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Oscar a ‘La Grande Bellezza’ di Sorrentino

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NEW YORK (WSI) – Nella 86esima notte degli Oscar di Los Angeles Paolo Sorrentino ha conquistato la statuetta per il miglior film straniero con “La Grande Bellezza”, sulla scia della lunga serie di premi e riconoscimenti internaziali al suo film con protagonista Toni Servillo nei panni di Jep Gambardella e la città di Roma, compreso il Golden Globe. A 15 anni dalla vittoria di Roberto Benigni con “La vita è bella” il cinema italiano torna così a trionfare ad Hollywood. “Gravity” di Alfonso Cuaron ha fatto incetta di Oscar ma il premio al miglior film è andato a “12 anni schiavo” di Steve McQueen, che si è aggiudicato anche il premio per la miglior attrice non protagonista Lupita Nyong’o, strappato alla favorita Jennifer Lawrence per “American Hustle”, rimasto “a secco”, e quello per la sceneggiatura non originale.

“Gravity” il thriller ambientato nello spazio con George Clooney e Sandra Bullock ha fatto incetta di premi tecnici, oltre a quello per la regia a Cuaron: miglior montaggio, montaggio sonoro, effetti speciali, fotografia, colonna sonora.

Come miglior attrice protagonista ha vinto Cate Blanchett per “Blue Jasmin”, mentre tra gli attori beffato ancora Leonardo DiCaprio, ha vinto Matthey McConaughey, malato terminale di Aids in “Dallas Buyers Club” e il suo collega e amico nel film Jared Leto ha trionfato come miglior attore non protagonista.

Come miglior sceneggiatura originale ha vinto “Her” di Spike Jonze, Oscar alle migliori scenografie e per i costumi a “Il Grande Gatsby”, mentre quello per trucco e acconciatura a “Dalls Buyers Club”. Infine il cartoon Disney “Frozen” diChris Buck, Jennifer Lee e Peter Del Vecho ha sbaragliato la concorrenza come miglior film d’animazione e come miglior canzone “Let it Go”, battendo persino gli U2.

IL CAMMINO TRIONFALE DA CANNES AGLI OSCAR

Era iniziata nel maggio scorso al festival di Cannes la lunga marcia de “La grande bellezza”, con cui Paolo Sorrentino ha vinto l`Oscar per il miglior film straniero. Quel film ambientato in una Roma decadente, con Toni Servillo nel ruolo del giornalista mondano annoiato che vaga tra feste radical chic circondato da un’umanità corrotta e senza direzione, aveva fatto storcere il naso ad alcuni critici italiani ma raccolto l’apprezzamento della stampa straniera.

Nelle sale italane e in quelle francesi ha riscosso subito un grande successo, a settembre ha conquistato il pubblico inglese, a novembre è uscito negli Stati Uniti, dove “New York Times” e “Los Angeles Times” lo hanno celebrato come una grande opera d’arte, e ha raccolto l’apprezzamento, fra gli altri , di Don De Lillo, e dei fratelli Coen, che lo hanno definito “un capolavoro”.

Da quel momento in poi il film italiano con Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, fa incetta di premi: a dicembre trionfa agli European Film awards, gli Oscar europei, dove vince quattro premi: miglior film, regista, attore protagonista, Toni Servillo, e miglior montaggio. Il 12 gennaio 2014 vince il Golden Globe come miglior film straniero, e il 16 febbraio il Bafta come migliore film in lingua straniera. A quel punto la strada per l’Oscar era spianata.

BIOGRAFIA

E’ nato a Napoli nel 1970 il regista che, a 15 anni dalla vittoria di Benigni, riporta l`Oscar in Italia.

Paolo Sorrentino, regista, sceneggiatore, scrittore e anche attore, con una piccola parte ne “Il caimano” di Nanni Moretti, a 17 anni è rimasto orfano, e dopo un periodo di studi di economia e commercio a 25 anni ha iniziato il suo percorso nel cinema.

L`esordio è con i cortometraggi, da “Un paradiso” a “L`amore non ha confini”, del 1998. Il primo lungometraggio è “L`uomo in più”, film presentato nel 2001 a Venezia, dove inizia il sodalizio artistico con l`attore Toni Servillo, e che ottiene un Nastro d`argento per il miglior regista esordiente.

Nel 2004 approda al festival di Cannes con “Le conseguenze dell`amore”, in cui Servillo interpreta un uomo d`affari dalla vita rigida e monotona che porta in Svizzera i soldi della mafia.

Il film vince cinque David di Donatello. Sempre a Cannes Sorrentino torna nel 2006 con “L`amico di famiglia”, film su un usuraio di provincia dalla vita cupa, avido e crudele, interpretato da Giacomo Rizzo.

Ma è nel 2008 che per Sorrentino arriva il vero successo internazionale, quando con il suo film su Giulio Andreotti, “Il divo”, vince a Cannes il premio della giuria, che festeggia sulla Croisette insieme a Matteo Garrone, vincitore del Grand Prix con “Gomorra”. E proprio quell`anno a Cannes incontra Sean Penn, che elogia il suo film e si dice disponibile a collaborare con lui: nasce così il primo film in lingua inglese del regista, “This must be the place”, con Penn nel ruolo di una ex rockstar.

Dopo l`esordio americano Sorrentino torna a Roma, nella città con cui vive con la moglie giornalista e i due figli, per raccontare la decadenza della città eterna: “La grande bellezza” viene presentato nel maggio scorso al festival di Cannes e da lì inizia il suo percorso di successi che lo ha portato fino all`Oscar come miglior film in lingua straniera.
(TMNews)

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“La grande bellezza” di Paolo Sorrentino ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero. “Grazie alle mie fonti di ispirazione Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona, a Roma, a Napoli e alla mia più grande bellezza personale, Daniela, Anna e Carlo”. Queste le prime parole di Paolo Sorrentino sul palco del Dolby Teathre dopo aver ricevuto l’Oscar per “La Grande Bellezza”.

L’Oscar torna in Italia dopo 15 anni. L’ultimo ad aver conquistato la statuetta era stato Roberto Benigni con “La vita è bella” nel 1999. Ad annunciare la vittoria della “Grande Bellezza” sono stati Ewan McGregor e Viola Dacis. Sorrentino ha ricevuto il premio insieme a un entusiasta Toni Servillo e il produttore Nicola Giuliano.

Il neoministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha chiamato al telefono Sorrentino per esprimergli “gioia e ringraziamenti”. “Al risveglio – ha scritto su Twitter – sarà per l’Italia un’iniezione di fiducia in se stessa. Viva Sorrentino, viva il cinema italiano! Quando il nostro Paese crede nei suoi talenti e nella sua creatività, torna finalmente a vincere”.

Il vero vincitore dell’86/ma edizione degli Oscar è però Gravity di Alfonso Cuaròn che si porta a casa ben 7 statuette su 10 nomination, tra cui anche regia e montaggio. Miglior film, però, è 12 anni schiavo. Miglior attore protagonista Mattew McConaughey, miglior attrice Cate Blanchett

Tutti i premi dell’86/ma edizione

– FILM: “12 anni schiavo”

– REGIA: Alfonso Cuar•n per “Gravity”

– ATTORE PROTAGONISTA: Matthew McConaughey per “Dallas Buyers Club”

– ATTRICE PROTAGONISTA: Cate Blanchett per “Blue Jasmine”

– ATTORE NON PROTAGONISTA: Jared Leto in “Dallas Buyers Club”

– ATTRICE NON PROTAGONISTA: Lupita Nyong’o in “12 anni schiavo”

– FILM D’ANIMAZIONE: “Frozen”

– FILM STRANIERO: “La Grande Bellezza”

– SCENEGGIATURA ORIGINALE: Spike Jonze per “Lei”

– SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: John Ridley per “12 anni schiavo”

– CORTO D’ANIMAZIONE: “Mr. Hublot” – FOTOGRAFIA: Emmanuel Lubezki per “Gravity”

– SCENOGRAFIA: Catherine Martin e Beverley Dunn per “Il Grande Gatsby”

– COLONNA SONORA ORIGINALE: Steven Price per “Gravity”

– SONORO: Glenn Freemantle per “Gravity”

– MONTAGGIO SONORO: Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead e Chris Munro per “Gravity”

– TRUCCO: Adruitha Lee e Robin Mathews per “Dallas Buyers Club”

– COSTUMI: Catherine Martin per “Il Grande Gatsby”

– CORTO DOCUMENTARIO: “The Lady in Number 6: Music Saved My Life”

– CORTOMETRAGGIO: “Helium” – DOCUMENTARIO: “20 Feet from Stardom”

– EFFETTI VISIVI: Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk e Neil Corbould per “Gravity”

– MONTAGGIO: Alfonso Cuar•n e Mark Sanger per “Gravity”

– CANZONE ORIGINALE: “Let it go” di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez per “Frozen”