(9Colonne) – Roma, 18 lug – “Ma i dirigenti dov’erano?”. Se lo chiede Pietro Ichino in un editoriale sulla prima pagina del Corriere della Sera commentando la notizia dei 12 arresti per assenteismo e dei 60 indagati all’Azienda ospedaliera di Perugia: “Che incominci a sgretolarsi il muro di impunità che ha protetto fino a oggi forme di assenteismo fraudolento di dipendenti pubblici – afferma il giuslavorista che tra i primi ha aperto il dibattito sugli statali fannulloni, già lo scorso anno – è certamente bene. Meno bene è che questo debba accadere per iniziativa dei giudici penali. Ben prima che si arrivi a situazioni così clamorose, i dirigenti pubblici dovrebbero attivare i controlli di routine, le iniziative per motivare i dipendenti, premiare chi lavora bene e sanzionare chi si sottrae al proprio dovere: come normalmente accade nelle aziende private”.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Continua la fase di crescita della raccolta netta realizzata dalle Reti di consulenza: ad agosto i volumi totali sono stati pari a 2,4 miliardi di euro, in crescita del 4,5% rispetto al medesimo periodo del 2023.
Mentre la posizione della Germania nell’affaire Unicredit-Commerzbank solleva numerose critiche tra politici ed economisti che parlano di “ipocrisia del governo tedesco”, il numero uno di Unicredit torna sulla necessitĂ di un’unione bancaria e dei capitali
Dopo un 2023 stagnante, i primi otto mesi del 2024 sono stati archiviati con un calo a due cifre delle immatricolazioni. Un decrescita che ci relega, insieme alla Spagna, agli ultimi posti per vetture elettriche circolanti nell’Ue. A questo punto, diventa difficile (se non impossibile) raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti entro il 2030.