico. Non
diversamente dagli scalmanati promotori, che, entusiasti ed ottimisti,
balzarono in piedi, come tanti Highlander, davanti ad un manager
scalmanato che urlando dal palco li ipnotizzava. Non diversamente dalla
retorica e dall’entusiasmo che ha portato al massacro milioni di giovani
nelle guerre.

Esiste la possibiltà di informare della realtà, senza sentirsi dire
catastrofisti?
Mi lascia correre se sono preoccupato di quello che abbiamo visto e subito
(e di quello che non sappiamo?)
Esiste la possibilità di esercitare la critica delle porcherie, senza
essere tacciati di pessimismo?
Lei dice: ?elementi positivi?, quali? ?cultura finanziaria?, quale? Quella
che hanno somministrato le banche al BOT people ignaro e vittima
predestinata, con i prodotti creativi allegri ed irresponsabili (UNIT
LINKED: meno 10% di ?caricamento implicito?, meno 25% di decremento!).
Comprendo benissimo il senso della positività e dell’ottimismo .. ma non
quando serve a mettermelo in quel posto! (Absit iniuria verbis).
?Io c’ero?! .. Ma mi faccia il piacere, lasci stare enfasi e retorica
puerili. Anch’io c’ero, ai puntuali appuntamenti con Cirio, Parmalat,
Argentina, For You, Derivati, per citare soltanto i ?famosi?!
Piuttosto, Lei potrà dire di esserci stato, ma nell’Era delle Grandiosa
Manipolazione e Mistificazione.

Facciamo così, Sig. Marsili.
Le prometto che anch’io diventerò ottimista e positivo.
Solo quando Lei ci farà avere una relazione circa la crisi economica
finanziaria borsistica, che riporti dettagliatamente: le cause, le
concause, le regolamentazioni scorrette ed inopportune, nomi e cognomi dei
responsabili, e dei complici, cambiamenti e garanzie per il futuro.
Allora sarò con Lei.

Grazie, cordiali saluti.

P.S. E non si illuda sui “mercati fortemente scontati”. Lei li studia i
grafici? Vedrà che ci può stare ancora un meno 15-30%, depressione
permettendo.

_____________________________________________

124) Cirillo Bianchi – promotore finanziario pentito

Salve a tutti! Sono un ex promotore finanziario ormai pentito; Ho fregato
troppa gente per seguire il mandato della mia Sim ma ora ho deciso di
fermarmi, resettare tutto e cambiare mestiere anche se ero tra i più
pagati!…..il motivo è semplice: è come vedere amazzare le foche bianche
(clienti) appena nate!….uno deve fermarsi se vuole sentirsi umano!

Un’altro problema è che i PF bravi sono come mosche bianche e devono fare
quello che gli dice l’area manager indottrinato dalla Sim! Il consiglio
che ora do ai miei ex-clienti è il fai-da-te assoluto! Per me i promotori
non dovrebbero esistere e chi non è in grado di fare da se dovrebbe
rivolgersi esclusivamente a titoli di stato alle poste o in banca!
Marsili, che conosco benissimo, è un gran furbone e vuole portare l’acqua
al suo mulino quando dice che bisogna essere ottimisti alla Ennio Doris!
Ottimisti si ma non pirla però! Non si può essere neutrali e turarsi il
naso davanti a tutto ciò che sta accadendo: gli errori della Bce, delle
caste bancarie e governative vengono fatte pagare ai risparmiatori,
contribuenti e lavoratori futuri disoccupati!

_____________________________________________

125) Maurizio Morini

Diciamo che nel contesto di un sano realismo, si nota nel sito WSI un certo
compiacimento nell’utilizzo di toni catastrofisti. L’esempio più lampante
è la rubrica “ARMAGEDDON NEWS”. E’ evidente, però, che non esiste solo
Wall Street Italia come fonte di informazioni e non credo che le sorti
del mondo dipendano da quello che si scrive su questo sito. Piuttosto è
sicuramente utile avere un punto di vista ultrarealista.

Saluti.

_____________________________________________

126) Sandro Fardin – promotore

Sono promotore dal 1° Luglio 1991 e l’anno scorso (a 63 anni)
ho DECISO di cambiare Società perchè NON volevo “vendere” nè UNIT
nè INDEX nè altre….”armi di distruzione di massa” che mi venivano
continuamente PROPOSTE dalla mandante !!!

Appartengo alla generazione della STECCA :
Per passare dalla scuola di avviamento all’Istituto per Periti Industriali
ho DOVUTO fare un esame integrativo (poi abolito)
per passare dalle Superiori all’ Università bisognava fare………
per passare da Promotore A a B bisognava avere un certo “quintalato”
e quando ci arrivavo… erano cambiati i parametri !!!

Sono andato in pensione con l’INPS, ma NON posso con l’ENASARCO
perchè hanno portato la MINIMA da 15 a 20 anni per cui DEVO lavorare
e versare sino al 2012! Nessun problema, il mio lavoro MI piace !!!

Solo che i “buontemponi” dell’ ENASARCO si sono fatti……. MANGIARE
500 milioni di euro dalla signora Lehman Brother !!!

TU paga Fardin, che qualche Santo ci penserà !!!!

A Napoli dicono : “Cornuto e mazziato”

IO, che NON ho rifilato 1 “porcheria” ai MIEI clienti,
che ho RICOMINCIATO da zero per NON dover MASSACRARE nessuno
ADESSO mi ritrovo……..

Cari colleghi,
perchè restiamo sempre SUPINI e NON tiriamo fuori…..
e diciamo alle Mandanti:
Ti sei costruita i prodotti??? Vatteli a Vendere, TU !!!

I risparmiatori saranno anche “parco buoi”, ma NON con un promotore
vicino e GUAI tradire la loro FIDUCIA ed a considerarli SEMPRE come
dei POLLI da spennare !!!

Un medico quando DEVE dirti che hai un CARCINOMA
non è che la gira poi tanto……

Buon Lavoro a Tutti

_____________________________________________

127) Angelo Neva – impiegato

Invece di preoccuparsi di ricostruire una fiducia artificiale su una
realtà che tutti vediamo tragica come realmente è, di un parco buoi da
sempre tosato da loro, questi signori dovrebbero cominciare ad imparare
cos’è la vergogna, la vergogna di fare un mestiere che forse nemmeno loro
conoscono, la vergogna di imbrogliare dei poveri risparmiatori, e di farlo
in questo modo, senza il più piccolo dubbio di un loro minimo conflitto di
ineresse.
Se questa è l’etica della categoria dei promotori finanziari, che si
sappia,
così tutti sapremo meglio in futuro cosa rispondergli.


Complimenti per il sito WSI da molto tempo tra i miei preferiti.

_____________________________________________

128) Vincenzo De Ficchy – Promotore Finanziario

Conosco da anni il collega Marsili, abbiamo lavorato per la stessa
società. E’ senz’altro una brava persona, per quanto ne so, magari un po’
fanfarone (simpaticamente fanfarone) e sempre molto allineato sulle
posizioni ufficiali, e solo i suoi clienti ci potrebbero dire di più sulle
sue capacità di Pf.

Ma spesso mi sono trovato in disaccordo con lui. Mai però come oggi, dove
l’accusa agli organi d’informazione, che pure enfatizzano certamente le
brutte notizie (tipo “bruciati tot miliardi”…) rispetto alle altre, mi
sembra davvero pretestuosa, stupida, cieca, in conflitto d’interesse,
quando non evidentemente inadeguata di fronte agli eventi quotidiani che
ci troviamo di fronte e che un professionista del settore dovrebbe
riconoscere e, semmai, utilizzare per sfruttarle a beneficio dei clienti.

Semmai è vero il contrario: la maggior parte degli organi d’informazione,
di proprietà di questo o quel gruppo di potere, filo-governativi o
espressione di interessi particolari, vicini a Confindustria o a qualche
costruttore e banchiere, hanno sempre cercato di proiettare l’immagine
della “barca che comunque va”, proprio per diminuire lo scontro e
aumentare la percezione di benessere e la propensione agli acquisti, stile
Unieuro (“l’ottimismo è il sale della vita!”).

Le politiche di bilancio dell’amministrazione Bush, due guerre ancora in
corso durate anni, operazioni assurde di finanza “creativa” con
sottostanti mutui subprime (molto simili ai Junk bonds di Michael Milken,
ricordate? Nulla di nuovo sotto il sole!), ricorso al credito facile ed
effetto leva smisurato, etc, etc, etc, … sono costi che prima o poi si
pagano, e semmai i giornali hanno sempre avuto, ai tempi di Milken come
oggi, la colpa di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, di far cadere
questa iattura dal cielo, anziché palesare che ciò è diretta conseguenza
di comportamenti errati e fraudolenti di operatori senza scrupoli, si
chiamino essi Greenspan, Bush, Ebbers (Enron), Tanzi, etc…

Perciò, e senza scomodare con ciò la presunta dipendenza od indipendenza
di WSI che ci ospita, penso che un operatore del settore, sia esso Pf,
gestore o trader, debba trovare in ogni contesto di mercato la risposta
d’investimento più adatta ai tempi che corrono, gli strumenti ci sono! Non
spetta a noi gestire la mentalità “macro” della comunità finanziaria, ma
quella “micro” dei nostri clienti che ci affidano i loro risparmi,
utilizzando opportunisticamente l’onda positiva o negativa che
caratterizza i mercati in un dato momento storico/economico e sfruttarla a
beneficio di coloro che sono i nostri unici datori di lavoro: i clienti!
Limitando le loro perdite (come magari loro non saprebbero fare) e
accentuando i guadagni o diminuendo il rischio.

Per fare questo, è
necessario disporre di soggetti che permettano il contraddittorio,
foss’anche catastrofista! In fondo, è una visione del mondo possibile e
che va comunque presa in considerazione, quando ragioniamo tra noi (e
perché no, con i clienti che la condividono) sull’andamento futuro di uno
o più mercati.

Ma non mi sembra questa la posizione di WSI né della stragrande
maggioranza dei media, che pur sfruttano in maniera opportunistica ed
indecorosa ogni notizia e tragedia per aumentare l’audience!
Perciò condivido appieno quanto scritto dal collega Fontana e con quanti
hanno scritto di cicale e Cassandre: il non voler prendere atto
dell’epidemia non ti salva dalla possibilità di contrarre il morbo!

Grazie

_____________________________________________

129) Gaetano Pazzi – Promotore Finanziario

Sono completamente d’accordo a metà col mister ! disse una volta un noto
calciatore….
Il collega Marsili ha ragione nell’affermare che la componente emotiva
gioca un ruolo esagerato nei comportamenti degli investititori, e
soprattutto nei casi di crisi particolarmente grave: di conseguenza ogni
notizia negativa appesantisce l’umore e aumenta la voglia di fuga.
D’altro canto una corretta informazione, non solo è deontologicamente
dovuta da parte di chi la fa per mestiere, ma è anche l’unico mezzo di cui
l’uomo della strada dispone per indirizzare le proprie scelte.

Si devono quindi dare le notizie così come sono, ma nel prospettare
ipotesi sul futuro bisogna lasciare spazio anche alle possibilità
positive: la parola “crisi” infatti è spesso sinonimo di “opportunità”.
Purtroppo l’oggettività è una delle condizioni più difficili da
raggiungere sia oggettivamente (il bicchiere è mezzo pieno o mezzo
vuoto? chi lo sa… forse è mezzo pieno E mezzo vuoto) sia
soggettivamente.

Tutti coloro che sono chiamati, nel mondo, a trovare una soluzione non
hanno forse convenienza ad apparire ottimisti (tutti, tranne Berlusconi
che ha un patrimonio da difendere) perchè così qualunque risultato potrà
essere venduto come un successo.
Tutti noi che “vendiamo” prodotti finanziari abbiamo invece l’interesse
contrario perchè se tutti i risparmi finiscono in BOT o similari noi non
abbiamo motivo di esistere.

L’invito deve essere pertanto rivolto ai risparmiatori:
non fatevi vincere dalla paura, che non migliora lo stato di fatto delle
cose;
dominate l’emotività, che è quella che vi fa fare le cose più sbagliate
nel momento meno adatto;
ricordate che tutte le crisi finiscono e le quotazionhi torneranno a
salire
prima di ogni segnale di ritorno della fiducia e, soprattutto, prima che
noi lo si capisca;
preparate una strategia senza speranze miracolistiche ma senza rinunciare
alle occasioni oggettivamente disponibili;
rivolgetevi a società serie e a persone serissime.

Cordiali saluti.

_____________________________________________

130) Massimo Marchetti – Promotore Finanziario

Scrivo queste poche riflessioni cercando di essere molto realista ed
essendo certo che ci saranno i soliti “geni” e “indipendentisti” che
non potranno fare a meno di dire che il P.F. è di parte, prezzolato dalla
sua azienda, che non può essere indipendente e via ululando alla luna.

Intanto, mentre tutti sanno giudicare gli altri, è molto difficile fare
autocritica. Io desidero partire dal “mea culpa”: troppo ottimista
ieri? no, ma ho spesso pensato e sono ancora convinto che nessuno di noi
miseri mortali e P.F. abbiamo la sfera di cristallo, quindi possiamo
sbagliare, cercando di far tesoro degli errori per migliorarci.
Troppo legati ai prodotti di casa? Forse, ma alcuni di noi, per ovviare
al conflitto di interessi non ne hanno in portafoglio.
Troppo azionario? Sì, semprechè ottenere il 2% col Bot sia meglio che
avere un bel dividendo da alcune azioni energetiche o di altro genere.

Veniamo alle note positive: esiste un altr’altra figura professionale in
campo finanziario e non solo, che è cointeressato col proprio cliente che
viene pagato in percentuale al portafoglio gestito e quindi più i suoi
clienti guadagnano, più lui guadagna e viceversa?
La risposta a voi, grandi giudici di altrui pregi e difetti, tuttologi
elevati alla seconda.

WSI: vi piace fare i titoloni e siete rimasti un poco troppo impantanati
nella palude del catastrofismo? secondo me sì, anche perchè la unica
informazione degna di nota viene fatta dal Presidente del Consiglio e dai
suoi Ministri, coadiuvati da chi la fa da molti anni “one to one” cioè
dai P.F.
Facile scrivere su un sito, provate ad andare da 4-6 clienti al giorno ed
informarli sugli strumenti finanziari. La fatica è diversa, ma anche
l’informazione è un tantino più accurata.

Veniamo alla lettera di Marsili:
L’investimento azionario ha dei ritorni interessanti in capo a 3-5 anni
o a 3-5 giorni? La seconda si chiama speculazione e non interessa ai
più.
Oggi, con lo S&P500 a punti 850, credo che per il futuro sia assai più
interessante che quando tutti, noi e voi, eravamo convinti che si
comprasse bene a 950, a 1050, a 1150, a 1200, a 1250 e via dicendo.
Ad oggi, General Electric, Eni, Enel e via enunciando valgono tanto o
poco? A mio parere molto poco. Scenderanno ancora le loro quotazioni?
Forse sì o forse no, ma io me le comprerei.

Sottoscrivere piani di accumulazione con strumenti azionari sarà vincente
nel futuro? Io li faccio per me stesso e poi tra qualche anno ci
riscriviamo e tiriamo le somme.
Questo è lo spirito di Marsili e (a parte chi pensa che si possa tornare
ad una economia del baratto) credo sia un pensiero razionale, educativo
e quantomeno degno del massimo rispetto, come lo sono le opinioni di
tutti (ma non i facili giudizi di molti).

Apprezzo moltissimo gli indipendenti e continuerò a leggervi, anche se la
mia formazione scolastica mi porta a leggere tutto con attenzione ma mai
credendo di aver trovato “la verità”.

Buon lavoro a tutti

_____________________________________________

131) Antonio Bocchino – Private Banker

Vi scrivo per un breve commento allo sfogo del promotore Marsili.
Continuo ancora a non capire perchè non essere onesti intellettualmente e
ammettere che apparteniamo ad un sistema che legittima una lettura non
etica dei comportamenti.
Abbiamo ucciso Dio e creata un idea dell’esistenza fondata su ciò che
abbiamo e non su ciò che siamo.
Fingiamo a noi stessi pur di legittimare l’incapacità o il disinteresse ad
intendere la vita come un costruttivo percorso di crescita.
La finanza e non la cultura d’impresa ha fallito.
L’imprenditore per definizione dovrebbe sempre cullare il sogno della
crescita della sua impresa e del benessere dei suoi collaboratori, ma il
mercato non ha interesse per gli aspetti più romantici di un sistema di
valori.
Voler essere ciò che si ha significa cancellare la possibilità di essere.

N.B. Apprezzo WSI per il suo catastrofismo.

_____________________________________________

132) Antonella Pepperosa – Promotore Finanziario

Sono perfettamente d’accordo con il Signor Marsili e condivido la sua
opinione il realismo va bene il disfattimo o catastrofismo assolutamente
no.

_____________________________________________

133) Giuseppe Schembari

umanamente è comprensibile la lettera del povero promotore assediato dalla
sua clientela che vuole indietro i risparmi falcidiati dalla crisi
finanziaria. Ma, purtroppo, è un tentativo inutile quanto patetico. Non è
l’invito al “pensiero unico” ottimista che risolverà i problemi. La
fiducia si ristabilirà con i fatti concreti delle istituzioni politiche e
finanziarie preposte a risolvere tali problemi. L’informazione è meglio
che rimarrà quella che è, democraticamente libera e composta da molteplici
posizioni. Ognuno poi si farà la propria idea caro promotore.

E’ davvero
curioso come allo spuntare di ogni crisi ci sia sempre chi, per risolvere
illusoriamente tutti i problemi, evochi l’invito al pensiero unico e alla
fiducia (unica) negli uomini della provvidenza del momento (rientra nello
stesso concetto), evitando fastidiose opposizioni e pensieri “non
conformi” sempre dichiarati, naturalmente, “sfascisti” dai suddetti
(ottimisti) uomini della provvidenza.
Un film già visto molte volte nella storia delle società umane… con un
finale non propriamente “disneyano”.

_____________________________________________

134) Aldo Vidoli – consulente legale

La crisi c’é, e la gente ne risente. Ma servirà anche a fare in modo che
ognuno faccia saggiamente il passo secondo la gamba. Anche gli errori
degli operatori bancari, per altro viziati da speculatori senza scrupoli,
sono gravissimi. Ma dover erano gli economisti, le autorità vigilanti e i
dirigenti che non badassero unicamente agli interessi propri?
Comunque tutto si risolverà, probabilmente dal 2011 in poi, anche se un
certo riassestamento avverrà già la seconda metà del 2009.

Cerchiamo di imparare tutti e di trarre la giusta lezione ma, per carità,
lasciamo fare dagli specialisti, con i dovuti controlli, e non dai
politici, che quando i buoi hanno lasciato la stalla corrono a chiuderla e
gridano ai quattro venti. L’avevo ben detto, io!

Grazie se mi avete ascoltato. Buon lavoro.

_____________________________________________

135) Giovanni Adamo – impiegato

Una teoria che secondo me andrebbe spinta al massimo. Sono stufo
di (oltre le fittizie perdite in borsa) essere martellato da cattive
notizie dalle 6:00 alle 24:00. Gia’ non si naviga nell’oro ma adesso
ti mettono paura perfino di andare al bar a prendere un cappuccino perche’
ormai siamo tutti falliti a sentire…

Grazie di cuore per quello che HAI scritto spero che siano in tanti
a leggerlo e metterlo in atto.

_____________________________________________

136) Giuseppe Rossano – Analista finanziario – Investitore

Il quadro dipinto da Marsili sintetizza perfettamente e forse
inconsapevolmente la situazione attuale che i mercati finanziari e gli
investitori stanno vivendo oggi.
Da un lato la presenza di un fattore oggettivo e cioè lo spostamento della
crisi sull’economia reale il quale mina alle fondamenta quelle che sono le
certezze degli investitori nel mercato.
Negli ultimi anni siamo stati abituati ed assuefatti da una estrema
sintetizzazione dell’economia in variabili inconcrete, indicatori, che
portano la valutazione del mercato su un piano estremamente matematico a
dir poco scientifico.

Sappiamo invece che, come la storia insegna, l’economia non è
riconducibile in schemi predefiniti se non con forzature e solamente in
via postuma agli eventi.
Lo tsunami vissuto nei due mesi trascorsi ha evidenziato questa
incongruità.
Accade che si assista ad un ritorno ai fondamentali, o meglio alla ricerca
di quei valori che esprimono il reale valore economico. In ciò è
necessaria un?analisi oggettiva, asettica ed indipendente di quanto
accade.

Si prenda ad esempio il mercato azionario.
Questi giorni stiamo assistendo a una diminuzione dei volumi e ad una
ingessatura degli scambi il che non porta evidentemente ad una corretta
stabilizzazione dei prezzi.
L’arma in mano agli investitori è sviscerare dai dati societari e
macroeconomici le proprie valutazioni e allocare i propri investimenti.
Accade invece che ci sia una sovrapposizione contrastante tra dati reali,
analisi tecniche e previsioni catastrofiche che non forniscono alcuna
servizio concreto ai fruitori dei servizi di informazione.
Dato che il mercato è fatto prettamente di informazioni e di un loro
scambio tra i soggetti ci ritroviamo dinanzi ad un completo spiazzamento.
Dare spazio alla trimestrale del colosso bancario x è sicuramente positivo
e necessario, fornire un giudizio qualitativo sulla marcia indietro del
piano Paulson estremamente rischioso (si potrebbe infatti obiettare che si
è compresa la giusta strada da percorrere, già intrapresa dai governi
europei il che dovrebbe infondere sicurezza al mercato).

E’?chiaro che queste rappresentano delle provocazioni forse anche
eccessive ma servono per sottolineare che necessitiamo di una maggiore
indipendenza della struttura informativa dei mercati eliminando ogni
processo di enfatizzazione (sia nel bene che nel male) della situazione
reale.

_____________________________________________

137) Paolo Di Giulio – Promotore Finanziario

GRAZIE WSI DI ESISTERE, VI LEGGO SEMPRE CON INTERESSE.
UNA DOMANDA PER CAPIRE LA DISTINZIONE TRA REALTA’ (DELLA CRISI) E
FANTASIE, DI CHI E’ LA COLPA, DI CHI RACCONTA UN REATO O DI CHI LO
COMMETTE?

NO AL PENSIERO UNICO. L’ OTTIMISMO NON S’IMPONE X LEGGE.

SAPPIAMO TUTTI CHE L’ INFORMAZIONE FA PARTE DEL POTERE ED IL POTERE
PERPETUA SE STESSO. PERO’, BASTA CON LA DITTATURA MEDIATICA.

NOI P.F. SIAMO FRUITORI DI NOTIZIE E COMMENTI ALTRUI CONSAPEVOLI CHE
GIORNALISTI FINANZIARI NON SI NASCE E BRAVI SI DIVENTA.
CI INTERESSIAMO DI TUTTO O QUASI MA NON SIAMO TUTTOLOGI, NON SIAMO
INDOVINI E SOPRATTUTTO NON SIAMO IMBONITORI (QUESTI LI LASCIAMO VOLENTIERI
ALLA TV SPAZZATURA).

FACCIAMO PARTE DELLA FILIERA IL CUI TERMINALE OPERATIVO E’ IL NS CLIENTE
CHE CI CONDIVIDE E CI DA FIDUCIA PER 2 COSE:
SE STESSO ED I SUOI SOLDI.
NOI NELLA NS PROFESSIONE CI METTIAMO TUTTO, ANCHE LA NS FACCIA, CHI PUO’
DIRE LA STESSA COSA?

IL RESTO… E’ NOIA


DI NUOVO GRAZIE WSI

_____________________________________________

138) Franco Beretta – Promotore Finanziario

Gentile Signor Marsili , la sua lettera evidenzia uno dei grossi problemi
che abbiamo in Italia: il controllo dell’informazione da parte della
classe politica e degli imprenditori.

Mi sembra di capire da quello che scrive, che Lei vorrebbe che chi
interviene sul sito d’informazione finanziario Wall Street Italia e il
relativo forum non utilizzi le informazione e la ricerca di cui dispone ma
si “attivi” (per utilizzare le sue parole) “a ricostruire l’ottimismo”.

Lei vorrebbe leggere negli articoli “maggiore enfasi agli elementi
positivi… leggere cose che aiutano a ritrovare la fiducia” .
Invita addirittura a “dedicare ogni energia a costruire informazione, a
recuperare la fiducia negli investitori e a fare pressione massima nei
nostri governanti affinchè facciano il loro dovere di riscrivere le regole
del mercato…”.

Il suo mi sembra un chiaro segnale a controllare l’informazione.
Lei vorrebbe che la realta’ descritta dagli “addetti ai lavori” sia
costruita con un fine, che dice essere il “progresso”.

La ricetta proposta da Lei quindi sarebbe scrivere articoli per ridare la
“fiducia” e abbattere la “paura” con l’obbiettivo di creare (sempre su
carta?) “progresso”.

Io credo invece il giornalista o l'”addetto ai lavori” debba dare una
obbiettiva descrizione dei fatti dopo avere verificato la veridicita’
delle proprie fonti d’informazione.

Come le dicevo all’inizio del mio intervento, in Italia abbiamo proprio
questo problema di controllo dell’informazione.

Anzi il suo intervento coincide con la deposizione alla camera della legge
Levi/Prodi ribattezzata Levi/Veltroni (cf: http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0014370.pdf)
per il controllo dei blog su internet!. Ovvero:

– ogni blog è equiparato a un prodotto editoriale

– ogni blog che pubblica Adsense di Google o banner può risponderne
all’Agenzia delle Entrate

– ogni blog deve iscriversi al ROC (Registro degli Operatori di
Comunicazione)

– ogni blog è soggetto alle norme sulla responsabilità connessa ai reati a
mezzo stampa

– ogni blog che non si iscrive al ROC può essere denuciato per il reato di
“stampa clandestina”: due anni di carcere e sanzioni economiche.

E cosi’ si cerchera’ di fare come gia’ si fa sui giornali: alcune notizie
non vengono riportate del tutto, altre vengono riportate volutamente
sbagliate e in modo ingannevole per chi legge il giornale e si vuole
tenere informato e altre ancora senza alcuna rilevanza vengono invece
riportate in modo assiduo cosi’ da distogliere l’attenzione dalle notizie
importanti.

C’e’ chi dice addirittura che in Italia “le cose succedone perche’
qualcuno le scrive”.

La “fiducia” ci sara’ quando ci sara’ stato il “progresso” e non il
contrario. Solo un “progresso” durevole e sostenibile puo’ portare
“fiducia”. Ma al momento tra discariche di rifiuti tossici abusive,
fallimenti di compagnie aeree e cordate d’imprenditori con procedimenti
penali, minacce di morte a chi denuncia la mafia, ex-presidenti della
Repubblica che sollecitano a picchiare tramite infiltrati, finte riforme
scolastiche sotto forma di tagli e privatizzazioni, leggi ad-capocciam,
leggi ammazzabloggers, voci di un uscita dell’italia dall’euro etc… be’
mi pare che scrivere per riportare la fiducia sia un po’ ingannevole,
lasciamolo fare a emilio fede!

_____________________________________________

139) Marco Rosi – ex-promotore

Per fortuna sig. Marsili, credo che tra i commenti ce ne siano molti in
linea con il mio pensiero e per questo non mi dilungheró molto. La
maggioranza dei risparmiatori sono come bambini: immaturi e totalmente
disinformati del mondo delle finanza. Fanno scelte assurde in funzione di
qualunque scemenza gli dica il tipo in cravatta che provenga da una
qualsiasi istituzione bancaria. Senza sapere la realtá che c’é dietro la
cravatta!
Per non parlare di quando queste scelte le fanno in proprio fidando delle
propria “esperienza”!
E allora, come ai bambini, bisogna urlare perché stiano attenti a ció che
fanno “Attenti al lupo!”

Nello specifico ritengo WSI una fonte di informazione che definirei pacata
e invito la redazione a continuare su questa linea.

_____________________________________________

140) Alessandro Carluccio – promotore finanziario

Vi leggo con molto interesse, come leggo numerosissimi altri siti
specializzati per attingere alle notizie e alle opinioni piu’ svariate per
poi farmi una mia idea.
Vorrei solo farvi notare che la tanta decantata Vostra “indipendenza” non
è poi tale, come non lo è stato anche in passato. Basta aver letto il
vostro ultimo sondaggio sulle dichiarazioni di Berlusconi su Obama: 4
risposte pilotate senza alcuna altra alternativa. Mi domando quale sua
l’attinenza con l’economia e la finanza. Anche da questi piccoli
particolari si puo’ evincere dove pendete preferibilmente….. e proprio
per questo ho disdettato l’abbonamento a Insider.
Penso che un’informazione completamente indipendente non esista e
piuttosto che tacciarla per tale è meglio dichiarare apertamente per chi
parteggiare: si è, quantomeno, coerenti.

_____________________________________________

141) Federico Parigi – Statistico Istat

Voglio mostrare il mio appoggio e gradimento alla redazione di Wall Street
Italia
che non ritengo assolutamente catastrofista ma, anzi, una linea
editoriale professionale ed accurata.
La lettera del promotore è inficiata da un pesante conflitto di interessi
e da una grave ignoranza di cultura economica-finanziaria.

A questo proposito, sperando di fare cosa gradita a persone che apprezzano
la cultura, Vi consiglio lo studio della scuola di pensiero economica
detta “debt deflation school”, creata da Fisher nel 1933 e poi
splendidamente ampliata e approfondita da quel genio di Himan Minsky.

Studiando approfonditamente questa teoria (pesantemente marginalizzata
dall’establishment economico finanziario per ovvi motivi) tutto ciò che
sta accadendo ora, era – ed è – perfettamente previsto e spiegato nei
minimi e approfonditi dettagli teoretici.

Non si venga, quindi, a parlare di “catastrofismo”, soprattutto da quella
parte di attori economici che sono stati concausa di questo crack
finanziario.

Quindi: promotori\banchieri ed assimilati o siete in malafede o siete
completamente ignoranti su questioni economico-finanziarie.

Perciò fate – finalmente – un esame di coscienza con profonda ed accurata
autocritica e cominciate a studiare – seppur in gravissimo ritardo – Himan
Minsky.

distinti saluti

_____________________________________________

142) Guglielmo Mollo – Trader

Io sono un ottimista ma nel senso che ritornerà il sereno solo dopo una
radicale riforma strutturale e sistemica dei mercati finanziari.
Purtroppo, come a molti piace pensare leggendo alcuni dei commenti,
l’ottimismo invece è alimentato dalla speranza che i mercati ritornino a
salire, magari con l’ennesimo rally post-bolla come siamo stati abituati
a vedere per anni. Temo che questa volta non sia stata la “solita” bolla
speculativa che dopo il suo “scoppio” offre nuove opportunità di profitto
acquistando a sconto ovunque. Questa volta è diverso: la realtà
(l’economia reale) ha chiesto il conto alla fantasia (la finanza creativa
e strutturata)!

_____________________________________________

143) Davide Bosco – Private Banker

Ho letto con attenzione una buona parte dei commenti.
Nessuno che abbia colto il punto!
Durante questi anni di presunta espansione lo sviluppo vero non c’è mai
stato, abbiamo semplicemente assistito all’acuirsi della sperequazione
della ricchezza manovrata dai centri di potere oligarchici e massoni (in
senso lato).

Il problema vero è che quando si tira troppo la corda, questa si spezza e
si finisce tutti nel baratro (anche quelli che stanno in cima).
La corda si sta spezzando!
Cosa succede adesso? I centri di potere allenteranno un po’ la presa,
giusto per evitare il colpo di grazia e non appena ci sarà un po’ di fiato
riprenderanno a tirare la corda. La differenza? questa volta faranno solo
piu’ attenzione che questa non si spezzi ma la musica non cambia e non
cambierà mai; sta nella natura umana.

E’ talmente evidente… nel salvataggio delle banche con soldi pubblici,
nuove presunte regolamentazioni, la caccia alle streghe (speculatori,
venditori allo scoperto e ribassisti) e potrei continuare all’infinito.
L’informazione? ci sono dubbi? lo dice la parola stessa… deve informare.
Non manipolare o influenzare (sia verso l’alto che verso il basso) non se
ne dovrebbe neanche discutere di questo aspetto.

Eliminare la corruzione e l’interesse dei centri di potere, questa sarebbe
la vera soluzione, ma facile a dirsi, oserei dire impossibile a farsi.
La rivoluzione? no! e sapete perchè? ci hanno dato maurizio costanzo e la
de filippi, al sabato sera meglio stare comodi sul divano, tanto domani è
un altro giorno…
Almeno la consapevolezza del mondo in cui viviamo è un primo passo…
domani è un altro giorno.

Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggermi.

_____________________________________________

144) Roberto Pitteri – Lettore

Gentili Signori di Wall Street Italia, sono un vostro lettore da parecchi
anni oramai e non mi sembra che siate catastrofisti, tutt’ al più
realisti.
Sul vostro sito, al verificarsi delle crisi dei mercati finanziari, ho
sempre letto sia giudizi positivi, che negativi.
Il mercato e fatto da ottimisti e pessimisti, il compito di chi fa
informazione finanziaria e di farla senza condizionamenti di nessun
genere, cosa rarissima al giorno d’oggi.
Colgo l’occasione per dirvi che reputo il vostro sito uno dei migliori del
settore.
A proposito di catastrofismo, ne ho sempre notato molto invece nella Tv
pubblica.
Finché continuerete sulla vostra linea sarò un vostro affezionato lettore.
Grazie per il servizio che ci fornite,

cordiali saluti.

_____________________________________________

145) Giovanni Monticelli – ex pf

da ex bancario ed ex pf ho sempre avuto il massimo rispetto per il
“denaro” specie se trattasi di roba altrui. Poiché i commenti favorevoli alla
lettera del sig. Marsili sono essenzialmente quelli dei pf in attività
consiglierei agli stessi di mantenere nel proprio bagaglio, o meglio
nell’approccio con i clienti, anche un po’ di sano pessimismo magari anche
a scapito di qualche commissione più attraente.

Come si fa’ a spargere comunque ottimismo in una società globalizzata dove
lo sforzo maggiore dei paesi “benestanti” è quello di mantenere i loro
privilegi a scapito del resto del mondo!
Nell’attuale situazione economico finanziaria e meglio ancora nella
precedente sarebbe stato opportuno consultare più spesso un sito quale
W.S.I.

Forse un po’ più di modestia ed una maggiore consapevolezza della
“pochezza” delle nostre conoscenze (nostre e di tutti) sulla globalità e
complessità del mondo economico e finanziario potrebbero queste si
contribuire a non creare quell’ottimismo smisurato che irrimediabilmente
si traduce sempre, prima o poi, in tragedia.
Cari signori è la “natura” che si prende le sue rivincite!!!!!!!

_____________________________________________

146) Michele Manzi – pensionato

Siete davvero dei catastrofisti, ma mentre lo accetto dai media ignoranti
finanziari, da voi, mi dispiace perchè siete la mia fonte di informazione
quotidiana.

grazie

_____________________________________________

147) Daniele Magi – Promotore Finanziario

Sicuramente il momento è difficile, la crisi c’è e si può toccare
nell’impatto sull’economia reale, sulle aziende, sul lavoro, sull’ecomomia
e non solo sugli investimenti finanziari. Ma la difficoltà aumenta quando
noi Promotori finanziari o operatori finanziari non lavoriamo bene sulle
esigenze del cliente, sul rischio che ogni singolo cliente, ma anche
Promotore finanziario, è in grado di sopportare.

Questo è un momento in
cui bisogna lavorare, andare a trovare i clienti, e assisterli. Questo è
il momento più qualificante di un professionista, il momento in cui ognuno
deve fare il proprio mestiere. Sicuramente in Italia c’è bisogno di
maggior cultura finanziaria, ma la mancanza di cultura è figlia di uno
Stato Italiano che per anni ha abituato i risparmiatori a portare a casa
rendimenti anche a 2 cifre, richiando nulla. Ognuno di noi faccia nel suo
quotidiano ciò che può fare, rimboccandosi le maniche. Solo il tempo potrà
dire chi ha lavorato bene e chi ha lavorato male.

Buon lavoro a tutti.

_____________________________________________

148) Maurizio Gigante

in momenti di difficolta’ come quelli attuali, il modo migliore per uscire
dalla crisi è quello di diffondere il piu’ possibile ottimismo, poichè
come tutti sappiamo tante crisi nascono e si concludono, anche attraverso
lo stato psicologico. Quindi per questi motivi sono pienamente daccordo
con l’autore della lettera e mi congratulo per la sua iniziativa.

Se io potrei dare un consiglio al governo italiano e piu’ precisamente al
nostro presidente del consiglio Silvio Berlusconi, direi, che per
affrontare la crisi del nostro paese, bisognerebbe ridare di nuovo fiducia
alle imprese e a tutti i cittadini, eliminando quella norma introdotta dal
decreto Bersani circa la tracciabilita’ bancaria che in passato era
giustamente affidata solo ed esclusivamente al giudice o magistrato mentre
ora tale tracciabilita’ è in mano a tutti gli organi di controllo per cui
i cittadini e le imprese non si sentono piu’ tutelati nella privacy e per
questo si sentono psicologicamente demotivati nel fare nuovi investimenti.

_____________________________________________

149) Alessandro Baccini – Promotore finanziario storico

E bravo Riccardo! Sono perfettamente d’accordo, ma vedi, ormai è
storia vecchia, la cattiva notizia fa notizia, la buona no.
Ora io non posso criticare nello specifico WSI in quanto non sempre
lo seguo e certamente non si può negare che questa crisi sia piuttosto grave ma vorrei fare due considerazioni:

– io faccio questa professione dal 1984 e lo sapete quante crisi si sono succedute da allora? Mi vengono in mente il crollo del 9% del maggio 1986, il lunedì nero di ottobre 1987, la guerra del Golfo, le torri gemelle, la guerra in Irak, e ora i subprime e la Lehman. Se fossi stato
catastrofista oggi non sarei certo qui e non avrei un buon portafoglio.

– Mi meravigliano molto quegli addetti ai lavori che commentano la
lettera di Marsili con toni negativi. Scusate ma mi chiedo, cosa ci state
a fare? Chi fa questo lavoro DEVE essere ottimista altrimenti è bene
per lui che cambi aria: quando questa crisi sarà dimenticata (tanto prima o poi succederà così, la storia ce lo ha insegnato) ci sarà un periodo roseo ma poi inevitabilmente ci sarà un’altra crisi, e allora questi
signori che faranno? Non gli resta che buttarsi dalla finestra!

_____________________________________________

150) Cirillo Bianchi – ex promotore finanziario pentito

Da ex promotore finanziario pentito, che si è stancato di fare questa
professione perchè troppo umiliante per chi la vuole fare bene dando il
suo valore aggiunto etico-professionale, dico che l’ottimismo di facciata
imposta dai dirigenti bancari è la peggiore peste che possa calare sugli
ignari investitori. Ricordiamoci tutte le peggiori crisi economiche degli
anni 70, 80 e 2000 erano tutte state precedute da fasi di immotivata e
ottimistica euforia!…… successivamente tutte le bolle sono scoppiate
portando lacrime e sangue per anni!

Io che ho vissuto dal di dentro delle
banche e delle sim vi posso confermare che nei CdA delle banche nascono le
più grandi truffe legalizzate e comunque quello che è successo negli
ultimi anni (Parmalat, Cirio, Bipop, Bca, Pop. Lodi, ecc.) è li a
testimoniarlo! Anche se poi in Italia alla fine manca sempre il suggello
definitivo delle sanzioni e delle pene esemplari dovute all’estremo
garantismo legislativo, al fatiscente stato della Giustizia ed all’estrema
potenza del sistema legale-lobbistico bancario. Secondo voi c’è da essere
ottimisti?

_____________________________________________

151) Mario Creziato

Mi pare che l’autore interpreti bene il ruolo di pone la finanza al centro
del mondo. E’ proprio questo il concetto che secondo me è crollato: parla di aiutarli
a ricostruire (la finanza), ma prima occorre ripensare seriamente
l’economia, poi riprogettare la finanza come strumento dell’economia (e
non viceversa).

Come spesso si dice (a ragione): un pessimista è un ottimista che si è
informato.

L’ottimismo da dabbenaggine (quello necessario alla finanza affinchè i
molti ci rimettano ed i pochi ci guadagnino) è proprio quello da
combattere.

Molto modestamente sugerisco al Sig. Marsili di leggersi il libro “Il
paradosso dell’economia” scritto nel 1991 dall’Ing. Perotto, ex-Direttore
tecnico dall’Olivetti ed ideatore del personal Computer.
Ci si trovano molte previsioni di allora, oggi realtà, ed interessanti
previsioni per il futuro che, rendendoci meno “stupidamente” ottimisti,
potrebbero oggi farci impostare azioni che indirizzino diversamente (più
positivamente) le cose future.
Chi vive sperando muore …..

Saluti

_____________________________________________

152) Adelmo Castagnetti – impiegato

Discussione assai interessante, molto istruttiva sopratutto per chi non è
propriamente del settore. Ritengo utile richiamare l’attenzione alle
agenzie di Rating e a certi articoli pubblicati dalla stampa
internazionale, i quali declassavano o promuovevono l’Italia. Forti di
studi e di corsi di laurea, sembravano la nuova fonte di verità assoluta.
Quanti disastri hanno previsto questi esperti? Ma sopratutto, perchè
godevono di questa credibilità? Da quanto emerge in questa
discussione, queste agenzie operano ancora. Sembra incredibile, ma temo che
sia vero.

distinti saluti

_____________________________________________

153) Filippo Scarpellini – Promotore finanziario

Buongiorno a tutti e complimenti a WSI, rimasto uno dei pochi siti
finanziari che danno un’informazione obiettiva.

Comprendo pienamente lo sfogo del collega e concordo sul fatto che ci sia
un’asimmetria nel mondo dell’informazione tra buone e cattive notizie; ma
ritengo che sia un discorso più ampio e che non riguardi solo il mondo
della finanza. Inoltre mi sento di poter dire che il vostro sito non possa
essere considerato poco obiettivo solo perchè contiene articoli che non si
condividono.

Ho le mie idee sulla crisi che stiamo vivendo e le propongo ai miei
clienti. La cosa che mi disturba è che chi critica la nostra professione
lo faccia in maniera indiscriminata mettendo tutto (risparmio gestito) e
tutti (pf e banche) in un unico maleodorante calderone.

Non è così e ci sono tante valide eccezioni; tanti clienti poco più di un
anno fa sottoscrissero un prodotto market neutral che fu massacrato dai
mezzi d’informazione e che oggi rappresenta una fonte di guadagni e
tranquillità nei portafogli (in difficoltà) di tanti clienti (almeno di
quelli che non si sono fatti deprimere da tante cassandre).
Per concludere, la verità secondo me sta nel mezzo….

P.S. Una critica la devo fare: non capisco il motivo per cui il calendario
di oggi debba essere accompagnato da donne seminude…

_____________________________________________

154) Adriano De Vito – ingegnere

A proposito di ottimismo…

Ben venga naturalmente, ne abbiamo bisogno sempre!
Guardare gli eventi della vita in positivo è “The Secret”…

Mi limito però a riportare le impressioni di un conoscente rientrato da
poco dagli USA. Mi ha riferito che nella west coast la miseria è evidente.
L.A. è invasa da “barboni”: non messicani, ma AMERICANI. Negozi chiusi,
attività in smobilitazione… Un’America irriconoscibile.
Rispetto a 10 anni fa il numero degli straricchi è molto aumentato, ma a
discapito della Classe Media, quella dell’ American dream che è a pezzi. O
meglio non esiste più!

Le case sono in vendita alla metà dei prezzi di un anno fa, le rate dei
mutui, gonfiati all’inverosimile per casa+consumi, non vengono pagate e
vanno all’asta…
La classe media americana è stata depredata con un cinismo sfacciato e ora
viene colpita ancora perchè, costretta a vendere l’abitazione, il mercato
immobiliare, a prezzi stracciati, sembrerebbe di nuovo in ripresa
alimentato proprio dai proventi della grande truffa dei sub-prime.

La conclusione: per ricostituire la ricchezza dissipata da questa finanza
da assalto alla diligenza, non basteranno 2 generazioni! Il disegno è
riuscito in pieno: terrore e depredatio. E ora sono cavoli del nuovo
Presidente “suntunned” … RELATA REFERO,
(Preciso che il mio interlocutore non è tra quelli che ha perso il lavoro,
nè in stato di depressione, nè di idee comuniste o radicali, anzi il
contrario esatto.)

Per tornare a noi a me pare che in Italia la crisi ci abbia per ora solo
toccato marginalmente, ma le avvisaglie sembrano molto preoccupanti
sopratutto in termini di posti di lavoro che salteranno. Spero di
sbagliarmi.

_____________________________________________

155) Pierluigi Rossignoli – Promotore Finanziario

WSI deve fare il suo lavoro, informare, qualunque sia la sua linea
editoriale ed i cittadini fruitori del servizio decideranno se condividere
o meno. I PF devono svolgere la loro professione ed i loro clienti li
giudicheranno. Le altre figure professionali svolgono il loro ruolo ed
anch’esse avranno un fruitore di servizio che né giudicherà l’operato.
Ottimismo, Pessimismo, Realismo ad ognuno il proprio sentiment
l’importante è cercare di dare il meglio delle proprie capacità
professionali in buona fede il resto sono chiacchere, rilassanti ma
chiacchere.

_____________________________________________

156) Andrea Manfredi – Bancario

Crisi finanziaria Si, Crisi finanziaria NO!

Per capirlo bisogna osservare fin dall?inizio il susseguirsi degli eventi;
si parte con i crac di colossi finanziari americani, poi a catena i crolli
delle borse mondiali e delle banche mondiali, infine il grande entusiasmo
per la nazionalizzazione da parte dei governi di tutto il mondo verso
questi istituti di credito.
La paura è tanta, l’informazione è poca: la crisi finanziaria è tanto
“materiale da prima pagina” quanto materiale misterioso per la maggior
parte delle persone.

Le cause scatenanti dell’attuale crisi sono legate allo scoppio della
bolla dei mutui subprime negli Usa, ovvero di quei mutui concessi a chi
non poteva fornire adeguate garanzie reali.
Gli stessi mutui sono stati “impacchettati” con diversi altri debiti.
Questi ?pacchetti? sono poi stati spezzettati in blocchi di diverso
rischio, e nuovamente impacchettati in altri prodotti finanziari, e in
particolare in obbligazioni strutturate, rivendute sui mercati finanziari,
provocando il contagio all’intera finanza mondiale.

Una banca molto esposta con i prodotti strutturati era la Lehman Brothers
a seguire Goldman S. e Morgan S. e la crisi, a catena, ha coinvolto le
imprese di assicurazione che garantivano queste operazioni tra le quali la
AIG, Fannie Mae e la Freddie Mac.
Mi domando come mai la prima è stata lasciata fallire, mentre le altre
sono state salvate, a costo di pesanti interventi pubblici, e come mai gli
investitori non sono stati avvisati di questa crisi? era nell?aria!!!!!
Le agenzie di rating sono imprese che valutano i prodotti finanziari dando
un vero e proprio voto che rispecchia il rischio di ogni titolo, ma i loro
giudizi sono rimasti positivi fino all?ultimo, potrebbe esserci un
conflitto di interessi che le caratterizza, in pratica il controllato paga
il controllore?

A seguito dell’esplosione della bolla dei mutui americani, un’enorme
liquidità è fuggita, rientrata, rifuggita e nuovamente rientrata nei
mercati finanziari, causando un?altalena vertiginosa in borsa.
Allora si inizia a ipotizzare che si tratti della più grossa “stangata”,
Ogni giorno vengono bruciati miliardi e miliardi, su questa o su quella
piazza d’affari, tutto ciò non rappresenta altro che clamorose perdite per
il popolo dei ?finanzieri per caso? e enormi guadagni per gli speculatori
della borsa avvezzi a vendere al massimo e a ricomprare al minimo, in un
gioco perverso a tal punto da condizionare le sorti di un intero sistema.
Egemonia Americana?

Diciamo che gli Stati Uniti sono sempre capaci di imporre a tutte le
nazioni il ritmo delle pulsazioni cardiache di Wall Street.

?E? crisi o non è crisi? e quale sarà la prossima bolla speculativa??

_____________________________________________

157) Giuseppe Pagliarulo – quadro direttivo

Sono d’accordo, in generale, con Marsili. Soffiare sul fuoco è molto più
facile: si ottiene il risultato immediatamente. Poi sappiamo bene che le
notizie negative fanno più presa o meglio sono quasi più desiderate dalle
masse ed è su questo assunto che giornalisti conduttori ed operatori tutti
si muovono (GIORNALI/TV/TRASMISSIONI A TEMA). E’ un momento, questo, in
cui si ha bisogno di notizie che aiutino tutti a credere nella ripresa,
anche i pessimisti, perchè siamo tutti consci della realtà drammatica che
stiamo vivendo e vivremo sia nei mercati finanziari che nella vita
quotidiana. Per rimanere in tema proprio in prima pagina di WSI gli
analisti (caterva di qualunquisti incapaci che non azzeccano mai nulla)
già mostrano la loro negatività sui primi provvedimenti del G20. Come
volevasi dimostrare.

Complimenti a Voi di Wall Street Italia che non ha
colpe in questa problematica. Le notizie pubblicate sono convinto siano
quelle vere e non artefatte per un fine.

Buon lavoro a tutti.

_____________________________________________

158) Walter Vitali

Si pensa di uscire dalla crisi seminando un po? di ottimismo.
Non siamo ancora sicuri che quello che si sta? verificando sia
inquadrabile come crisi di fiducia.
Se la possibile depressione economica fosse generata da una crisi di
sovrapproduzione che sia stata solo amplificata dalla speculazione
finanziaria, cosa facciamo, ricreiamo una situazione di ripresa
speculativa senza risolvere la causa della situazione.

Penso che una discussione seria debba essere aperta non limitata da scelte
ideologiche o da visioni elitarie è quindi reazionarie della
comunicazione: non è possibile limitare le comunicazioni proprio per la
novità internet, che non è unidirezionale come la televisione.

_____________________________________________

159) Alfonso Miozzi – Prom. Finanziario

La lettera del Collega Marsili mi ha fatto molto piacere: finalmente c’è
qualuno degli addetti ai lavori che cerca di chiarire molte cose, anche
se, credo inascoltato dai più. Riporre fiducia nei mercati e nelle imprese è
una cosa importantissima, perchè solo loro possono farci uscire da questa
assurda situazione. I musi lunghi e sfilacciati che vedo ogni giorno non
risolvono la situazione, e voi evitate di spargere il panico con articoli
di disperazione. In questo momento non bisogna scherzare, bisogna essere
seri. Da noi più che inflazione, il mercato si presenta come una vera
stagflazione. Così bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di andare
avanti. Purtroppo, l’America ci ha giocato un brutto tiro che dobbiamo
sopportare, certi che, prima o poi, tornerà il sereno.

_____________________________________________

160) Sergio Lafasciano

DEVO DIRE CHE IL TROPPO CATASTROFISMO/OTTIMISMO LO GENERA SOLO CHI HA
INTERESSE A GENERARLO E PENSO CHE GLI ULTIMI CHE POSSANO FARE UNA COSA
SIMILE SIANO I GESTORI DI WSI CHE IN QUESTI ANNI (E’ DA TANTI ANNI CHE SEGUO IL SITO) NON HA
MAI PUBBLICATO ARTICOLI PER INTERESSI PERSONALI MA HA SEMPRE PUBBLICATO
PER QUEL FAMOSO DIRITTO/DOVERE DI INFORMAZIONE CHE DA UN PO’ DI TEMPO IN
ITALIA SI E’ PERSO, SICURAMENTE IN TUTTI QUESTI ANNI AVRA’ ANCHE COMMESSO
DEGLI ERRORI MA SE COSI’ FOSSE SAREBBERO ERRORI IN ASSOLUTA BUONA FEDE E
POI RICORDIAMO ERRARE E’ UMANO PERSEVERARE E’ DIABOLICO. CONTINUATE COSI’
PERCHE’ QUESTA E’ INFORMAZIONE FINANZIARIA QUELLA CHE A VOLTE NON VORRESTI
LEGGERE PERCHE’ NEGATIVA MA IL N/S MONDO E’ COSI’. INOLTRE DICO A COLORO
CHE VI ACCUSANO DI CATASTROFISMO DI FARSI DI NUOVO VIVI QUANDO TORNERA’ LA
LUCE E DI ACCUSARVI DI ESSERE TROPPO BUONISTI (W LA PAR CONDICIO)

BUON LAVORO E
GRAZIE.

_____________________________________________

161) Giuseppe Paone – consulente finanziario

Ci risiamo con l’ennesima crisi dei mercati finanziari in cui sembra che
il mondo ritorni indietro di chissà quanti anni ma, a mio modo di vedere,
è un processo fisiologico dell’economia. Il consiglio che mi sento di dare
è che bisogna guardare avanti e sicuramente, dopo questo brutto periodo,
l’economia riprenderà a girare. Come tutti sanno la borsa anticiperà la
ripresa per cui suggerisco di entrare in borsa un pò alla volta e
guardando al futuro vedo che, approfittando dei bassi prezzi,si faranno
degli ottimi affari. Mi sbaglio o è stato sempre cosi?. Queste sono le
semplici regole per essere un buon investitore e spero che i colleghi le
facciano capire ai loro clienti, nella speranza che non abbiano perso
tutta la loro credibilità per gli errori commessi nei momenti di euforia
delle borse. A riparlarne i prossimi anni…..

_____________________________________________

162) Alfonso Miozzi -Promotore fin.

Condivido quanto dice Marsili,perchè è opportuno che si proceda
tranquillamente,senza patemi di animo,a cercare di risolvere questa
crisi.Però,credo che il fallimento del G22 (fallimento nel senso di fare
qualcosa,subito),abbia contribuito ad accentuare la crisi americana,e di
conseguenza quella mondiale.L’incapacità di coloro che hanno partecipato
alla riunione,è evidente.I grandi del mondo non possono dire “ci rivedremo
entra marzo 2009”.Troppo tempo ci divide da quella data,e nel frattempo
nessuno fa nulla per arginare nulla.Nemmeno Trichet che ha impiegato
troppo a diminuire i tassi europei,e non provvede ad abbassarli
nuovamente.Noi prendiamo sempre per buona la traccia americana per i
nostri affari di borsa,ma dobbiamo renderci conto che l’America non è più
la guida del mondo,è un paese come un altro,con i suoi problemi
irrisolvibili.

Saluti

_____________________________________________

163) Giuseppe Fagone – Manager d’Impresa

La crisi attuale, e lo sappiamo, è scaturita dalla intervenuta mancanza di
fiducia di coloro che risparmiano. Il perchè ormai è chiaro: ormai la
gente non ne può più di belle frasi, fritte e rifritte; si sta allargando
il numero di coloro che non guadagnano abbastanza per vivere. Se poi si
considera che il risparmio, e da anni, è bistrattato il coktail è servito.
Questa crisi, temo, ce la porteremo dietro per tanto tempo ancora; almeno
fino a quando la Politica (notare la P maiuscola) non ritornerà a guardare
alla gente, a tutta la gente. Wall Street Italia è il sito a cui mi collego
da anni per varie ore al giorno e mi piace. Seppoi c’è qualcuno che crede,
e vuole far credere, alle fatine, non è compito di nessuno andargli
dietro. Non è più tempo di chiacchiere e di giochi da baraccone: serve
Politica, per tutti, e a vantaggio di tutti.

Auguri a tutti.

_____________________________________________

164) Massimo Mosele – imprenditore

Seguo le news di Wall Street Italia da molti anni e non Vi ho mai scritto.
Ammetto di usare il Vs sito soprattutto per informarmi in tempo “quasi
reale” dei dati macroeconomici riportati praticamente quotidianamente.

Faccio il trader da 8 anni ed ho riportato per tre anni consecutivi il
primo posto in una competizione nazionale per traders operanti sul mercato
azionario statunitense e nel 2006 ho vinto una competizione mondiale
promossa da yahoo-etrade.
Ho precisato questo non per vantarmi ma per evidenziare la circostanza che
mi ritengo abbastanza preparato.

Bene, premesso questo, concordo in linea generale con il Sig. Marsilli…
non accuso tanto voi quanto i mass media in generale di alimentare
continuamente il panico ….e gettando benzina sul fuoco si ingigantisce
ancor piu’ il pericoloso circolo vizioso che un crash di queste dimensioni
sta provocando.

Si perchè non dimentichiamoci che milioni di investitori non fanno ne
scalping ne’ trading di breve durata ma hanno posizioni lunghe
(cassettisti) e queste persone dopo gli ultimi crash si sentiranno più
poveri e spenderanno ancora meno alimentando appunto un circolo vizioso
creato dall’effetto povertà…. le aziende per forza di cose incasseranno
meno faranno meno utili e saran costrette a licenziare creando ancora piu
povertà.

E’ INACCETTABILE che tutti i governi di tutti gli Stati si prodighino per
cercare di tener su i mercati… le banche centrali facciano lo stesso ed
invece i mass media guardando al loro interesse e approfittando di questo
clima evidenziano molto più i commenti negativi che gli aspetti positivi.

Si perchè ci si dimentica tra tutte le brutte notizie di evidenziare per
esempio la cosa più importante e che dovrebbe muovere le azioni che
compongono i listini… e mi riferisco ai fondamentali…

DOPO I RECENTI CROLLI LE AZIONI, PRATICAMENTE TUTTE, HANNO FONDAMENTALI
CHE URLANO ALL’ACQUISTO… BASTEREBBE FARE UNA RICERCA STORICA PER
ACCORGERSI CHE I P/E (RAPPORTO PREZZO UTILE) SONO GIUNTI A LIVELLI
RIDICOLI CHE NON HANNO MAI AVUTO NELLA STORIA!

Praticamente in tutti gli articoli scritti dalle cassandre ci si dimentica
di precisare che le azioni, dopo questo tonfo gigantesco, SCONTANO GIA’
quello che loro dicono che FORSE si avvererà! E questo particolare
IMPORTANTISSIMO non lo si evidenzia quasi mai!

Ci sono centinaia e centinaia di compagnie che capitalizzano molto meno
del book value e tantissime addirittura metà cassa.

Ma la massa questo non lo sa, apre il giornale, guarda la tv sente
continuo pessimismo e con una telefonata riscatta la propria quota dal
fondo azionario e così il giorno dopo si assiste …ad un altra raffica di
vendite …ad ancora più effetto povertà di chi stringe i denti …ad
ancor minore spesa generale e come risultato finale ad ancor maggiori
futuri licenziamenti.

Vi ringrazio comunque per il lavoro svolto in questi anni e che state
svolgendo… e Vi ringrazio altresì per avermi dato l’opportunità di
esprimere il mio giudizio.

_____________________________________________

165) Andrea Zanni – artigiano

Premetto la mia ignoranza in proposito, ma mi affido, per esprimere il mio
giudizio, alla visione che tutti noi possiamo avere, ed è quella di
guardarsi attorno e come stanno andando le cose.
In primo luogo il potere d’acquisto dei lavoratori non è più quello di
pochi anni fa; una volta, gli operai riuscivano con il loro stipendio a
comprarsi una casa, cosa che mi sembra più che giusta e doverosa nei
confronti della sociertà ( secondo me dovrebbe essere considerata
addirittura nella costituzione ).

Penso che la rovina ( forse anche
voluta ), del sistema sia stata il dilagare dei pagamenti dilazionati, che
hanno dato la possibilità a tutti di comprare cose pagandole ratealmente ,
perché in base alla tua entrata non te lo potevi permettere, quindi tu,
prima, non le compravi. Con l’illusione di poter avere qualsiaisi cosa ti
ha attirato nella trappola, perché così ti sei visto svanire il risparmio
che invece, un tempo, accantonavi per esigenze future. Però, così facendo,
trattenevi ricchezza a tuo vantaggio, invece Loro ( i Grandi ) non
guadagnavano abbastanza. io la chìamo accentramento di ricchezza, dove
pochi sono ricchi e molti sotto la soglia del vivere dico benino.

Sento
dire, anche da persone al Governo, che non si sono mai fatti i mutui al
100%, a me pare invece che da almeno 10 anni questo accade, addirittura
finanzi anche le spese di Rogito. Questo ha portato la maggior parte dei
cittadini a fare il passo più lungo della gamba visto che con il mutuo al
100% potevano comprare la casa anche più grande di come se la potevano
permettere se il mutuo era al 50 o al massimo 60 %.

Cosa è successo: conti in tasca, moglie e marito che lavorano, nel 2002 ci
stavano dentro però dopo 3 o 4 anni i conti non tornavano più.
-1 i prezzi dei beni primari più che raddoppiati,

-2 bollette non ne parliamo
-3 rata del mutuo aumentata del 30/40 % a stare leggeri,
-4 ci metti anche una cassa integrazione o un precario ecc…….
per forza che ti rovini!

banche Centrali che hanno inondato il sistema di carta straccia solo per
salvare il sistema finanziario a causa di un rischio sistemico, hanno
abbassato il tasso di sconto, (prova ad andare a chiedere un mutuo o un
fido e vedere se ti applicano un tasso decente, invece ti senti dire: per
il mutuo dal 6/7 % per il fido Fino al 9%,io dico che se vuoi che la
pianta cresca bene e produca buoni frutti devi concimare il terreno non le
foglie, questo è quello che fanno oggi cioè concimano le foglie.

PS: continuate ad essere indipendenti

_____________________________________________

166) Emanuele Musumeci – Libero Professionista

Vi seguo da oltre 6 anni e per prima cosa faccio i complimenti a Wall Street Italia per la grande
correttezza e VERA imparzialità nel dare informazione, cosa rara nei nostri
“giornali” d’informazione.

Ho visto impazzire il push dei book l’ 11 settembre, e sempre in tema
economico siamo sopravvissuti alle 2 guerre in Iraq, la crisi di adesso
non mi scompone più di tanto, certo, accuso perdite ma rimango fiducioso e
credo che il fondo sia molto vicino, con molta cautela è bene pensare a
fare degli aquisti sul mercato, se crack dovrà esserci (non ci credo) sia
che tieni liquidi o azioni sempre carta straccia diventa.

Cordiali saluti

_____________________________________________

167) Lucio Giordano – bancario

Forse sarete anche un organo di informazione indipendente per quel che
riguarda l’analisi economica/finanziaria, ma certamente siete orientati
verso il centro-sinistra dal punto di vista politico. Bacchettate spesso
Berlusconi e Tremonti e fate bene, ma non le meritano anche
l’inconcludente Veltroni e l’affabulatore Bersani (ricattati da Di Pietro
e dipendenti dalla CGIL per la linea politico economica). Faccio voti per
una maggiore oggettività anche dal punto di vista politico.

_______________________________________________

168) Sandro Gonavaz – impiegato

Non penso che si tratti di essere pessimisti o meno; la cosa migliore è
cercare di essere il più possibile realisti, cercando di ricavare dai dati
oggettivi che si hanno le relative conseguenze: è un processo, se
vogliamo, anche semplice, ma che troppe volte è disatteso dai nostri
strumenti di (dis)informazione.

Non pretendo certo di essere io quello che ha la verità in tasca ma
esistono, in modo assolutamente inequivocabile, delle situazioni per le
quali lo scenario economico non può essere considerato nè leggermente
negativo nè tanto meno positivo.

Penso che la madre di tutte le cause sia stata e sarà ancora in futuro
l’ingordigia dell’uomo. Fare denaro e utili a tutti i costi…i CEO delle
varie banche se non assicuravano un ROE a due cifre, crescenti ogni anno,
non contavano nulla. Il sistema si autoalimentava; per assicurare ritorni
stratosferici agli azionisti e bonus record (anche centinai di milioni di
dollari all’anno) ai manager non si è esitato a intraprendere una strada
folle: investimenti a leva (ma dov’erano le autorità di vigilanza?),
indebitamento folle concesso a tutti e costruzione di strumenti finanziari
subdoli che permettevano di spogliare i bilanci bancari da tutte le
diverse impurità e classare, anche al pubblico più o meno consapevole una
valanga di titoli spazzatura (travestiti però da investimenti attraenti e
sicuri).

Per non parlare poi di tutto quello che ha cominciato a girare attono a
questa situazione: CDS, ABS, derivati di ogni specie…
Con che coraggio il “buon” vecchio Greenspan parla ancora? Non si rende
conto che anche lui è stato parte attiva di questa situazione, grazie la
sua assurda politica dei tassi?
Come si può ipotizzare e sostenere il concetto di crescita infinita di un
sistema?

E intanto le borse continuano la loro inesorabile caduta; ogni limite
toccato al ribasso sembra quello definitivo, salvo poi scoprire nelle
giornate successive che ci sbagliava e che un nuovo minimo era stato
toccato.
Ora gli Stati si apprestano ad intervenire ulteriormente (non c’è,
obiettivamente altra possibilità), ma questi interventi che effetti
potranno portare? E soprattutto chi pagherà, non oggi certo, e neanche
domani, ma sicuramente in un futuro più o meno prossimo, i debiti che gli
Stati si apprestano a creare?

Era giusto salvare le banche? Direi di sì ma spero che si colga
l’occasione per riscrivere le regole perchè stiamo imparando che il
mercato libero in senso assoluto non può esistere perchè ci deve essere
un’autorità che limiti proprio l’avidità dell’uomo.
Ora, come era facilmente prevedibile (vero caro Tremonti?), la crisi da
finanziaria passa a crisi reale: come in una sorta di legge del
contrappasso, quello che era stato fonte di guadagni e di speculazioni,
cioè il settore immobiliare, diventa la causa scatenante di tanti
incubi…per tutti…e come un virus sta contagiando anche il resto
dell’economia reale. Ci dovremo aspettare sicuramente una contrazione dei
posti di lavoro (ma tanto le statistiche ufficiali non tengono conto dei
ragazzi a tempo determinato), che causeranno un calo dei consumi (fenomeno
già noto in Italia) e temo ulteriori difficoltà ad onorare le rate dei
mutui (sì ancora i mutui immobiliari): questo, sommato alla stretta
creditizia creerà parecchi problemi alle aziende.

Si scriveranno volumi interi su questa crisi, ma intanto noi ci siamo in
mezzo…c’è spazio per essere almeno un po’ ottimisti? Non lo so; l’unica
cosa che mi viene in mente è che l’uomo, proprio nei momenti più bui
riesce a tirar fuori qualcosa di magico che permette di ripartire e
guardare il futuro con più fiducia; di questo ne sono convinto anche se
un’incognita resta ancora: in quanto tempo tutto ciò?

_______________________________________________

169) Matteo Zoia – promotore finanziario

Non conosco Marsili e nemmeno mi frega di quello che dice Berlusconi.
Cerco di fare il mio lavoro nel modo migliore possibile.
WSI è un sito ben fatto, a mio modo di vedere. Chi ci scrive ha le sue
opinioni, che molto spesso non sono uguali alle mie.

Mi da fastidio, molto, il modo di fare informazione di certi giornalisti.
Quelli pronti a sguazzare nel panico o nella cattiva notizia perchè crea
audience o fanno vendere più copie. Le borse vanno come il mese scorso
(anzi, peggio), ma fino a oggi 19 novembre, rispetto al mese scorso, le
notizie prioncipali a titoli cubitali o urlati di certi giornaletti e
telegiornali o giornali-radio tronfi e bugiardi non sono sui cali delle
borse, ma sulla bollita Alitalia, su Olindo di Erba, sulla Gelmini, su
Brunetta, su un carneade come Villari e su un quasi novantenne come Zavoli
(cmq almeno un giornalista con la G maiuscola).

E se penso che questo modo di speculare su certe situazioni, su alimentare
l’ansia e la paura alla gente sono fatti anche con le mie tasse (canone
Rai e fianziamento pubblico all’editoria), beh, mi fa incazzare
abbastanza.

Saluti

________________________________________________

170) Massimo Bernardini – promotore

sono un promotore iscritto all’albo sin dal 1984, ho vissuto tutte le
crisi finanziarie, leggo il vostro sito dalla vostra nascita, e vi faccio
i miei complimenti perchè “la verità non ha mai fatto male a nessuno”, ora
veniamo al commento, non capisco il perchè i gestori dei fondi di
investimento non pensano anche hai risparmiatori, quelli piccoli, non i
grandi investitori, mi sembra che in questo momento stiano facendo
l’errore che ha fatto la ferrari nel campionato appena concluso,
continuare a correre con le gomme da asciutto nonostante che sulla pista
si sia rovesciato il diluvio, conclusione rischio assoluto di andare a
sbattere perche la macchina non sta sulla pista, è questo il metodo!!

noi
cerchiamo di fare il nostro lavoro, anche se in questo momento tutto si
rileva vano,abbiamo costriuto dei portafogli con componente azionaria, per
lo meno io, non superiore al 30%, ma i gestori hanno portato le
percentuali azionarie fino all’esasperazione,con il risultato che le
perdite aumentano a vista d’occhio, la gente non può farcela, si parla
sempre di lungo periodo, ma quanto sarebbe questo periodo, tutti parlano
di aiuti, ma la tutela oppure le forme per salvaguardare questi poveri
cristi dov’è??

io avevo proposto che al momento della sottoscrizione,
venisse quantificato quanto fosse la perdita sopportata dal cliente, al
momento del raggiungimento, in automatico, tutto il capitale trasferito in
un monetario, poi si ridiscute, con il cliente, sul cosa fare, così
possiamo ricontrollare le componenti azionarie dei prodotti, che cambiano
tutti i giorni, e valutare se rientrare oppure no, il cliente non si
arrabbia per un risultato non raggiunto, ma fa questo quando il suo
capitale si sgretola giornalmente, non sapendo più quando ritornerà sul
suo investito, perchè il cerino si spenge sempre in mano al piccolo o
medio risparmiatore !!!

scusate lo sfogo, e vi ringrazio

________________________________________________

171) Samuele Cosentino – impiegato

Dopo aver letto negli ultimi periodi molti degli articoli di Wall Street Italia ritengo
sia opportuno effettuare una piccola considerazione in riferimento alla
situazione economica finanziaria attuale ……La vera economia sostenuta
dalla classe medio borghese ,da quella classe operosa che lavorava dalle
10 alle 12 ore al giorno , nata dal boom economico e stata spazzata
totalmente dalle continue fandonie di politici ed economie sempre piu
restrittive incapaci di far crescere ricchezza ,ma solo brave a consumarla
o creare una ricchezza fittizzia , ora che il cittadino e fuggito da
questo circolo vizioso ecco che il vaso di pandora e stato scoperchiato
manifestando la vera realtà , ( il ricco mangia il ricco) ed e inutile
continuare con false e vane speranze che l ‘economia e fiorente o che e
giunto il momento di comprare e investire, penso che il comune mortale sia
stanco di essere spellato vivo, ma non solo …..

Fu detto che il vecchio
continente avrebbe attutito l’impatto della crisi….e ora invece si trova
a fare i conti i conti con 20, 30, 40 teste di governo con idee che sono
utopie si vere e prorpie utopie perchè tutti questi aiuti tutti questi
soldi prolungano solo l’agonia e poi vi siete chiesti da dove
arrivano…..ma tutti quegli istituti di credito che non hanno fatto altro
che bombardare il correntista portandolo ad effettuare investimenti
alternativi, ora sono a bocca asciutta…. e chiedono aiuti ai
governi…..(vergogna)….

Penso che per il prossimo lustro bisognerà
veramente fare un mia culpa e ridistribuire il troppo che e stato
“rubato”……Penso che se mi soffermo a vedere il passato dagli anni 30
agli anni 40 forse chi sarà fortunato riuscirà a vedere la terza
guerra….si il prossimo futuro tra 15 anni potrebbe essere questo perche
ancora non abbiamo toccato il fondo….Nel sentire il nuovo presidente
americano l’unica cosa corretta e lungimirante che disse …(sempre che
non mi sbaglio)… , spero che si riferiva
al continente africano… quello puo’ e deve essere il nuovo
mondo………………..

________________________________________________

172) Paolo Ciappi – promotore finanziario

L’idea che si possa modificare la realtà, rappresentandola in modo diverso
da quel che è effettivamente, è patetica. La speranza è certamente una
cosa che aiuta nella lotta per vivere ma, quando questa mistifica la
realtà, si traduce in un fatto socialmente negativo.
Purtroppo nel mondo della finanza nessuno ha voluto riflettere su una
scomoda verità : dall’inizio degli anni ’80 fino al 2000 i mercati
azionari sono cresciuti ad un rendimento effettivo del 14,5% annuo, vale a
dire ad una velocità doppia di quella linearmente osservabile
a 100 anni.

Ciò è avvenuto perché è entrata in circolazione una massa
sterminata di denaro ‘falso’ dovuto alle manovre delle banche centrali ma
soprattutto all’ingegneria finanziaria incontrollata che ha portato il
rapporto finanza/economia ad un multiplo di 12. Niente di più facile
dunque che per il ventennio seguente si abbia una sostanziale stagnazione
in termini nominali : quando noi osservassimo, nel 2020,
una quotazione di SP500 di 1500 punti – la stessa dei primi mesi del
2000 – potremo ragionevolmente pensare di avere sgonfiato la bolla
speculativa del denaro ‘falso’.

E da lì potremo ripartire perché, in
termini reali, quei 1500 punti corrisponderanno a 900 punti : a quel punto
saremo ritornati sulla retta che, ad un secolo, mostra una crescita
lineare del 6,5% circa. Questo è il panorama in cui ci muoviamo, qualunque
cosa ne pensino gli emuli del comico D’Angelo con il suo cane Asfidanken.

________________________________________________

173) L. Amato – consulente

ho letto diversi commenti nella pausa pranzo, la maggior parte ridicola.
Ex promotori pentiti, ex dipendenti di banca che avevano provato il
suicidio, Consulenti indipendenti (ma magari tossicodipendenti) che
avevano previsto tutto, Imprenditori che non hanno niente da
intraprendere, ecc…..

Tutti a criticare un sig.re, tal Marsili, il quale tra poco diventerà
anche famoso per aver espresso una sua semplice opinione ottimista.

COME SE ESSERE OTTIMISTI SIA, IN QUESTA FASE, UNA ERESIA. Insomma
l’opinione della maggior parte di voi è : DOBBIAMO ESSERE PESSIMISTI e chi
la pensa diversamente da noi è in conflitto di interesse, dobbiamo
comprare una PUT e vaf……..

Tutta questa storia ha di bello che ha fatto venir fuori uno spaccato del
lettore WSI, viene fuori che il popolo italiano è fatto di Poeti, Santi,
Allenatori, e Analisti finanziari improvvisati. Nessuno che parla di
fondamentali economici, di utili aziendali, di valori di libro, di
prospettive economiche, il mondo sta per crollare…….. una sola legge
deve imperare TREND IS YOUR FRIEND. Quindi secondo la maggior parte dei
lettori oggi bisogna avere una PUT. Insomma OCCORRE essere un figlio di
PUT.

Vorrei dire a tutti costoro che, se prevarranno sugli ottimisti, il denaro
che avranno conservato o anche guadagnato con le Put, non servirà più a
niente. Lo stato fallirà in quanto, con il debito pubblico moltiplicato
per 10, non avrà alcuna possibilità di sostenere un valore della moneta.
La moneta la utilizzeranno per accendere i loro camini.

Quindi se siete così pessimisti acquistatevi beni alimentari o
semilavorati, male che vada tra 1 o 2 anni potrete rivenderveli ed
ottenere la nuova moneta che potrebbe chiamarsi NEW EURO.

CIAO CIAOOOOOOOOOOO

________________________________________________

174) Eustachio D’Ercole – pensionato

ormai in sette anni grazie ai consigli di una direttrice di banca, la mia
liquidazione è andata in fumo. leggo i commenti degli analisti
economici, cosa dicono? se i listini salgono continueranno a salire. se
scendono continueranno a scendere.
E Bush? come minimo merita la sedia elettrica.
Bernakie o come si chiama mi sembra il maggiordomo di Dracula.
Paulson è uno sprecamorto.

________________________________________________

175) Paolo Capanna Piscè – Promotore Finanziario

Sono un P.F. e svolgo questa attività da 21 anni. Questa crisi, prima
finanziaria e successivamente economica, è la crisi più grave che stò
affrontando dall’inizio della mia carriera. Tuttavia ritengo che non tutti
i mali arrivino per nuocere. Se la esaminiamo con razionalità, la crisi ha
scaturito dei meccanismi positivi, esaminiamone qualcuno:

2) il costo del petrolio e l’Inflazione in discesa, nei prossimi mesi farà
ricuperare ai contribuenti un pò di potere d’acquisto perso negli ultimi
anni;

3) Il Dollaro in rapporto all’Euro in forte recupero riporterà
competitività alle imprese europee in materia di esportazione;

4) I Finanzieri ed i Banchieri “D’assalto” con la loro “economia di carta”
saranno ridimensionati con la conseguente regolamentazione , si spera
Seria ed efficace, dei mercati finanziari da parte dei governi mondiali;

5) Gli attuali corsi azionari a prezzi da saldo rappresentano una
opportunità irripetibile per quei risparmiatori che investiranno in un
ottica di lungo termine;

Un cordiale saluto alla redazione di WSI.

________________________________________________

176) Renato Piacentino – consulente di investimento indipendente

L’occasione è ghiotta…. anche io ebbi il piacere (…e credetemi, è
stato un attimo di goliardia, in momenti in cui pensi ..ecco ora ci
siamo… viene tutto alla luce…..) di leggere la lettera di quel
fantomatico promotore finanziario,( anche io lo sono, ma da anni ho
cambiato rotta) , orbene l’ignoranza fa’ anche questo!!
anch’ io credevo, come i bambini credono alle parole della mamma, che i
mercati erano santificati , che dopo una discesa c’ è una risalita e
filastrocche varie…..

beh… il vero forse è da un altra parte….
il vero forse risiede nella storia della produzione della moneta, forse
qualche verità la possiamo trovare negli accordi di “bretton woods”,
qualche altra ancora nel comprendere cosa sia la riserva frazionaria, ,
altre verità forse…e dico forse, le possiamo comprendere cercando di
comprendere cosa sono le banche centrali e chi sono i proprietari delle
stesse…. e così via,,,,, e perchè no , in ultimo magari potremmo trovare
qualche altra verità magari andandoci a leggere un po’ la Bibbia….

beh mi fermo qui,,,, forse sono tutte sciocchezze, io un credo lo ho…il
capitalismo è fonte di sviluppo,,, ma questo non è capitalismo, questo è
il mondo delle banche e delle compagnie di assicurazioni….

se nel mondo ci fossero più edotti,,, sarebbe differente,,, al mio paese
si dice se si incontrano un furbo ed un fesso l’affare è fatto….
…ci sono tanti fessi e pochi furbi….. ed i furbi hanno bisogno di
gente con il cervello di quel promotore…..

p.s. io seguo WSI da anni , illo tempore ebbi anche a sottoscrivere un
abbonamento…. non ti curar di loro, guarda e passa……

Buon lavoro, cordialmente

________________________________________________

177) Claudio Ghiotto – imprenditore

Ottimismo e catastrofismo non fanno rima con informazione, nel senso che
l’informazione è una sola, non è nè ottimista nè pessimista. E’ vero che
nei giornali talvolta si leggono titoli un po’ forti e capziosi – sia dalla
parte degli “ottimisti” sia da quella dei “pessimisti” – d’altra parte chi
accusa WSI non usa la parola “pessimista” in contrapposizione a
“ottimista” ma “catastrofista”: non è questa forse manipolazione della
realtà?

Ma il punto cruciale, alla fine è questo: WSI è un giornale on line, e su
Internet basta un click per verificare l’informazione, per scavare e
saperne di più, e allora quando sento lamentele, queste si capziose, su
chi fa informazione perchè “non abbastanza ottimista”, non posso fare a
meno di accostare il riaffacciarsi della proposta di legge di Levi che
vuole mettere il bavaglio ai bloggers e ai siti di informazione
“casalinga”.
Non è quindi una semplice questione di ottimismo o catastrofismo, ma di
libertà dell’informazione!

P.s. Un ringraziamento a WSI e a tutti quelli che fanno informazione,
vera.

_____________________________________

Le email sono state pubblicate nell’ordine in cui sono arrivate nella casella di posta WSI, ma poiche’ erano oltre 400 (!) abbiamo selezionato le piu’ significative, anche per evitare la ripetitivita’ dei temi.