Mercati

Oro viola dei livelli chiave e tenta la risalita oltre le resistenze

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Legnano – Alle 20 di ieri, ora italiana, il mercato ha ricevuto lo scossone che da qualche tempo attendeva. E’ infatti più che sufficiente aprire un grafico dell’Eurodollaro e dell’oro, in particolare, per capire come i Verbali del Federal Open Market Committee, il braccio armato della Fed per capirci, abbiano generato grossa volatilità che ha portato a rompere la resistenza importante posta a 1,2480 di di quasi tre quarti di figura, nel primo caso, e la violazione della cruciale resistenza coincidente con la media a 200 periodi sul grafico daily di 1641, nel secondo caso.

Gli operatori hanno perciò trovato l’elemento di catalizzazione che spingesse più in alto il mercato, nei report dell’istituto centrale americano che in buona sostanza ha paventato la possibilità di un nuovo round di Quantitative Easing, ovvero un allentamento monetario a fronte di un’economia, quella americana, che viene ritenuta vulnerabile a shock quali la crisi del debito europea e le stesse politiche fiscali del paese.

Il rapporto segnala ancora quanto siano poco brillanti i dati relativi al settore immobiliare e quelli sul deficit federale che si attesta al 7,3% del Pil; a questi si aggiungono una crescita a venire ancora moderata e con outlook negativo laddove si manifesterà l’effetto “fiscal cliff”, cioè misure congiunte di aumenti delle tasse e tagli alla spesa.

Come andiamo dicendo da qualche tempo, restano le Banche Centrali, Fed e BCE su tutte, il vero market mover delle prossime settimane e ieri non ne abbiamo avuto altro che un assaggio.

E’ perciò d’obbligo per chi opera sui mercati restare focalizzati su queste tematiche sul fronte macroeconomico, oltre che sui livelli tecnici che tra poco andremo ad analizzare.

Tornando alle questioni europee è in pieno svolgimento la partita che riguarda la Grecia, con le importanti dichiarazioni del premier greco Samaras che ha rassicurato sulla solvenza del debito greco anche se i tempi sono da definire.

Ancora, il Cancelliere tedesco Merkel e il capo dell’Eurogruppo Juncker hanno chiaramente fatto intendere che nessuna decisione sugli aiuti alla Grecia verrà presa prima di ottobre quando arriverà il famoso rapporto della Troika, la quale dovrebbe confermare la necessità di nuove misure di tagli alla spesa pubblica per 13,5 miliardi.

Tornando al tema di apertura, naturalmente le piazze europee non erano attive alla pubblicazione delle minute della Fed e hanno fatto registrare dei moderati cali, successivi invece ai rialzi del giorno precedente.

Sui listini americani non ha invece trionfato l’euforia, con gli indici che dopo aver testato e superato i massimi di 4 anni sono rientrati nei “ranghi” e hanno chiuso con il Dow Jones che ha perso lo 0,24% e il Nasdaq e l’S%P500 che hanno fatto registrare rispettivamente dei modesti +0,21% e 0,02%.

Si aspettano tra oggi e domani gli importanti incontri tra Samaras, Merkel e Hollande, i quali non sembrano poter fornire spunti clamorosi con ripercussione sui mercati.

EurUsd
Ancora un violento strappo al rialzo del cambio principale che, dopo aver rotto in precedenza la prima resistenza posta a 1,2380 e poi quella ancora più importante a 1,2440, ha violato, come detto, un ulteriore considerevole livello a 1,2480 e perfino quello successivo in area 1,2520. Restano ora a vista i prezzi di 1,2590 e 1,2625 con estensione a 1,2675. Ricordiamo che ci troviamo nell’ambito di una divergenza rialzista su un grafico settimanale, che sta e che potrebbe ancora manifestare i suoi effetti.

Gbp/usd
Breakout importantissimo anche sul cable. Da tempo infatti insisteva una figura di triangolo che vedeva come lato inferiore la trendline rialzista in atto da fine luglio e come lato superiore la resistenza statica posta a 1,5775. Dopo dei segnali di rottura già fatti registrare nella giornata di ieri, che potevano dare il sentore che il movimento al rialzo fosse solo questione di tempo, vi è stata la violazione definitiva sulle Minute della Fed con un movimento di oltre una figura. E’1,5930 ora il primo livello da guardare prima della soglia dell’1,60. In caso di ritracciamento, inutile dirlo, è 1,5775 il supporto.

Usd/jpy
Anche questo cambio è stato interessato dalla volatilità di ieri sera sul mercato, ma non nella direzione che ci si poteva attendere. L’usd/jpy, infatti, si muoveva in correlazione positiva con l’eur/usd e in generale con l’appetito al rischio laddove gli yen, in caso di acquisto di dollari, erano più comprati dello stesso biglietto verde. Ad ogni modo, e già ieri lo commentavamo, il rialzo della quotazione mostrava segni di debolezza che si è manifestata poi con forza andando a rompere il primo supporto a 79,10 e poi a 78,80, riportandoci nella “vecchia” e duratura fase congestiva delimitata dal 78 figura in basso.

Aud/usd
Forte anche sull’aussie il movimento rialzista. Superato infatti l’1,0480, il cambio ha testato i massimi di breve ed è andato a riprendere quello più importante posto a 1,0545, attuale quotazione. 1,0600/10 il target al rialzo.

Ger30
Ha lavorato in maniera egregia il supporto, nonché soglia psicologica, di 7000 sul quale il grafico è andato ad arrestarsi ieri a metà giornata. Ancora 7100 e 7150 gli obiettivi al rialzo, in quella che potrebbe essere un’apertura positiva dei listini azionari europei.

Ita40
Ancora forte la tendenza rialzista in atto dai minimi del 25 Luglio scorso, sebbene avessimo riscontrato segnali di ritracciamento ad inizio settimana che avevano fatto ripiombare la quotazione al di sotto dei 15000 punti. Il quadro non si è sostanzialmente modificato e i target restano sempre 15350, con estensione a 15660, e 14900 al ribasso.

USOil
Lo avevamo ben previsto il livello di 98 dollari il barile. Vi erano infatti la rottura di una resistenza statica e della media a 200 daily. Ancora più avvalorata perciò l’ipotesi di 100 come target, 100,50 per essere precisi da un punto di vista tecnico. 96,75 il primo supporto.

Xau/usd
Come abbiamo detto in apertura, importantissimo breakout sul metallo giallo. In seguito al 1625 infatti, si è violato il livello ancora più importante di 1641, peraltro punto di transito della media mobile a 200 periodi sul grafico daily. E’ 1671 ora il prossimo target in quello che potrebbe essere un massiccio afflusso di liquidità degli investitori verso questo asset.

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