Milano – Ormai ci siamo: l’oro è ufficialmente a un passo dall’importante soglia psicologica dei $1.500 l’oncia. Nella mattinata di oggi, le quotazioni del bene rifugio per eccellenza hanno toccato infatti il nuovo record a $1498 l’oncia; stesso andamento per l’argento, che ha testato il massimo a $43,30.
MTS Gold Group commenta i continui acquisti sul metallo giallo con la volatilità economica globale, la debolezza del dollaro – che in realtà ieri è salito dopo il downgrade sull’outlook del debito degli Stati Uniti, ma solo perchè c’è stata una fuga dal rischio – e con l’inflazione, che punta verso l’alto: questi, in definitiva, saranno i fattori che permetteranno all’oro di continuare a mettere a segno nuovi rally.
Goldman Sachs ha già fissato un target a sei mesi preciso: l’oro, a suo avviso, arriverà a marciare spedito fino a $1.565. Tra le ragioni, anche i bassi tassi di interesse Usa, che sosterranno i prezzi nel corso del prossimo anno, e ovviamente, anche secondo la nota banca americana, l’aumento delle spinte inflazionistiche.
“L’incertezza degli investitori dovrebbe persistere e l’oro dovrebbe continuare a essere richiesto in quanto bene rifugio”, ha sottolineato anche Commerzbank. Senza ombra di dubbio, la corsa dell’oro va avanti da parecchio: ma ora che S&P ha messo in allerta gli Stati Uniti, la sua appetibilità è decisamente aumentata.